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Il pagellone dopo Sir Safety Perugia - Itas Trentino 3-0

Simone Giannelli – palleggiatore – 6+

Si trova a dover fronteggiare due problemi enormi, che si cronicizzano man mano che la partita si dipana, ovvero una ricezione disastrata, che lo fa correre e gli concede ben poche opzioni, e la giornata nerissima di Abdel-Aziz, l’unico che avrebbe potuto dare una mano in una situazione di questo tipo. Difficile fare di più in quelle condizioni, se non, col senno di poi, servire maggiormente Michieletto, che almeno in attacco il suo lo ha fatto. A muro il regista bolzanino è uno dei pochi ad essere andati a segno ed anche al servizio uno dei pochi che ha combinato qualcosa.

Nimir Abdel-Aziz – opposto – 4,5

Nel momento della verità, almeno sotto il profilo dell’importanza della posta in palio, stecca in maniera abbastanza clamorosa, nel senso che dopo due mesi giocati a livelli altissimi sembrava quasi irreale vederlo annaspare in quel modo. Nel primo set in attacco non è stato in verità disastroso (2 su 3), ma il fatto di aver ricevuto appena tre assist e di aver battuto solo per 3 volte (e senza efficacia) lo ha spento. Abituato a dominare la scena, toccare così pochi palloni mentre Leon spadroneggiava lo ha come disattivato e negli ultimi due set la situazione è precipitata, non solo in attacco (14% nel secondo e 23% nel terzo), ma anche al servizio (4 errori, 0 ace e appena 3 break point costruiti) e a muro, dove non gli mancano le qualità per farsi valere. A buttarlo in una buca sempre più profonda ci si sono messi i 5 muri subiti, che hanno trascinato la sua efficienza (il bilancio fra punti fatti e subiti) addirittura su valori negativi (-5).

Ricardo Lucarelli – schiacciatore – 5

Non fosse stato preso a pallate dai battitori perugini, magari una sufficienza sarebbe anche riuscito a strapparla, perché in attacco è stato a tratti l’unico riferimento credibile della squadra (nel 1° set 67%), così come al servizio, avendo firmato 2 dei 3 ace trentini. Tuttavia il fatto che abbia incassato 5 ace e toccato positivamente appena il 39% dei palloni ha contribuito non poco a rendere la vita della squadra quasi impossibile. Nel momento di difficoltà tocca a lui e a Rossini, in questo fondamentale caricarsi la squadra sulle spalle.

Alessandro Michieletto – schiacciatore – 5

Abituato fin da giovanissimo a dare del tu alla ricezione, fondamentale nel quale, pur con alti e bassi, se l’è sempre cavata bene negli ultimi due mesi, stavolta si è trovato un po’ spiazzato nel fronteggiare non tanto i siluri di Leon (un ace preso da lui non è certo un dramma), ma soprattutto quelli di Plotnytsky, che sono stati il suo vero problema. Da mancino a mancino, il posto 4 ucraino lo ha cercato spesso e volentieri e gli ha fatto molto male. In attacco invece, soprattutto grazie alle altezze di cui può disporre, se l'è cavata molto meglio, smanacciando qualche pallone sulla parte alta delle mani del muro o ricorrendo al pallonetto, ma proprio perché ha attinto molto spesso a questi colpi conservativi Giannelli ha preferito non servirgli troppi palloni (appena 6 in tutto). Del tutto inefficace al servizio, dato che non ha aiutato la squadra a raccogliere nemmeno un break point.

Srecko Lisinac – centrale – 5,5

Sarà pur vero che in attacco non ha demeritato (57%), e che con una ricezione tanto deficitaria le occasioni per servirlo sono state molto poche, ma l’ennesimo zero alla voce muri pesa, per non dire di tutte le volte che Solé gli è passato in mezzo o accanto alle mani, anche quando il serbo aveva preso il tempo giusto. Del tutto inoffensivo anche al servizio (0 break point).

Marko Podrascanin – centrale – 6-

Continua ad essere lontano parente del giocatore completo che abbiamo visto per settimane (la punta di rendimento l’aveva raggiunta a Verona) e per l’Itas è un problema, perché se lui mura così poco tutta la fase break finisce per risentirne. Un block su Plotnytskiy lo ha firmato, ma non può bastare. In battuta c’è solo un ace, isolato, rammentarne le gesta.

Salvatore Rossini – libero – 6

Strappa la sufficienza perché ha cercato di prendersi più campo possibile, perché comunque il suo 55% di tocchi perfetti contro un servizio micidiale come quello di Leon e Plotnytskiy non è da buttare e infine perché nel clima da tregenda generale ha incassato due soli ace, in mezzo a compagni che sono stati sforacchiati a ripetizione. In difesa ha potuto fare ben poco, quasi nulla in verità.

Dick Kooy – schiacciatore – 5

Ha finito per giocare quasi per intero il terzo set (dal 2-4 in poi), subendo la stessa sorte dei compagni di reparto, poco efficaci in attacco (33% per lui) e in grossa difficoltà in ricezione (un miserrimo 11% per l’olandese). Nel poco tempo in cui è stato in campo ha incassato anche due murate, ma non ci sentiamo di infierire più di tanto con la valutazione, dato che si è appena lasciato alle spalle un periodo molto difficile.

Autore
Andrea Cobbe
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