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A2 Femminile

Ivan Iosi traccia il bilancio della terza stagione in A2

Quinto posto in regular season, semifinale di Coppa Italia e medesimo traguardo raggiunto anche nel tabellone playoff. La doppia sconfitta rimediata con Pesaro, prima in terra marchigiana e domenica scorsa al Sanbàpolis, ha chiuso la terza avventura consecutiva in serie A2 femminile della società del presidente Roberto Postal. Un'annata caratterizzata, purtroppo, da una serie infinita di problemi fisici, defezioni che raramente hanno permesso al tecnico gialloblù Ivan Iosi di affidarsi con continuità alla squadra pensata in estate.

«Nel corso dell'anno sono stato obbligato a proporre diciassette sestetti diversi - spiega Ivan Iosi - credo che sia sufficiente rimarcare questo dato per spiegare quanto oggettivamente sia stato complesso il nostro percorso, con evidenti difficoltà a trovare un assetto definitivo, come hanno invece potuto fare le altre compagini di vertice. Di positivo c'è la grande risposta del gruppo, capace di trovare comunque un importante equilibrio nonostante le interpreti dovessero cambiare in continuazione per cause di forza maggiore».
Dopo la rimonta compiuta nei quarti di finale con Marignano, contro Pesaro secondo lei si poteva fare qualcosa in più?
«Sinceramente credo che Pesaro abbia dimostrato di essere una squadra solidissima, non ha mai mollato un centimetro e non ci ha mai consentito, neppure nei nostri momenti migliori, di giocarci la partita punto a punto. La myCicero ha meritato il passaggio del turno, per quello che ha dimostrato nei sei set giocati in semifinale e per quello che ha fatto vedere nel corso di tutta la stagione. Contro questa Pesaro c'era obbiettivamente poco da fare».
Rimane, però, il rammarico di non aver mai potuto disporre di tutte le effettive della rosa per una lunghissima serie di infortuni. Da Michieletto a Coppi, da Aricò a Moncada...
«Quando Aricò si è infortunata al ginocchio, a fine andata, era la miglior marcatrice del campionato e in quel momento delicatissimo della stagione l'abbiamo persa per quaranta giorni. Un infortunio che l'ha obbligata a saltare la Coppa Italia, oltre alle gare di campionato, e che ha inciso anche sul suo finale di stagione viste le ripercussioni avute alla schiena nell'ultimo mese».

Alla luce di tutti questi imprevisti come giudica la stagione della Delta Informatica Trentino?
«Il bilancio è molto, molto positivo perché nonostante tutto abbiamo centrato gli obiettivi prefissati in estate, con il quinto posto in regular season e le due semifinali di Coppa Italia e dei playoff: rimane il rammarico che la squadra pensata in estate non abbia praticamente mai potuto giocare assieme con una certa continuità. Se mi chiedessero di dare un voto al nostro cammino direi nove, perché al di là dei risultati c'è stato un evidente percorso di crescita da parte di tutti, a livello di gruppo ed individuale. Penso ad una Zardo che ha chiuso l'anno con il 69% di positività in ricezione, penso al quarto posto di squadra in termini di muri realizzati o a quello che si è rivelato uno dei migliori servizi dell'intero campionato».
Nelle difficoltà la squadra ha mostrato cuore e carattere, riuscendo comunque a far fronte alle problematiche e a raggiungere traguardi importanti.
«Ci tengo a sottolineare l'enorme compattezza dimostrata da tutto l'ambiente Trentino Rosa, dalle ragazze, lo staff, la società, i tifosi: quello appena terminato lo considero un anno di grande condivisione emotiva, un circolo di emozioni condivise che sono convinto abbiano rappresentato un valore aggiunto. Proprio per questo ci tengo a dire grazie a 360° a chi ci ha sempre sostenuto ed è stato parte integrante di questo percorso che, come ho già detto, considero molto positivo e gratificante».

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