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Il racconto dettagliato della partita di Istanbul

Quando martedì sera a Istanbul Uros Kovacevic ha messo a terra la pipe che ha chiuso il quarto set sul 25-16 per la Trentino Itas è stato come avesse interrotto una specie di sortilegio. Dal 2008 ad oggi il club gialloblù ne ha vinti tantissimi di trofei, 17 per la precisione fino a martedì pomeriggio, eppure nessuno è apparso stregato quanto la Coppa Cev, che pure è uno dei meno prestigiosi fra quelli ora presenti in una bacheca che contava già quattro scudetti, tre Champions League e cinque Mondiali per club. Nelle due precedenti finali ci aveva pensato il golden set a negare ai gialloblù il trofeo, nella prima occasione per mano di una squadra molto competitiva, la Dynamo Mosca, nella seconda di una meno attrezzata, il Tours, che era stato capace di ribaltare lo 0-3 del PalaTrento non senza complicità dei giocatori trentini. Il buco nero nel quale erano caduti da metà della terza frazione, davanti ad un pubblico che tifava come un solo uomo per la squadra francese, per giunta in assenza di videocheck, aveva lasciato ferite profonde, che al Burhan Felek Voleybol Salonu, modernissimo impianto federale da 7.000 posti costruito nel quartiere asiatico di Istanbul, si sono riaperte, facendo venire i brividi alla schiena a giocatori, tecnici, staff e pubblico trentino.
Per due frazioni il Galatasaray, squadra che nel campionato italiano lotterebbe per la salvezza, ha schiacciato come un rullo compressore Giannelli e compagni in una pressa composta da una parte dai cori e dai fischi di cinquemila tifosi turchi e dall’altra da una fase break davvero efficace messa in campo dalla squadra di Ozbey, basata su un servizio aggressivo e un muro blindato. Per un’ora i campioni del mondo hanno incassato, dando qualche timido isolato segnale di vitalità con il solo Kovacevic, una situazione anche peggiore di quella vissuta a Tours, dove comunque la squadra si era portata sull’1-1. Razionalmente tutti sapevano che i valori in campo erano ben diversi, ma la realtà, ad un certo punto, parlava di un 2-0 per i turchi. Un mix di pensieri funesti si è fatto largo, ma il brutto sogno si è interrotto con il termine della seconda frazione, perché poi, per fortuna, Giannelli e compagni hanno cominciato a giocare la propria pallavolo ed è bastato loro scattare sul 9-5 per togliere ogni energia agli avversari, ributtati dentro un copione assai simile a quello impietoso seguito nella gara di andata. Dal terzo set tutto è venuto da sé, i due parziali mancanti e con essi la Coppa Cev, incamerati in 45 minuti; il quinto vinto senza alcuna difficoltà con tutte le riserve in campo.
Il secondo trofeo stagionale è dunque realtà e va a premiare una squadra ben costruita e soprattutto molto affiatata, che ora, centrati i principali gli obiettivi stagionali, può provare a togliersi qualche soddisfazione nei playoff scudetto. Qui arrivare in fondo sarà durissima, perché ci sono le due squadre più attrezzate del mondo da superare una dopo l’altra, ma stavolta, se non altro, i fantasmi aleggeranno nelle teste di altri giocatori.

Primo set (25-22), troppi muri, troppi ace, troppo Galatasaray

L’inizio della partita è abbastanza brutale: doppio ace di Venno, prima su Russell poi su Grebennikov, tanto per gradire, punto in difesa del libero Ayvazoglu, ace di Aydin su Kovacevic e il 5-2 è servito, che diventa un 8-3 quando Gok mura Kovacevic. Per Lorenzetti è già tempo di dare fondo al primo time out. Un muro di Russell vale il primo break trentino (10-7), un ace di Giannelli su Antonov, la cui ricezione alta non viene raccolta da nessuno, il secondo (13-11). Ci sono tutte le condizioni per un recupero, invece il turno in battuta di Gok, unito agli errori in attacco di Russell e Vettori spingono il Galatasaray sul 18-13, che diventa un ingiocabile 21-15 quando Venno mura Codarin. Poi la Trentino Itas si porta a casa tre break point, ma sono troppo pochi per riaprire la frazione, chiusa da un attacco di Venno.
I NUMERI – Trento attacca e riceve meglio del Galatasaray (48% contro 46% e 59% contro 53%), ma incassa uno 0-3 al servizio e commette due errori in più. In attacco svetta Antonov (75%), steccano Russell (20%) e Vettori (33%).

Secondo set (25-21), il servizio di Gok e il muro giallorosso fanno la differenza

L’Itas vuole mettersi alle spalle la frazione perduta e parte con il piede giusto (0-2), ma dopo un attimo Antonov mura Vettori e Giannelli commette invasione di linea (5-3), rimettendo immediatamente in carreggiata il Galatasaray, che con la battuta del centrale Gok raccoglie due break con due muri, uno su Vettori e uno su Russell, il secondo corretto in campo dal videocheck. Sul 12-10 il piccolo Keskin vince un contrasto con Kovacevic e la situazione torna ad essere drammatica. Il frastuono dei tifosi impedisce quasi ai giocatori di comunicare fra loro e bordate di fischi coprono ogni servizio gialloblù. Servono nervi saldi, che Trento per ora non ha, al punto che anche Grebennikov sbanda, incassando un ace da Antonov (18-14). In campo ci sono Nelli, che firma un muro su Aydin, e Van Garderen, che subisce il servizio del solito Gok; lo scatenato Duff, centrale assente all’andata, fa il resto con un primo tempo e un muro su Codarin. Sul 22-16 anche questo set appare compromesso, l’incubo continua. Lo chiude un attacco di Venno e a questo punto il Galatasaray è a un parziale dal golden set.
I NUMERI – Crolla l’attacco gialloblù (34%), il Galatasaray fa un po’ meglio (44%), ma è in difesa e a muro (7-4 per i turchi) che si nota la differenza maggiore. Il solo turno al servizio di Gok frutta 5 break point. Russell è ancora nella buca (33%), l’ingresso di Van Garderen non aiuta (25%). Vettori fuori partita (0 su 3) non rientrerà più.

Terzo set (16-25), il vento cambia finalmente direzione

Per la Trentino Itas suona la campanella del penultimo giro. Ed è un richiamo che va a segno. Kovacevic e Venno, che commette invasione attaccando da seconda linea, danno la prima spinta ai campioni del mondo (1-3) e dopo alcuni cambi palla Nelli arma il braccio dai nove metri, mettendo a segno due ace consecutivi, il secondo assegnatogli solo dal videocheck. Le facce cambiano rapidamente, finalmente in campo c’è una squadra che i tifosi riconoscono. Anche Russell picchia in battuta e piovono altri due break, che spingono Trento sul 6-12. I turchi si aggrappano al servizio di Antonov, ma è un fuoco fatuo, perché poi gli ospiti dilagano con Nelli nelle vesti di trascinatore.
I NUMERI – Non c’è partita in attacco (62%-45%), in ricezione (60%-33%) e al servizio (3 ace a 0). Nelli e Kovacevic fanno i fenomeni (83%), Russell si risolleva (56%). Fra i giallorossi si salva solo Antonov (67%).

Quarto set (16-25), il Galatasaray non ha più risorse da spendere

Ormai la coppa è nel mirino. Trento scatta di nuovo dai blocchi con prontezza (0-2) con due attacchi di Russell, poi batte bene e permette a Candellaro di murare Antonov (1-4). Il centrale padovano si prende la soddisfazione di firmare un ace su Aydin e di permettere a Kovacevic di murare Venno, sempre meno decisivo. Sul 3-8 ci pensa il turno al servizio di Giannelli a mettere una pietra tombale sulle speranze turche di conquistare la coppa: serve per sei volte consecutive e piovono in serie quattro punti dello scatenato Kovacevic, due a muro e due in attacco, uniti ad un ace su Siratca, entrato al posto di Antonov senza avere alcuna chance di aiutare i compagni. Sul 3-13 la Trentino Diatec può già alzare virtualmente la coppa, anche se rimane metà frazione da disputare. Il Galatasaray non sa più a quali bocche da fuoco affidarsi e finisce nella rete della fase break gialloblù. Venno non mette più un pallone a terra e l'ace di Kovacevic su Gergye regala ai suoi undici palle Cev consecutive: quella buona è la quarta, che chiude lo stesso Uros con la pipe del 16-25.
I NUMERI – L'attacco turco è ridotto in poltiglia (19%), quello trentino rimane al 46% perché attacca più palle break che cambio palla. A muro al differenza è minima per punti diretti (6-5 per Trento), ben più significativa per tocchi rigiocabili. Così come al servizio gli ace si avvicinano (3 per l'Itas, 2 per il Galatasaray), ma la ricezione turca sprofonda (24% di tocchi positivi e 10% di perfetti). Nelli chiude con il 75%, Russell con il 67%.

Quinto set (5-15), le due squadre non riescono nemmeno a completare una rotazione

Dopo i primi abbozzati festeggiamenti, i campioni del mondo devono giocare ancora un inutile tie break, dato che dopo il 3-0 dell'andata bastavano due set per chiudere i conti. Lorenzetti manda in campo tutte le riserve, lasciando solo Nelli, Candellaro e Codarin. Si comincia con il turno al servizio di Van Garderen, che porta sei break point con un ace, altri due arrivano grazie alla battuta di Candellaro e dopo un amen siamo già 1-9. Qualche cambio palla e poi arriva lo show di Codarin al servizio, che piazza due ace e propizia un errore di Venno. La frazione finisce in 11 minuti, il Galatasaray non riesce a portare in battuta più di 4 giocatori, Trento arriva a cinque, tutti fuorché Daldello. Poi è festa con i cinquanta tifosi giunti sistemati in un angolo protetto dalle forze dell'ordine. Le loro voci sono state coperte per due ore da quelle di quasi cinquemila turchi, ma ora si sentono benissimo.

Autore
Andrea Cobbe
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