volley.sportrentino.it
SporTrentino.it
Il personaggio

Maurizio Radice, se la fantasia va al potere

Finalmente. Beh, non mi viene in mente nessun altro modo per "celebrare" l'avvio ufficiale anche della serie C maschile che non dicendo: finalmente. Perchè il campionato più (sigh....) tristemente martoriato ed agonizzante della pallavolo di casa nostra, quello stretto fra poche squadre ed età media dei giocatori sempre più alta. Parliamo, ovviamente, della C maschile che prenderà il via fra poche ore. Ultimo dei tornei regionali a prendere il via, quello che questa estate ha fatto scrivere e parlare mica poco per la moria di squadre che ha creato questa situazione difficile e che fa presagire ancora peggio per il futuro. Ma che campionato sarà? Domanda al quale cercheremo di rispondere facendo due chiacchiere questa settimana con "Mr. Fantasia". Ovvero quel regista che, nonostante la giovane età, ormai sono diversi anni che gioca in serie C e il quale le parole "gioca semplice" suonano un po' come parole cinesi. Ovvero, Maurizio Radice alzatore dell'Argentario Metallsider, una delle (poche) squadre che può partire quest'anno con qualche ambizione di promozione.
Besitos a tutti e buona lettura!

Ciao Maurizio, come stai?
"Bene bene, tutto ok, tu?"
Bene, davvero molto bene. Allora siete pronti per cominciare a giocare finalmente?
"Prontissimi. A dire il vero lo eravamo anche un mese fa, ormai questo periodo non passava più.... Passare tre mesi ad allenarsi senza giocare vere partite di campionato è dura, siamo rimasti troppo tempo senza cominciare a giocare purtroppo".
Infatti. Era ora si cominciasse. Ma come si è creata questa situazione? Come si è arrivati a vedere la massima espressione del volley regionale ad un passo dal patatrac?
"Perchè quelli che sono dietro a tutto, che lavorano davvero sul giovanile, sono troppo pochi. Piano piano, anno dopo anno, tutti i "vecchi" smettono di giocare e non c'è un vero ricambio. Passirio e Bolghera abbiamo visto che fine hanno fatto, il Volleyball riesce a tirare avanti ma non è facile nemmeno per loro, a Bolzano non c'è più nulla se escludiamo il Mondo Sport's. Restano in vita, insomma, quelle "solite" piazze che hanno dietro un certo vivaio ed un lavoro sul giovanile. Ormai in Trentino siamo in pochi, se non si lavora dietro sui ragazzi - il che non vuol dire creare dei fenomeni - non ci sarà mai un necessario ricambio generazionale. Nessuno prende il posto dei vecchi che smettono".
Che campionato sarà secondo te?
"Limitato temo, con poche squadre - tre credo - che possano lottare per il primo posto. Il Villazzano s'è rinforzato con Dedi Dalfovo ma non credo siano pronti per lottare per le prime posizioni, l'Ausugum ha ripreso Hueller ma non hanno più Sittoni al palleggio, il Volleyball potrebbe essere una mina vagante, il Levico ha inserito in squadra tanti ragazzi giovani ed è giusto sia così perchè magari adesso passeranno un paio d'anni duri ma poi con quel gruppo che stanno costruendo possono andare avanti un decennio dopo. Il Mondo Sport's è forte, davvero forte, forse non me l'aspettavo così forte, ma alla fine non hanno panchina e questo potrebbe essere un problema. Alla fine credo che noi, Mondo Sport's ed il C9 Arco Riva saremo le tre squadre che ci giocheremo il primo posto, le altre hanno qualcosa in meno".
Vi sentite addosso il ruolo di favoriti?
"No. Abbiamo l'obiettivo di provare a fare la promozione, ma sappiamo benissimo che sia il C9 che il Mondo Sport's sono due squadre forti, ma non ci sentiamo i più forti. Sappiamo che siamo una buona squadra in grado di giocarsela. Non sarà facile per nessuno vincere questo campionato".
Fra Mondo Sport's e C9 Arco Riva chi temete di più?
"Tutte e due. Perchè sono entrambe squadre molto esperte e con ottime potenzialità, sarà dura contro entrambe".
Mediamente, comunque, tanto brutto non sembra essere come livello questo campionato, non vedo tanti campi dove si vince facile o squadre che chiudono la classifica con 1, 2 o 3 punti in un campionato come è successo in questi ultimissimi anni....
"Difficile adesso dire come sarà il livello di questo campionato. Forse sarà un po' più alto rispetto all'anno scorso perchè non c'è una strafavorita d'obbligo come poteva essere il Mezzolombardo l'anno scorso o squadre che sono nettamente inferiori alle altre. Tutte le squadre che fanno parte di questo campionato, compresi i giovani dell'Itas, hanno buonissimi giocatori".
Il "rischio", comunque, è quello di un torneo nel quale gli scontri diretti fra le squadre citate prima saranno determinanti.
"Si quello sì, saranno importantissimi. Bisognerà stare attenti a non perdere punti o set in giro, ma vincere gli scontri diretti darebbe quel qualcosa in più".
Pronostico secco: chi vince la C quest'anno?
"Devo dirti noi per forza. Con i debiti scongiuri del caso, ma se mi chiedi un pronostico secco non posso che dirti Argentario, ovviamente".
Ok, allora nemmeno tu ora ti salvi dal mio gioco "Il mio sestetto"!
"Ovvero?"
Ovvero il nuovo gioco per il quale m'ha preso il trip quest'anno, tu sei il grande capo, il presidente, e puoi farti il sestetto dei tuoi sogni con i tuoi amici, i più forti, quelli pettinati meglio, i più simpatici.... Decidi tu... Visto che hai giocato con tantissimi giocatori regionali scegli il tuo sestetto fra tutti i compagni o avversari regionali che hai avuto.
"Ok, allora io mi metto a palleggiare, per forza. Opposto metto "papà" Giuliano, Agazzi ovviamente, libero metto Christian Bernabè..."
E se lui volesse fare lo schiacciatore? Visto che quest'anno è la tua banda....
"Non importa quello che vuole lui, lo metto dove voglio io e fa il libero. Centrali Guerrini e Ale Paoli, schiacciatori metto super Egon, Lamprecht ovviamente, mentre come altra banda scelgo Michele Rorato. Come mio secondo palleggiatore voglio Giandonato Fino, terzo centrale Giovanni Tovazzi e terza banda invece Michele Capra, che può anche giocarsela con Rorato, secondo opposto Franz Segala e fisioterapista Nicola Giolito. Che ne pensi?".
Bella squadra, mica male. Ma chi l'allena?
"Una coppia di allenatori. Primo allenatore Gianfranco Dianti e secondo allenatore Monica Dal Corso. Loro due sopra ad ogni altro. Mister Dianti e coach Monica. Monica mi ha fatto arrivare dove sono arrivato, sia come allenatore che come giocatore, l'80 per cento di tutto quello che so lo devo a lei. Dianti poi mi ha dato dell'altro, qualcosa come il rapporto maschio-maschio in palestra e quello che è la preparazione e la gestione della prima squadra. Dianti mi ha insegnato che cosa sia una prima squadra, l'abbiamo visto tutti cosa ha fatto lui l'anno scorso con una squadra molto giovane e cosa sta cercando di fare quest'anno con un anno di esperienza in più. Nel giovanile, invece, Monica è impareggiabile".
A proposito di allenare nel giovanile, come va con le tue bimbe all'Ata? Come mai la decisione di cimentarsi così presto con il ruolo di allenatore?
"Tutto è iniziato per gioco, un giorno passo a salutare una mia amica in palestra mentre allenava una giovanile, lì mi sono fermato un attimo a parlare con un dirigente, m'ha chiesto se potevo dargli una mano eccetera... E da lì ho iniziato a fare il secondo e mi sono subito appassionato, sono corso da Monica Dal Corso e m'ha dato molte dritte su come allenare una giovanile. Così ho scoperto un'altra passione, completamente diversa dal gioco. Come allenatore puoi prenderti delle soddisfazioni che come atleta non puoi, puoi far crescere un giocatore. Da giocatore magari spesso non si nota la propria crescita od i propri miglioramenti. Per un giocatore è dire solo "Ho vinto, ho perso", mentre per un allenatore vincere è anche arrivare quarto, ma se ha fatto crescere tanto un gruppo di atleti. Va benissimo con le mie ex bimbe, quelle ragazze che ho visto crescere e che ora stanno facendo molto bene. Adesso alleno una Under 12, non è ancora volley è avviamento, gioco, divertimento".
A proposito di Ata, ma che sta combinando questa prima squadra?
"La società ha fatto le sue scelte, che si possono condividere o meno".
Ma le parole "gioca semplice" perchè non esistono nel tuo dizionario?
"Perchè l'anno che ho fatto a Cles, dove l'obiettivo era essere promossi, c'era un obiettivo basilare come la promozione e lì bisognava fare il proprio "compitino". Cioè bisognava essere precisi e stop. Quello è il compitito che ho saputo fare nella categoria più alta nella quale io posso giocare, non mi illudo certo di poter giocare in B1 o cose così. Fatto quello credo di aver dimostrato che nelle categorie inferiori si possa giocare anche divertendosi. Non è un lavoro per noi, non siamo stipendiati, dobbiamo anche divertirci mentre giochiamo a pallavolo. A me piacciono le cose complicate e difficili, lo "show time" come lo chiama Dianti, personalmente la palla che mi piace più alzare è quella più difficile".
Tu che alleni oltre che giocare, ma perchè "costruire" o comunque allenare un alzatore è così difficile dalle nostre parti, dove i registi sono merce rara....
"E' un bel casino.... Perchè un palleggiatore deve avere tante caratteristiche, mentre spesso mettono a palleggiare semplicemente il più basso. Però un alzatore deve avere sicuramente un buon palleggio di base, deve esserci anche portato per il palleggio perchè alzare lo deve anche gratificare, deve avere poi sempre una grande lucidità e spesso a 14, 15 o 16 anni questo è molto difficile. Deve anche essere un tipo carismatico, il che non vuol dire urlare a destra ed a manca, ma deve sapere spronare o tranquillizzare la squadra in base al momento. Deve sapere sempre cosa dire. Non è facile, per niente, non tutti hanno queste caratteristiche, è un ruolo tedioso e delicato soprattutto da giovani. Poi un errore che si commette abbastanza spesso è quello di usare i palleggiatori per allenare gli attaccanti. A livello giovanile usandolo solo per un dato lavoro specifico altrui senza dare anche a lui un lavoro altrettanto specifico il rischio è quello che il ragazzo si stufi presto di alzare. Quando soprattutto il gioco non è evoluto è dura stimolare un regista".
Chiudo chiedendoti solo chi è il tuo regista preferito.
"In assoluto Grbic, mentre da bambino mi piaceva moltissimo Blangè. Adesso però devo ammetterti che anche la Sighele mi da tante soddisfazioni".

CHI E' MAURIZIO RADICE

Nato a Trento il 22 marzo del 1984 ha iniziato a giocare nel minivolley con il Calisio, prima della fusione con l'Argentario. A livello giovanile ha sempre militato nelle fila della società cognolotta, prima e dopo la fusione, vincendo un campionato provinciale Under 17. Quindi ha giocato in C con l'Argentario vincendo campionato, Coppa Trentino e Coppa Triveneto. In C ha militato anche con le maglie di Futura Volley e Levico, mentre in B2 vanta due stagioni, una con l'Argentario e l'altra con l'Anaune nell'anno della vittoria della B2. Da allenatore, all'Ata Domonet, ha invece vinto l'Under 14 (nell'anno di collaborazione con l'Argentario) e l'Under 15 sempre con l'Ata.

© www.sportrentino.it - strumenti per i siti sportivi - pagina creata in 1,344 sec.

Classifica

Notizie

Foto e Video