volley.sportrentino.it
SporTrentino.it
A2 e A3 Maschile

La grande pallavolo dà l'addio a Bolzano

Dunque la breve avventura bolzanina in serie A2 si è già conclusa. Con la cessione del diritto sportivo ad Arezzo tramonta ogni illusione di poter creare un secondo polo pallavolistico in regione, tramonta il sogno di costruire in poco tempo in Alto Adige ciò che a Trento si era edificato in una decina di anni. Il progetto di Michele Dalfovo non era poi così campato in aria, visto che Bolzano sembrava disporre di un terreno fertile: c'era la concorrenza limitata di grandi sport di squadra, c'era un tessuto industriale sano che avrebbe potuto investire in un progetto ambizioso, c'era una Provincia Autonoma ricca in grado di dare una mano e c'era un'amministrazione comunale ben disposta a collaborare. C'era, soprattutto, la realtà trentina da sfidare per ricreare sul mondoflex quella sana rivalità che una volta esisteva sui campi di calcio.
Sul piano agonistico le cose erano partite con il piede giusto. Fin dalla prima stagione il Südtirol aveva potuto contare su un organico forte e fin dalla prima stagione ha dimostrato di poter ambire alla promozione in A1, sfumata ad un passo dal traguardo un po' per timore di compiere il passo più lungo della gamba, un po' per colpa di quel brutto male che è la paura di vincere (ben nota anche a Trento). La seconda doveva essere quella della consacrazione, affrontata con un team in apparenza imbattibile e senza rivali "oversized" (come la Verona del campionato precedente) fra le scatole; ed invece è stata quella ha scavato la fossa all'intero progetto. La vera sconfitta non è stata quella maturata sul campo, ma quella realizzata sugli spalti (quasi sempre desolatamente vuoti) e nelle casse della società, che ha fatto fatica a far quadrare i conti scatenando non pochi malumori anche all'interno del team. Inevitabile che alla fine la squadra non si esprimesse ai livelli che le competevano. Mai visto, tanto per fare un esempio, un Kirchhein così sottotono da quando è in Italia. In un torneo dove gli opposti vincono le partite quasi da soli, il brasiliano ha chiuso al dodicesimo posto fra i pari ruolo con 389 punti all'attivo, contro i 636 (sì, avete letto bene) della trionfale stagione precedente. Cosa poteva fare di più la squadra di Gulinelli, lasciata senza sponsor sulle maglie (quello dell'anno prima era trentino ndr), falcidiata dagli infortuni per l'intero mese di dicembre, costretta spesso ad emigrare dal proprio palazzetto per la concomitanza degli allenamenti con eventi di ogni genere e frenata da una panchina non all'altezza delle aspettative (su tutti il portoghese Eurico)? Nulla di più di ciò che ha fatto. E siccome la promozione in A1, a quel punto, era diventata l'unica carta giocabile per salvare il progetto dall'indifferenza generale, inevitabile, dopo il ko contro la lanciatissima Cagliari, è giunta la cessione dei diritti. La sconfitta, più che di Michele e dei dirigenti che gli hanno dato una mano, è della città che non si è mai entusiasmata per questo progetto. Peccato, perché dopo questa doccia fredda difficilmente qualcuno ci riproverà.
Ora, se non altro, una parte della truppa tornerà a Mezzolombardo, dove si troveranno senza problemi le risorse per una buona B2 affollata di squadre trentine. Alle già presenti Anaune e Tridentum si dovrebbero aggiungere la Trentino Volley, la stessa Mezzolombardo e il Fiemme Fassa (con i diritti dell'Argentario). Un lotto impressionante di formazioni locali a cui va aggiunta la B1 del Blue City.

© www.sportrentino.it - strumenti per i siti sportivi - pagina creata in 1,23 sec.

Classifica

Notizie

Foto e Video