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Prima trema, poi ruggisce: la Trentino Itas è in finale

La grande paura trentina, durata per due frazioni e mezzo. Poi la furiosa battaglia, nel terzo set, che ha riaperto i giochi e spostato completamente il peso delle responsabilità e la pressione psicologica da una parte del campo all’altra. Infine un quarto set dominato, che è valso a Giannelli e compagni il biglietto per la finale di Verona, in programma il 1° maggio. La sfida di Champions League fra Sir Sicoma Perugia e Trentino Itas, alla quale abbiamo assistito ieri sera, ha seguito questo copione thrilling, capace di montare e smontare entusiasmi e sicurezze per 115 minuti di gioco.
Alla fine la chiave del match e della qualificazione può essere individuata in ciò che è accaduto nella parte finale della terza frazione, quando Perugia si è trovata avanti di tre lunghezze (18-15), un vantaggio che non ha saputo difendere dal ritorno prepotente dei gialloblù, i quali in quel momento cruciale della doppia sfida hanno dato il colpo di reni decisivo per andare a vincere la frazione e per caricare sulla spalle degli umbri, già gravati dello 0-3 dell’andata, un peso che non hanno saputo più reggere.
Con il 2-2 di ieri sera (il quinto set è stata una sorta di amichevole) la Trentino Itas è riuscita a strappare a Perugia i due set che le servivano per volare in finale e per reclamare un posto fra le grandi, che si è già conquistata facendo fuori da questa manifestazione la Sir, ma che può essere certificata completando l’opera il 1° maggio a Verona. In terra scaligera i ragazzi di Angelo Lorenzetti dovranno vedersela con lo Zaksa Kedzierzyn Kozle, nella finale che nessuno avrebbe potuto pronosticare. Si tratta della quinta volta per Trento, che ne ha già vinte tre fra il 2009 e il 2012.

Primo set (25-22) - Non bastano 5 muri contro il cambio palla incredibile di Perugia

I padroni di casa si schierano con Travica al palleggio, Ter Horst, l’eroe di gara-3 del quarto di finale scudetto, opposto, Leon e Plotnytskyi in banda, Solé e Ricci al centro, Trento risponde con Giannelli in diagonale ad Abdel-Aziz, Lucarelli e Michieletto in banda, Lisinac e Podrascanin al centro. Nulla di nuovo se non la perdurante assenza di Russo fra i black devils.
Il primo spunto è degli ospiti, che con il servizio di Giannelli riescono a conquistare subito due break grazie a due muri (Michieletto e Lisinac a segno su Ter Horst e Ricci), ma poco dopo siamo già in parità, ovvero quando Solé mette a terra la palla del 5-5. Abdel-Aziz non è ancora entrato nel match e un suo servizio sbagliato unito a un attacco out danno il 7-6 alla Sir. Il muro è il fondamentale che tiene in piedi gli ospiti, quello di Lisinac su Ter Horst frutta un break (8-9), così come quello di Lisinac su Plotnytskyi (10-12). Da questo momento la Sir decide di cambiare marcia, con la complicità della squadra trentina, che riesce a incassare due break consecutivi con il servizio di Ricci (pesante errore di Lisinac ed attacco vincente contro muro a tre di Plotnyskyi). La Sir ci prende gusto e dopo una staffilata di Ter Horst dai nove metri va a segno con Solé (15-13) e poi ci pensa Plotnytskyi a dare la spallata decisiva ai gialloblù, con due servizi molto efficaci, che diventano altrettanti ace su Lucarelli e Michieletto (18-14). Trento è ancora viva e lo dimostra con il muro di Michieletto su Solé, poi con due attacchi vincenti consecutivi di Nimir, che valgono il -1. Giochi riaperti? Macché: un muro di Solé su Lisinac vale il 23-20, il resto lo fanno Leon e una battuta out di Abdel-Aziz.
I numeri - I due attacchi viaggiano appaiati (59%-58%), ma l’Itas vanta un errore in più (2-1). Dalla parte dei gialloblù ci sono ben 5 muri vincenti contro 1, ma il tutto viene vanificato dai 9 errori al servizio (contro 6) e dal 2-0 per la Sir in tema di ace. Perugia porta a casa il cambio palla con il 95% di efficacia con ricezione positiva, un dato mostruoso, così come l’83% di Leon in attacco.

Secondo set (25-17) - Da metà frazione la Sir impartisce lezioni di volley all’Itas

Gli ospiti sanno che non possono permettersi di giocare troppo con il fuoco, pur potendo contare sul 3-0 conquistato all’andata, e anche nella seconda frazione partono benino, tenendosi il cambio palla e rispondendo al break di Ter Horst con quello di Abdel-Aziz. Poi però il "side out" trentino comincia ad andare in crisi, anche per precisi demeriti propri: l’ace del 7-6 arriva perché Rossini intercetta un pallone colpito da Ter Horst e destinato ad uscire, il 10-8 è un altro primo tempo lungo di Lisinac, il 13-10 un ace di Leon su Michieletto (peccato veniale), il 15-11 un ace di Ricci su Rossini (peccato meno veniale). Sul 17-12 la frazione è già compromessa, poi Plotnyskyi infierisce in maniera impietosa con tre ottimi servizi, che, oltre ad un ace, fruttano anche un muro di Solé su Michieletto e un contrattacco di Leon, che si vede poco, ma quando serve non tradisce. Sul 21-13 si capisce che anche la seconda frazione è della Sir e dopo 53 minuti di gioco è già a buon punto per bissare il 4-0 con il quale aveva liquidato Modena nei quarti di finale. La Trentino Itas non è ancora alla campanella dell’ultimo giro, ma comincia a sentirne il rumore in lontananza, anche perché questa frazione la chiude con valori preoccupanti.
I numeri - Perugia si fa forte di un sontuoso 71% in attacco, che mette in cattiva luce il pur decoroso 50% di Trento, al quale però stavolta non ha alcun muro al proprio attivo e paga a carissimo prezzo i 5 ace (contro 0) realizzati dagli avversari. Male la ricezione ospite (38%).

Terzo set (23-25) - Fino al 18-15 il copione non muta, poi si accende la scintilla

Perugia è carica e non vede l’ora di ricominciare l’opera, ancora incompiuta, da dove aveva lasciato. Sull’1-1 la Trentino Itas si gioca bene un videocheck per cassare un punto di Ter Horst, un mano e out senza alcun tocco del muro: è un 2-1 che diventa 1-2 e alla fine risulterà decisivo.
Un muro di Podrascanin intacca le certezze di Ter Horst, due bordate di Leon dai nove metri valgono l’ace del 5-5 e l’attacco dello stesso Ter Horst del 6-5. La Sir dispone di tre opposti di ruolo, quali Atanasijevic, Vernon-Evans e Muzaj, ma Heynen investe ancora una volta sullo schiacciatore olandese. I gialloblù ricominciano a imbarcare acqua, colpiti dalle battute di Perugia, il ricordo della mattanza di Bologna si rifà forse vivo, così come il desiderio di invertire il trend prima che sia troppo tardi. Persino quando batte Solé la Sir va a nozze, grazie a Ricci, che vive due minuti di gloria, murando prima Lucarelli e poi Lisinac (12-10). Il solco si approfondisce quando Plotnytskyi, specialista della demolizione dei muri a tre, perfora quello di Giannelli, Michieletto e Lisinac, mandando Perugia al +3.
Sul 18-15 improvvisamente il vento cambia direzione e il merito è in primo luogo dei servizi di Michieletto, che non portano ace, ma mettono in seria difficoltà il cambio palla umbro: prima Ter Horst commette un errore in attacco; poi Giannelli intuisce il pallonetto di Leon e lo neutralizza per poi servire nella rigiocata successiva il primo tempo a Lisinac; infine Lucarelli si trova fra le mani un contrattacco contro un muro blindatissimo, che riesce a superare in diagonale con un colpo incredibile. Sul 18-19 nulla è deciso, ma tutto è cambiato. Uno strepitoso muro a uno di Travica su Lucarelli nega ai gialloblù una clamorosa occasione per allungare ulteriormente la serie, ma poi il brasiliano, in trance, porta i cambi palla numero 20 e 21. A questo punto entra in scena Nimir, fino a quel punto abbastanza defilato, che fulmina Colaci con un ace (20-22), ma Leon prima conquista il cambio palla e poi batte al fulmicotone, costringendo Lucarelli a cadere nel muro di Plotnytskyi (22-22). Qui si decide la qualificazione alla finale. Leon sbaglia il servizio dopo un indovinato time out di Lorenzetti, subito dopo Abdel-Aziz difende e contrattacca in maniera vincente (22-24). Dopo un servizio sbagliato di Lucarelli, l’Itas riceve bene quello di Ricci e Giannelli manda a segni Podrascanin, chiudendo la frazione sul 23-25.
I numeri - Nonostante un drammatico 33% in attacco (contro il 52% di Perugia), l’Itas ha il merito di non commettere alcun errore, mentre i padroni di casa ne confezionano 3. A muro Perugia dilaga (6-2), ma sbaglia troppo al servizio (6 errori a 2) e raccoglie un ace in meno. In questo frullato di virtù e manchevolezze, una vera lotteria, la spunta Trento di misura.

Quarto set (17-25) - Perugia ci crede fino al 7-7, poi i servizi di Giannelli aprono una crepa fatale

Tutto è ancora possibile, a questo punto. Solo che alla Trentino Itas basta vincere un set su due, mentre la Sir ne deve inanellare due consecutivi per conquistarsi la finale, una pressione che si fa sentire e si traduce in un numero di errori inusitato per la Sir: sul 6-7 sono già cinque, tre dei quali al servizio, un segnale chiarissimo per i gialloblù, che devono approfittare della situazione. E lo fanno con Giannelli in zona di battuta: errore di Leon, attacco di Nimir, errore di Muzaj, entrato sul 2-3, altro errore di Leon, in aceto. Siamo 7-13 e le certezze di Perugia sono ormai frantumate.
Sul 9-15 due buone battute di Lisinac mettono le basi per un attacco vincente di Abdel-Aziz e un erroraccio di Ricci (9-17), poi Leon con tre ottimi servizi prova ad imbastire una rimonta miracolosa, ma la sfuriata si spegne sul 13-17. Sul 16-21, per non correre rischi, Giannelli mura Plotnytskyi e poi Michieletto scaglia a terra la palla del 16-23. Un errore al servizio di Plotnytskyi e un primo tempo di Lisinac pongono la finale di Champions League nelle mani della Trentino Itas ed è festa.
I numeri - L’attacco umbro piomba al 35% con ben 6 errori, è una debacle, perché la ricezione non abbandona affatto gli uomini di Heynen (63% contro il 58% dei gialloblù). Trento viaggia sul 45% con 2 soli errori, capitalizzando al massimo il 4 su 5 dei due centrali, contro lo 0 su 2 dei diretti avversari.

Quinto set (15-6) - Si chiude con un’amichevole lunga appena 11 minuti

L’inutile tie break viene affrontato dalla Trentino Itas con Sperotto, Argenta, Sosa Sierra, Cortesia e De Angelis, mentre Perugia rinuncia solo a Travica, Leon e Solé, schierando Ter Horst in banda. Con i servizi di Plotnytskyi è subito 4-1, con quelli di Ricci 8-2, poi si va 11-3 e 15-6. Poco utile persino come allenamento, ma sarebbe stato folle rischiare chi a breve dovrà tornare in campo per cominciare ad affrontare una serie durissima con la Lube.

Il tabellino

Sir Sicoma Monini Perugia - Trentino Itas 3-2 (25-22, 25-17, 23-25, 17-25, 15-6)
SIR SICOMA MONINI: Solé 11, Travica 1, Leon 21, Ricci 7, Ter Horst 15, Plotnytskyi 14, Colaci (L); Vernon-Evans, Zimmerman, Muzaj 5, Russo 3, Piccinelli (L). N.e. Sossenheimer e Atanasijevic. All. Vital Heynen
TRENTINO ITAS: Podrascanin 5, Giannelli 2, Michieletto 9, Lisinac 8, Nimir 17, Lucarelli 11, Rossini (L); Kooy, Sosa Sierra 1, Cortesia, Argenta 2, Sperotto, De Angelis (L). All. Angelo Lorenzetti.
ARBITRI: Maroszek di Katowice (Polonia) e Cesare di Roma.
DURATA SET: 28’, 25’, 34’, 28’, 11’; tot 2h e 6’.
NOTE: partita giocata a porte chiuse. Sir Sicoma Monini: 12 muri, 9 ace, 24 errori in battuta, 12 errori azione, 53% in attacco, 56% (18%) in ricezione. Trentino Itas: 9 muri, 2 ace, 18 errori in battuta, 9 errori azione, 42% in attacco, 48% (23%) in ricezione. Mvp Nimir.

Autore
Andrea Cobbe
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