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Il personaggio

Paola Previtali, passione sottorete prima di tutto

Arriva il Natale con tutto il suo carico di cose buone e meno buone. In ogni caso arriva Natale. E allora ragazzi miei sedetevi, che questa volta il PdS (ripeto: targa che sta per Personaggio della Settimana) vuole raccontarvi una storia. "C'era una volta... Un re! No miei piccoli ragazzi..." Ok, va bene la smetto, questa l'hanno già usata per iniziare la storia di un tronchetto di legno diventato bambino in carne e ossa passando per lo stato di burattino. Naaa.... questo giro il PdS vuole raccontare una storia molto più comune, anzi molto comune a tantissime persone di noi. Una storia di Natale insomma. Questa è la storia di una persona che ha una grandissima passione per la pallavolo, che ama giocare nella squadra del proprio paese e che, come tutti noi, "deve campare". Tu chiamala se vuoi "una storia normale" o "una storia di quotidiana passione", la quotidianità di tutti quelli che per tutta la giornata lavorano duro e la sera vanno a sudare in palestra. Di tutti quelli che a questa grande passione fatta di rete e ginocchiere non sanno rinunciare. Di tutti quelli che corrono da mattina a sera ma che possono arrivare a sera e guardarsi nello specchio sì stanchi ma soprattutto soddisfatti. Nel piccolo grande mondo della pallavolo di casa nostra possiamo parlare di tutto, di scudetti, Coppe o promozioni ma, alla fine, senza quella molla chiamata passione casca il palco. E nel nostro piccolo Trentino la vera forza la fanno le tante persone che da Trento città alla cima dell'ultima montagna passando per ogni paesino anche il più minuscolo si sbattono e si fanno un discreto mazzo per portare avanti società, squadre, giovani.... la nostra pallavolo insomma. A tutti quegli uomini e quelle donne che anche il giorno di Natale saranno lì a pensare ai propri ragazzi e ragazze ed a tutte quelle cose da fare una volta smaltito il panettone come regalo di Natale noi di SporTrentino.it non possiamo che dedicare questo PdS. Questo PdS siete un po' tutti quanti voi, volontari senza i quali questo meraviglioso sport non sarebbe così bello e ricco dalle nostre parti. A voi arrivino il nostro grazie ed i più sinceri auguri miei, di quella grande persona che è Franz Segala, del "super diretùr" Andrea Cobbe e di tutta la struttura ed i collaboratori di questo sito. Grazie ragazzi.... Questa è la storia di Paola Previtali, centrale del Castel Stenico in serie D, ragazza che oltre a giocare si barcamena fra una laurea specialistica a Verona, il lavoro come insegnante di educazione motoria a Trento ed altre "cosette" come l'allenatore di pallavolo, l'allenatore di calcio e l'attività di consigliere comunale a Bleggio Inferiore. Capite cosa vuol dire quando parlavo di correre sempre?
Buona lettura e, ovviamente.... BUON NATALE E FELICE ANNO NUOVO A TUTTI VOI!!!

Ciao Paola, come stai?
"Tutto bene grazie, di corsa ma bene".
E lo immagino sei di corsa, tranquilla non voglio farti restare sullo stomaco il pranzo. Ma hai mai contato quanti chilometri fai al giorno?
"No ma penso siano tanti. Quest'anno ho molto da fare perchè mi sono iscritta al quinto anno di scienze motorie a Verona e fra una cosa e l'altra il tempo è poco e le giornate sono pienotte".
Nonostante tutto però l'allenamento non si salta....
"Assolutamente no, non è facile riuscire a coniugare il tutto ma credo sia fattibile. Basta averne la voglia e la passione, se una persona crede davvero in quello che fa ed ha la passione per farlo allora il tempo si trova".
Guarda, ti capisco benissimo quando si parla di correre tutto il giorno: ma la notte almeno dormi?
"Altrochè! Dormire è fantastico, più faticoso è alzarsi alle 6.30 tutti i giorni per venire a Trento o andare a Verona. A volte a maggio o in questo periodo di Natale ci si guarda indietro e si vede tutto quello che si è fatto e ci si chiede come siamo riusciti a fare tutto. Ma penso sia più bello se guardandoci indietro si è soddisfatti di tutto quello che si è fatto".
Capitolo uno: come coniugare la pallavolo con lo studio universitario?
"Alla fine è fattibile, la pallavolo occupa tre sere a settimana più la gara il sabato e non è impossibile. La mia macchinina fa parecchi chilometri all'anno, il tempo libero è poco ma la pallavolo è il mio sfogo e faccio sempre di tutto per esserci. Due anni fa mi sono rotta il crociato e tornare non è stato semplice. Ma se una persona ha passione allora passa tutto, anche alla mia non più giovanissima età ti porta ad andare in palestra. La cosa che vorrei tanto, che mi piacerebbe, è riuscire a trasmettere questa passione alle giovani. Troppo spesso si vedono ragazzi e ragazze che fra scuola e compiti non riescono nemmeno a fare due allenamenti a settimana... E' soprattutto con l'esempio che si insegna, ad un ragazzo o ragazza puoi dire la stessa cosa mille volte ma solo mostrando loro come ci si deve comportare questi apprendono fino in fondo".
Capitolo due: come coniugare l'insegnamento alle professionali di Trento ed al gruppo anziani del tuo paese alla pallavolo?
"Anche qui si tratta di cercare di far coincidere gli orari e di correre. Spesso i miei alunni mi chiedono di giocare a pallavolo ma voglio che provino e facciano un po' tutti gli sport. Purtroppo questi ragazzi fanno pochissima attività fisica, solamente il 2% dei miei studenti pratica uno sport oltre all'orario di scuola e purtroppo poi in campo si vede questa poca abitudine a muoversi. Non per niente io mi arrabbio sempre con quelli, anche con quegli insegnanti, che dicono che l'ora di ginnastica dovrebbe essere come quella di religione, a frequenza facoltativa. Si renderanno conto di quanto bene fa lo sport ai ragazzi? Io cerco di fargli fare un po' tutti gli sport, dal calcio al basket fino alla pallamano, per dare loro l'occasione di cimentarsi con discipline diverse e di appassionarsi ad uno sport".
Capitolo tre, quello che anche personalmente mi intriga di più esaminare, come coniugare il fare l'allenatore di volley con il fare l'allenatore di calcio?
"Alleno i Pulcini della Virtus Giudicariese a Preore, ancora è troppo presto per chiamarlo calcio. A quell'età, parliamo di ragazzini di quarta o quinta elementare, è ancora un gioco, certamente si cerca di insegnare una tecnica di base ma sopra a tutto c'è il dare la possibilità a questi ragazzi di giocare. Io di mio ho sempre seguito da tifosa le squadre della mia valle, come il Calcio Bleggio ad esempio, quest'anno abbiamo anche partecipato al campionato Pulcini ed i bambini si sono divertiti molto. Alla fine è fattibile coniugare le due figure di allenatore. Per me alla base di tutto è fondamentale trasmettere passione fin da piccoli, solo così è più facile che poi questi ragazzi e queste ragazze continuino anche dopo. In questa fascia di età poi, che sia calcio o pallavolo, si è più educatori che allenatori, bisogna insegnargli sì a giocare ma anche concetti quali il rispetto per l'allenatore, gli avversari, per le regole, eccetera".
Ma per fare tutto bisogna sottrarre tempo ai propri interessi, alla famiglia, al moroso, a eventuali futuri figli, ai propri svaghi... Il gioco vale la candela?
"Se alla base di tutto c'è la passione sì. Io da questo punto di vista ho ancora la fortuna di vivere in casa, solo mia mamma ogni tanto mi sgrida perchè sono sempre in giro e mai a casa.... ma è normale. Ovvio, ma sacrificare queste cose se ci si appassiona veramente ad una cosa penso non sia un grosso problema. Il problema è lo spirito di sacrificio, la voglia di lavorare e di mettersi in gioco, di allenarsi duramente che mi sembra stia venendo un po' meno in questi anni. Lupi di palestra, purtroppo, in giro ce ne sono pochi".
E fare tutto questo a Trento è un conto ed è già difficile di suo, ma farlo in una piccola realtà come Stenico è ancora più difficile....
"Da noi non ci sono moltissime opportunità, questo è vero. Siamo la classica realtà nella quale i bambini giocano a calcio e le bambine giocano a pallavolo. C'è un progetto estivo legato allo sport ma più incentrato e spostato sulla Val Rendena. Non ci sono tante possibilità ed è per questo che bisogna sin da piccoli trasmettergli passione. Se si fanno presto "contagiare" da questa passione sarà più difficile che poi in futuro lascino uno sport".
Veniamo un momento a questo campionato di D femminile, il primo a prendere il via quest'anno, a me personalmente piace perchè sembra molto equilibrato...
"Molto, piace molto anche a me. Basti pensare che noi su sei partite siamo riuscite a fare quattro tie-break... Noi come società, come realtà, stiamo molto bene in serie D ma qualche anno fa ho avuto la fortuna di giocare i playoff per la promozione in C e sono stati una bella emozione, mi piacerebbe riviverla quella sensazione. Vedremo più avanti dove potremo arrivare, certo la C sarebbe un sogno perchè noi siamo una squadra che punta solo sulle proprie forze e su ragazze della nostra valle. Qualche anno fa, l'ultima volta che abbiamo fatto la C insomma, abbiamo sempre perso tutte le partite per 3-0 e siamo retrocessi ma avevamo una squadra giovanissima. Adesso tutte le mie compagne che allora erano giovanissime hanno una bella esperienza in più e mi piacerebbe poter giocarmi ai playoff un eventuale ritorno in C".
Soddisfatte di quello che avete fatto finora?
"Abbastanza. A Mori abbiamo fatto davvero una bella partita contro una squadra molto forte, ci siamo un po' mangiate le gare contro Volano e San Giorgio dove potevamo raccogliere qualche punticino in più e con il Lavis abbiamo fatto un buon 3-2. Forse il nostro pubblico s'è stancato di vedere sempre cinque set, anche perchè la nostra è una palestra che si congela presto e nel tempo di cinque set diventa freddissima. Forse sarà anche quello a darci una mano??"
Scherzi a parte, comunque, finora Mori e Lavis sono le squadre che forse sono risaltate di più?
"Il Mori gioca davvero bene, è una bellissima squadra. Il Lavis invece ha un gioco un po' più "strano", ad esempio fanno moltissimi tocchi di seconda o palleggi mirati scelti proprio come arma d'attacco. Io, da allenatrice, insegnerei ovviamente anche queste pallette ma non le userei mai come arma vincente. Mentre loro il primo set contro di noi lo hanno vinto solo con queste pallette".
C'è qualche altra squadra che ti ha colpito?
"Il San Giorgio mi ha fatto una bellissima impressione, hanno un ottimo gioco al centro - mi hanno fatto saltare tantissimo, alla fine ero esausta - e anche in questi ultimi anni è sempre stata una squadra contro la quale era molto divertente giocare, contro la quale possono venire fuori belle partite. Anche il Neugries è una bella squadra, giovane e interessante. Ricordo che l'anno che facemmo poi i playoff promozione la svolta per noi arrivò proprio con una partita contro il Neugries, vincendo 3-1 e il quarto set qualcosa come 34-32. Poi dopo allora non perdemmo più fino all'ultima giornata".
Ok, allora visto che è in arrivo un sabato sera bello tosto e importante per la serie D femminile, allora rispolvero la cara vecchia schedina. Sei pronta?
"Vai".
Rovereto Nord - Volleytime Bolzano X
Lavis - Rovereto Volley 2-3
Volano - Club Regione non te lo chiedo nemmeno....
Mori - San Giorgio 3-2 ma solo perchè il San Giorgio di solito in trasferta fatica un po'...
Predaia - Neugries 0-3
Dulcis in fundo....
Villazzano - Castel Stenico...
"Non te lo dirò, anche perchè sono molto supertiziosa.... Tocchiamo ferro...."
E' difficile tirare avanti una società in un piccolo centro?
"Sì, molto difficile. Vedo quante forze servono e chi si impegna alla fine sono sempre le stesse persone, il duro è questo. Nelle società come la nostra ci sono sempre le solite 4/5 persone che fanno i salti mortali e che cercano di coinvolgere i genitori o chiunque possano per dar loro una mano a portare avanti tutta l'attività. Personalmente non vedo benissimo la figura del "genitore-dirigente", c'è il rischio che veda e pensi solamente al figlio e stop. Noi dobbiamo davvero ringraziare Silvano Pederzolli, il nostro presidente, che ci mette tantissima passione. Noi paghiamo ancora la quota per giocare, anche in serie D, mentre a volte vediamo anche solo in C o D altre società che invece le atlete le pagano, tutta un'altra cosa. Siamo una società che punta moltissimo sul giovanile, abbiamo una buona Under 13 e una buona Under 15, puntiamo tanto sulle ragazze più giovani. La mia più bella soddisfazione di questi anni è stata la promozione in C, battemmo la Bassa Vallagarina al tie-break, chiuso qualcosa come 26-24. E' stato un momento incredibile".

CHI E' PAOLA PREVITALI

Nata a Tione il 24 novembre 1980, centrale, ha iniziato con la pallavolo alle superiori nel Castel Stenico società che non ha mai lasciato. Ha giocato in Under 18, Seconda e Prima divisione, serie D e C. Nel suo palmares la promozione in C con il Castel Stenico.

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