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Diatec troppo molle, la Lube in gara-1 fa quello che vuole

Solo i più ottimisti, prima della partita, si potevano aspettare una sfida aperta ad ogni risultato, eppure la differenza di rendimento fra la Lube Civitanova e la Diatec Trentino mostrata da gara-1 di finale scudetto, è apparsa comunque troppo ampia per essere reale. Lo stesso era avvenuto in regular season, il 12 febbraio, quando Giannelli e compagni avevano rimediato 50 punti, e lo stesso era accaduto a Perugia in gara-4 di semifinale quando i punti conquistati erano stati 65. Stavolta ne sono arrivati 55 e con essi l'identica sensazione di non aver mai assistito ad una partita vera. L'enorme difficoltà incontrata dalla squadra di Lorenzetti per conquistare il break point, un po' per l'elevatissimo numero di battute sbagliate, un po' per l'incapacità del muro di trentino di toccare palloni, un po' per la continuità di rendimento della difesa marchigiana, è stato il vero scoglio contro cui il gioco trentino è andato a cozzare per un'ora e 11 minuti di agonia. Oltre al fatto che anche questa volta, come avvenuto nella finale di Coppa Italia, il dazio pagato alle rotazioni avviate dai servizi di Christenson è stato mostruoso: 10 break point con due ace, su 25 totali della Lube, piazzati nel primo e nel terzo set dopo pochi scambi per rendere poi una passeggiata il prosieguo delle due frazioni. Per questo si è avvertita un minimo di tensione per lo score solo nella seconda, ma per il pubblico dell'Eurosuole Forum la tensione è stata quella di un'ordinaria partita di campionato e nemmeno di cartello.

Primo set (25-18), dopo pochi scambi il set è già nelle mani della Lube

Sul 3-3, dopo che un muro di Giannelli su Juantorena aveva rimediato ad un primo cambio palla nato male, Lanza sbaglia il servizio, avviando la lunga serie che lo contraddistinguerà e mandando al servizio Micah Christenson. L'americano comincia a prendere di mira Lanza in posto-1: attacco di Sokolov dopo facile ricostruzione (5-3), muro di Stankovic su Stokr (6-3), altro attacco di Sokolov contro muro schierato (7-3), poi il regista sposta il mirino su Colaci, raccogliendo un ace e permettendo ai suoi di mandare a segno Juantorena (9-3). Solo un tocco di Giannelli interrompe una serie comunque letale per la frazione. Di break point trentini non se ne parla: Urnaut sbaglia in attacco e in battuta, Christenson appoggia due pallette non difese dalla Diatec, Lanza, Antonov e Giannelli sbagliano la battuta al primo tentativo. In mezzo c'è un errore di Stokr, che vale un altro break per i marchigiani. Il primo break point degli ospiti arriva sul 22-14: il 22-15 è uno smash di Lanza propiziato da una bella battuta di Nelli (entrato per Stokr sul 21-12), il secondo è il platonico punto del 24-18 realizzato dall'opposto toscano in attacco prima che Stankovic chiuda con un primo tempo.
I NUMERI - La differenza fra la produttività dell'attacco marchigiano e di quello trentino è lampante (65% - 41%), così come il gap a muro (3-1) e in battuta (2 ace a 0). Non c'è un solo aspetto del gioco nel quale Trento non paghi dazio in maniera pesante. Al centro della rete è 0 su 5, Urnaut 0 su 3.

Secondo set (25-20), l'equilibrio iniziale viene rotto da Juantorena

Dopo il cambio di campo Angelo Lorenzetti conferma Nelli al posto di Stokr e Mazzone al posto di Solé. Sul 3-1 la squadra trentina ha già incassato due ace, il primo di Juantorena, il secondo di Stankovic, che sorprende Lanza, ma un attimo dopo il capitano dà un colpo di coda con due bei servizi che fruttano un attacco finalmente vincente di Urnaut e un muro di Van de Voorde su Sokolov: sul 4-5 per la prima volta la Diatec mette fuori la testa ed avrebbe anche l'opportunità di andare a +2, se non fosse che Van de Voorde si fa murare il primo tempo break da Stankovic. Un attimo dopo Juantorena piazza tre battute cattive, nell'unica sua serie incisiva di giornata, e ciò basta per riportare definitivamente il pallino nelle mani dei marchigiani: Lanza attacca lungo, Stankovic mura Nelli e Sokolov mura Lanza, tre montanti dai quali Trento esce solo grazie alla battuta in rete del cubano (11-9). Poi si vede una discreta Diatec per cinque minuti. Un gran servizio di Giannelli permette a Lanza di trovare il mano e fuori, poi cambi palla fino al 18-16, quando Van de Voorde si fa difendere un primo tempo per l'ennesima volta (chiude la pipe di Osmany) e Kovar mura Nelli, imitato da Candellaro che blocca Lanza. Un videockeck regala il 22-19 alla Diatec, ma poi Lanza sbaglia un bagher sul secondo tocco, Sokolov infierisce e si va rapidamente sul 25-20.
I NUMERI – Questa volta la differenze fra i due attacchi è irrisoria (45% - 43%), ma è enorme il divario a muro (5-2) e in battuta (2-0), quanto basta per giustificare il 25-20 finale. Urnaut decolla (71%) dopo un primo set terribile, invece Lanza crolla al 17%, pur con ricezione trentina migliore di quella marchigiana (53% - 42%). Intrasportabile il fardello di 8 battute sbagliate (un terzo dei punti avversari) per Trento.

Terzo set (25-17), sul 9-3 la Diatec perde subito mordente e speranze

Dopo il cambio di campo bastano otto azioni per assistere a due battute sbagliate trentine. Poi ci pensa il turno al servizio di Christenson a tagliare la testa al match: errore di Urnaut, ace su Colaci, attacco di Juantorena, muro di Sokolov su Urnaut e attacco di Sokolov, imprendibile per il muro e la difesa trentini. Siamo 9-3, esattamente come era acceduto nella prima frazione e si possono già aprire le docce. La Diatec non getta certo le armi, si tiene dieci cambi palla consecutivi, record per questo match, e in mezzo ci infila pure un ace di Lanza su Juantorena, ma il divario rimane troppo ampio (19-14) per poter sperare in una inversione di tendenza. Un ace di Kovar fa 21-15, gli risponde Giannelli fulminando Juantorena (23-16), ma sono esercizi didattici, perché la Lube fa quello che vuole quando bisogna rigiocare e attaccare.
I NUMERI – Imbarazzante il divario fra i due attacchi (73% - 38% per i marchigiani), così come come la qualità della ricezione (45% - 25%). La Diatec in seconda linea tocca in maniera perfetta il 6% dei palloni! A muro finisce 3-0 per la Lube, Sokolov vanta l'80% in attacco.

Il tabellino - Fotoservizio di Matteo Bettega

Autore
Andrea Cobbe
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