L'Itas Trentino crolla ad Olbia e si complica la stagione
L’imbattibilità stagionale dell’Itas Trentino si interrompe inaspettatamente ad Olbia. Opposta ad una squadra che aveva fin qui raccimolato appena due successi in sette gare, in casa contro Cremona e a Melendugno, il team di Mazzanti è andato incontro alla classica giornata no ed è uscito addirittura a mani vuote dal Geopalace. Uno stop che rimette in discussione la leadership nel girone B, ma soprattutto, ciò che è più importante, scava un solco di 4 lunghezze con la capolista del gruppo A Messina, che invece non perde mai un colpo e sarà l’avversario da battere nella seconda fase per provare ad agganciare il primo posto nella pool promozione che garantisce la A1 in tempi utili per muoversi sul mercato con qualche opzione in più.
Un rovescio maturato a causa di alcuni momenti di black out, che si erano già registrati in ogni frazione domenica scorsa contro Concorezzo, costati in quel caso solo un set, e che stanno diventando un grosso problema per il team di Mazzanti. A condannare al ko l’Itas Trentino soprattutto una prova poco concreta in attacco (28% di positività nel fondamentale contro il 38% dell’Hermaea). Le prestazioni di Molinaro (15 punti con il 52% a rete e 2 muri), Kosareva (17 punti con 4 ace) e Bassi (16 punti con 5 muri) non sono bastate per uscire con un risultato positivo, al cospetto di un team che si è aggrappato ad un’ottima Korhonen (30 punti e premio di mvp della sfida), ben assistita dalla schiacciatrice Partenio (36 punti in due). A specchio pesano le prove modestissime di Weske e Giuliani (10 punti in due con 0 muri e 0 ace), la prima ben sostituita da Bassi, la seconda invece senza alternative, visti numeri prodotti da Zojzi (6% in attacco) quando è stata mandata in campo. C’è insomma molto da rivedere in vista del girone di ritorno della prima fase.
La cronaca
Mazzanti si affida inizialmente a Prandi al palleggio, Weske opposto, Giuliani e Kosareva laterali, Molinaro e Marconato al centro e Fiori libero. Guadalupi, tecnico della Hermaea, risponde con Pasquino in regia, Korhonen opposto, Fontemaggi e Partenio in posto 4, la roveretana Barbazeni e Negri al centro e Blasi libero.
Dopo una partenza equilibrata (7-8) è il muro gialloblù a salire in cattedra: Marconato due volte e Weske fermano per tre volte le attaccanti di casa, con l’Itas Trentino che allunga sul 14-16, un margine incrementato dall’ace di Kosareva (15-18). Sul più bello Trento si inceppa una prima volta con l’Hermaea che cresce al servizio e ritrova la parità con l’ispirata Fontemaggi (18-18). Mazzanti ricorre al time out e getta nella mischia Bassi (per Weske), Olbia scappa 21-19 con l’ace di Negri ma l’Itas non si perde d’animo e torna in carreggiata (21-21). Il muro di Korhonen e l’ace di Pasquino regalano però un altro strappo all’Hermaea (24-21), che si prende il set con un attacco del suo opposto finlandese (25-22).
L’Itas Trentino fatica a trovare soluzioni efficaci in attacco. Nel secondo set Mazzanti prova ad invertire la rotta inserendo prima Zojzi e successivamente Ristori Tomberli nell’inedito ruolo di libero, ma dopo un paio di lampi di Molinaro (9-11) sono le sarde a prendere il largo, soprattutto grazie ad un muro attentissimo (17-13). Entrano anche Bassi e Batte, ma l’Hermaea non concede possibilità a Trento, spingendosi fino al 20-14. Il finale, in cui c’è spazio al centro della rete anche per Greta Iob, è in discesa per la squadra di casa che chiude 25-15 con il diagonale di Korhonen.
Nel terzo parziale Molinaro suona la carica a muro (0-3), le gialloblù continuano a viaggiare a corrente alternata con Mazzanti che toglie Weske e Giuliani per inserire Bassi e Zojzi. Nonostante qualche errore di troppo la squadra ospite si spinge sull’8-12, un vantaggio ben presto annullato da Olbia (11-12). La fast di Molinaro diventa un’arma preziosa per Trento (15-17) che si esalta a muro con Marconato (17-20) e nel finale del set trova in Kosareva un punto di riferimento prezioso per giungere al 21-25 e riaprire la contesa.
Il quarto set è il più importante della serata e viene segnato da un improvviso crollo delle gialloblù, che inizialmente controllano la situazione (7-8) pur commettendo qualche errore di troppo in attacco (giù 3). Poi allungano con un muro di Bassi su Korhonen, un errore della stessa opposta ex Macerata e un altro muro di Bassi su Partenio: siamo sull’8-13 e tutto sta girando a favore dell’Itas, che poi incassa un errore in primo tempo di Barbazeni per volare sul 10-16. Da qui tutto si complica, abbastanza inspiegabilmente, prima con due ingenuità trentine, ovvero un palleggio fuori misura di Bassi sul terzo tocco e un ace di Barbazeni in zona di conflitto fra Fiori e Giuliani (12-16), poi un videocheck modifica il 14-19 in un 15-18 dando per buono l’attacco di Trampus. Trento subisce l’attacco di Partenio e commette un errore con la servitissima Bassi ed esce dalla P1 con un pericolosissimo 17-18, che diventa un 19-19 quando Partenio mura Bassi. La situazione diventa sempre più critica, perché l’attacco trentino non mette più la palla a terra. Korhonen si risveglia dal torpore (21-20) e Barbazeni mura Giuliani (22-20), sul 24-22 Olbia spreca due match ball, uno annullato da Kosareva e uno da un errore di Korhonen. L’Itas va al sorpasso sul 25-26 con un muro di Bassi, sulla quale ormai si appoggia tutto il gioco gialloblù e ora tocca alle ospiti farsi annullare tre set ball da Korhonen (2) e da un servizio in rete di Kosareva, finché la Hermaea non riesce a rimettere la testa avanti con due attacchi della solita Korhonen (29-28 e 30-29), per poi chiudere con un pallonetto dietro a muro di Fontemaggi.
Numeri alla mano, in uno dei set più importanti della stagione Olbia vanta un significativo 19-12 in attacco, pur pagando un pesante dazio a muro (5-7 per Trento) e pur sbagliando di più (9 errori contro 6).