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Il personaggio

Paolo Mattia, il "trappolone" Oderzo per l'Anaune

Sapete che faccio questa volta? Esco. Sì, esco dalla nostra beneamata contea trentina racchiusa fra i monti. Prendo la mia bella macchinina, non gli faccio il pieno per i noti motivi che tutti quanti noi sappiamo, piazzo "La compagnia" di Vasco Rossi nell'autoradio e mi immetto sulla Valsugana. Già, perchè dopo due anni abbondanti di PdS (targa che sta per Personaggio della Settimana), al sottoscritto ed all'ufficio stampa più efficiente fra il Brennero e il Garda è venuta una idea. Ovvero quella di uscire un po' dai confini regionali, per andare a vedere come è visto da fuori il volley del nostro piccolo Trentino. Ovvio non lo chiediamo al primo che passa per strada o che ci segue nella fila alla cassa, bensì lo andiamo a chiedere ad una persona in particolare. E, già che ci siamo, gli chiediamo se per caso questa domenica l'amarcord lo porterà a "fare il bravo" oppure se proprio proprio dovrà provare a vincere. Andiamo ad Oderzo, ad incontrare quel Paolo Mattia che per una stagione ha vestito la maglia della Tridentum e che è stato vicino ad accasarsi alla allora Blue City, prima di spostarsi nel trevigiano dove domenica, con la maglia di Oderzo, affronterà da seconda in classifica la capolita Val di Non Blue City con l'obiettivo dichiarato di imitare un po' Vittorio Gassman: ovvero piazzare il sorpasso. Lui, l'ex Itas Diatec Pecorari, l'altro ex Trentino Volley Horacio Del Federico che siede in panchina e l'ex Blue City Luca Moro, principe della sfortuna in questo inizio di stagione nel quale il campo l'ha visto davvero poco. In pratica, in casa trevigiana i volti noti anche dalle nostre parti sono tanti e con Mattia oltre che di questa B1 effervescente e frizzante parliamo anche di questo, ovvero di come il volley nostrano sia visto al di fuori del nostro Trentino.
Besitos e buona lettura!

Ciao Paolo, come stai?
"Bene bene, tutto a posto. Facciamo gli scongiuri di stare bene anche domenica".
E' già, domenica Oderzo contro Val di Non mette in palio mica poca roba....
"Sarà un big match vero e proprio, anche se alla fine tutte le partite sono big match. Noi abbiamo vinto con Verona e se ora perdiamo contro l'Anaune la vittoria su Verona avrà avuto poco senso. Penso sarà la classica partita da tripla in schedina, ovviamente io spero che i tre punti li facciamo noi visto che sarebbero importantissimi, essere in testa adesso non sarebbe decisivo ma certo sarebbe bello".
In molti indicano comunque in voi, più ancora che in Verona, l'anti-Anaune di questa stagione. Dopo lo scontro diretto vi sentite questo ruolo addosso?
"Assolutamente no, non possiamo certo dimenticare una squadra come Verona solo perchè ha perso contro di noi. Penso che tutte e tre queste squadre potranno ambire a vincere fino alla fine. Verona è una grande squadra, noi stati molto bravi a metterli sotto giocando bene. Se finora la Val di Non non ha mai perso pur giocando contro tutte le squadre forti tranne Verona e noi un motivo ci sarà. Hanno nomi da paura, ma noi rispettiamo e temiamo tutti ma non abbiamo paura di nessuno. Tutti pensano all'Anaune e parlano di Bernardi, ma quella è una squadra tosta e compatta, non c'è solo Lollo. L'anno scorso con loro vincemmo solo 3-1 e Fino giocò veramente bene. Certo è che queste sono le partite che ad un giocatore piace giocare, uno di quei match che ti appassionano scendere in campo".
Comunque Oderzo, Verona e la Val di Non Blue City Anaune sono tre squadre molto diverse fra di loro?
"Condivido, abbiamo tutte e tre caratteristiche ben precise. Noi forse siamo "più squadra", abbiamo ovviamente le nostre individualità ma che funzionano in un gioco corale. Questo ovviamente vale per tutte le squadre, ma l'Anaune e Verona hanno un paio di individualità che spiccano sopra a tutti. Noi abbiamo la fortuna di avere una buonissima ricezione, e adesso qua mi tocco vista la battuta molto buona dell'Anaune, e riusciamo a giocare spesso con i centrali. Verona si appoggia moltissimo su Frosini e sui suoi schiacciatori, mentre l'Anaune.... beh.... come si fa a non servire due come Agazzi e Bernardi?".
Avete trovato chi è che ha portato sfiga a Luca Moro? Praticamente quest'anno il campo l'ha visto con il binocolo lui che è un mezzo ex di questa sfida...
"Non so se abbia fatto qualche torto a qualcuno, se qualcuno gli ha tirato addosso un rito vodoo. Mi spiace molto per lui, è un gran ragazzo oltre che un ottimo giocatore. Prima ha avuto un grosso infortunio ed ora alcuni fastidi muscolari, piano piano sembra che stia meglio ed ha ripreso ad allenarsi".
Tanto che domenica dicono potrebbe anche giocare uno spezzone di gara...
"Vedremo, dipenderà da come sta. Per ora si sta allenando bene e la cosa importante è che stia meglio fisicamente".
L'esperienza, comunque, è tutta dalla parte dei nonesi....
"Nettamente, quantomeno a livello anagrafico. Anche Verona ha una grande esperienza ed una età media sopra ai 30 anni, certamente nella pallavolo l'esperienza conta tantissimo, soprattutto nei momenti decisivi quando la palla scotta. Non siamo un gruppo di ragazzini, questo no, certo a volte se sono tanti anni che ti cimenti con partite del genere l'emozione e la pressione non le senti".
Ma per vincere questa B1 sono più importanti questi scontri diretti oppure non perdere punti su campi più abbordabili?
"Bella domanda.... Tanto per farti un esempio, noi l'anno scorso su 12 tie-break giocati in tutto l'anno ne abbiamo vinti solo due... Se solo ne avessimo vinto qualcuno in più saremmo andati nei playoff. E di questi dodici tie-break solo un paio erano in scontri diretti. Penso sia più importante la continuità, ovvero non lasciare punti in giro su campi abbordabili. Anche se quest'anno campi difficili ce ne sono diversi, la pressione c'è sempre in ogni partita e non si può mai dire nulla fino a fine stagione. Dipende poi anche dall'andamento del campionato, l'anno scorso c'erano delle squadre che perdevano punti in giro - noi per primi - invece quest'anno potrebbe verificarsi meno spesso. Vincere dove sembra banale è la chiave per arrivare in alto".
Rispetto all'anno scorso il livello di questo campionato com'è?
"La stagione scorsa sulla carta c'era una squadra ammazzacampionato come Forlì che, infatti, poi ha vinto. Forlì l'anno scorso fu un capitolo a parte. In alto questo potrebbe essere un campionato più livellato rispetto all'anno scorso, conselice è una bella sorpresa mentre Bologna penso abbia l'organico per tornare presto fra le primissime. Per capire esattamente come sarà il livello di questo campionato bisogna ancora aspettare, anche se in coda mi sembra molto diversa la questione rispetto all'anno scorso. Forse quelle squadre che lottavano per salvarsi la stagione scorsa erano più competitive. Personalmente penso che la Trenta e il Five Venezia siano del "secondo gruppo" le squadre più pericolose, quelle meglio attrezzate per uscire da questa situazione difficile".
Come giudichi la tua esperienza alla Tridentum?
"Ho dei bellissimi ricordi e diversi amici che sento ancora ogni tanto. A Predazzo ad esempio Sartor è venuto a trovarmi, spesso e volentieri mi sento con Segala, Consolini o Bernabè, ragazzi straordinari. Quell'anno mi è dispiaciuto davvero tanto non arrivare dove potevamo arrivare. Potevamo almeno giocarci fino in fondo la promozione in B1, nonostante diversi problemi il secondo posto era alla nostra portata. Ci è mancato solo Furlani, il problema che ha costretto Corrado a smettere di giocare è stata una brutta tegola per noi, lui in campo ed a livello caratteriale era uno che ti dava una grande spinta in più. Ai playoff poi buttammo via gara-2, ci mancarono solo pochi punti per passare il turno. Mi spiace ancora sia finita così".
Ed allora il tuo allenatore era Hernandez....
"Mi ha chiamato anche questa estate e sono contento possa fare questa esperienza in B1. Rogelio è un sanguigno, uno che ha grande passione. Se in Italia il 25 per cento delle persone avesse la metà della sua passione per la pallavolo questa sarebbe lo sport nazionale. Quell'anno un paio di volte ho anche discusso con lui, una volta anche seriamente, ma sempre con grande rispetto reciproco e maturità. Fare un anno con i giovani gli è servito molto, sul piano tattico lui è molto attento e sono contento stia crescendo anche sotto il profilo tecnico. Nonostante la sfortuna che li ha colpiti penso che la Trenta farà molto bene quest'anno, hanno un organico validissimo per la B1".
Adesso che giochi fuori com'è vivere il volley in Trentino rispetto ad altre regioni?
"Mi piace moltissimo come si vive la pallavolo in Trentino. Lì da voi c'è una grandissima attenzione per questo sport, fuori in altre zone si avverte invece molto meno. Lì si parla tanto di pallavolo anche al di fuori della palestra, c'è una bella attenzione, i mass media la seguono tanto, ed è una cosa bellissima per uno sport che ha dato tanto a livello nazionale. Basta fare un confronto fra due categorie equivalenti: della C1 di calcio si parla ovunque molto di più che della B1 di volley".

CHI E' PAOLO MATTIA

Nato a Tolmezzo (Udine) il 25 gennaio 1979, è alto 2 metri esatti e gioca centrale. Ha iniziato a giocare da bambino nel Tolmezzo dove ha fatto le giovanili giocando poi in Seconda divisione, quindi il passaggio al Povoletto in C1 ed in serie C. Quindi il ritorno nuovamente al Tolmezzo in Prima divisione e poi il trasferimento al Buia in serie C friulana. Con il Buia viene promosso in B2 e poi, nella stagione 2002/2003, il passaggio al Volleyball Udine in B1. Nella stagione 2003/2004 il volo in A1, nell'Adriavolley Trieste, per una stagione. Quindi il ritorno in B1, sempre a Trieste, prima del passaggio alla Tridentum. Da due stagioni veste la maglia dell'Oderzo in B1.

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