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Il personaggio

Giandonato Fino, Tassullo spa Anaune (B2 maschile)

Quarta puntata della nostra rubrica settimanale. Buona lettura a tutti e grazie a Giandonato per aver saputo stare al gioco di questa intervista...

Giandonato Fino: tanto per citare un grandissimo in terra come Diego Abantantuomo «oggi, è il giorno del debby»... Niente «Viulenzaaaaaaaaaaaaaa!!!!!!!!!!!!!», sia chiaro, ?solo? un derby che vuol dire anche prima contro seconda. Che potrebbe scrivere una pagina importante nel destino della B2 maschile 2005/2006. Di fronte la Tassullo Spa Tama, capolista, e la Metallsider Tridentum seconda della classe staccata di appena due punti. Chi allora potrebbe parlare meglio di questo derby di una ?vecchia volpe? del parquet? Uno che a 45 anni suonati è ancora lì che palleggia? La parola a Giandonato Fino.
Giandonato, questo derby di sabato sarà decisivo per il primo posto?
«Diciamo che se vinciamo noi e torniamo con cinque punti di vantaggio dopo aver già giocato con Monselice non sarebbe male... Guardando il calendario poi deve andare prima la Metallsider a giocare a Cordenons, un campo dove penso ci sarà la svolta del campionato. Certo la Metallsider è molto forte, ma noi ci stiamo preparando bene. Io poi ci tengo particolarmente a questa partita visto che all?andata mancavo, ero infortunato, questa voglio esserci e giocarmela».
Come si vincerà questo derby?
«Sull?aggressione. Sportiva ovviamente. Noi dovremo cercare di restare calmi e tranquilli sperando nei nostri laterali, se loro girano bene possiamo farcela. Penso dipenderà molto dalla ricezione. Loro cercheranno ovviamente di tirare molto la battuta. Se vincono loro si dovrà giocare tutto nelle restanti partite, se vinciamo noi forse alcune cose saranno più decise. Penso comunque sarà una bella partita, l?emotività credo sarà il fattore dominante. Se restiamo calmi e tranquilli abbiamo possibilità di spuntarla, vincerà chi riuscirà a controllare meglio la tensione».
Della Metallsider che ne pensi?
«E? una squadra compatta e unita con alcune ottime individualità, Ravagnan su tutti. Certo la perdita di un giocatore come Furlani è stato un duro colpo per loro, anche se Zendri lo sta sostituendo bene. Bisognerà giocare tecnicamente bene, non penso sarà un 3-0 da una parte o dall?altra».
Venerdì sera, prima della partita, porteresti fuori a bere quelli della Metallsider per farli ubriacare e non averli in forma sabato? Lo faresti?
«Solo per divertirsi, in amicizia e simpatia, non certo per vincere la partita. Anzi, sarebbe un pareggiare il conto visto che ogni venerdì sera noi ci ritroviamo, smantelliamo la tensione facendo gruppo».
Più che una squadra, in molte cose, sembrate una combriccola di amici...
«Sia nelle vittorie che nelle sconfitte, sia prima che dopo l?allenamento siamo un gruppo molto unito. Per noi il gruppo è fondamentale, è stata la nostra arma in più in molte occasioni. Chiunque sbagli si cerca sempre di sostenersi a vicenda».
Pensi che ormai la lotta per il primo posto sia riservata a voi due?
«Guardando il calendario e dovessimo, toccando ferro e tutti i portafortuna possibili, perdere noi attenzione a Cordenons. Ha una bella possibilità per avvicinare in un colpo solo sia noi che la Metallsider. Invece se perde la Metallsider Cordenons potrebbe avvicinarsi ed insidiare il loro secondo posto. Quella friulana è la squadra che più mi ha impressionato finora, bella e compatta e rognosa. Pensa cosa vorrebbe dire per me vincere la B2 a 45 anni...».
Ma questa B2 rispetto all?anno scorso com?è: livello più alto o più basso?
«Rispetto all?anno scorso si sono perse grandi squadre come la Blue City, il Polazzo Vicenza e la Sisley Treviso ma si sono aggiunte altre ottime squadre come Monselice ad esempio che in casa è molto forte e si sono rinforzati ulteriormente dopo la retrocessione dalla B1. Poi noi, la Metallsider e Cordenons siamo più forti dell?anno scorso. Ti dirò, mi piacerebbe con la nostra squadra di quest?anno poter giocare contro la Blue City dell?anno scorso... ne verrebbe fuori una bella sfida».
Se vincete la B2, la B1 la farete la stagione prossima?
«Porca miseria... credo bene che la faremo e la faremo anche in modo competitivo. Ma non mi piace parlare del prossimo anno, pensiamo a quest?anno ed a spuntarla alla fine di questo campionato».
Quali altri obiettivi potrete porvi ora, oltre ovviamente alla vittoria del campionato?
«Portare mille persone al palazzetto di Cles...».
Ma ci stanno mille persone?
«Certamente. Non c?è problema. E sarebbe davvero una cosa splendida».
Ma ti vuoi fermare ad una sola vittoria del campionato?
«Se fosse possibile due... Io alleno la seconda divisione femminile di Molveno, adesso siamo primi con cinque punti di distacco sulla seconda e puntiamo a fare il bis. Sarebbe bello centrare due promozioni come giocatore e come allenatore. Ci proviamo».
La possibilità comunque di avere più di una B1 l?anno prossimo, forse addirittura tre, oltre alle varie B2 vuol dire che il movimento maschile gode di ottima salute?
«E c?è anche molto entusiasmo. Purtroppo non vedo tante forze nostrane per soddisfare tutti, a parte i soliti giocatori noti. Però intorno c?è tanto interesse da parte di sponsor che vogliono investire nella pallavolo, sostenitori e amici di questo sport».
Guardandoti indietro, qual?è stato il momento più bello della tua carriera finora?
«Indubbiamente la partita vinta in casa contro Zanè che ci dava la vittoria matematica della B1. Ma a livello di emozioni questa stagione me ne sta dando di più, è una palpitazione continua. Con Molveno in fondo dovevamo vedercela solo contro Scanzorosciate, qui invece ci sono quattro o cinque squadre molto molto forti».
E quello più brutto?
«L?anno scorso, quando mi sono fatto male al polpaccio ed ho dovuto rimanere fuori diverso tempo. Saltando così partite e preparazione che non mi hanno fatto avere una grande forma nella scorsa stagione. Ma quest?anno invece devo ringraziare Silvano Conci, sa sempre come prendermi e quali sono i miei punti deboli, riesce a farmi capire quello che sbaglio e come lo sbaglio. Ha studiato una preparazione ad hoc per me e non mi sento mai stanco, sto sempre bene».
Quale tuo compagno di squadra, ex o attuale, baceresti in bocca?
«Giuliano Agazzi. Perchè lo conosco da troppo tempo e poi... bacia molto bene».
A quale invece tireresti un pugno?
«Nessuno... devo ancora incontrarlo un compagno di squadra antipatico».
La cosa più bella del mondo secondo te?
«Non posso dirla... Ma sì dai, diciamo la salute».
E? vero che ai tempi di Molveno cercasti di portare con te Lucchetta e Zorzi?
«Eh sì, poi anche Bernardi e Cantagalli... No, non è vero, è solo una leggenda metropolitana. Però ammetto che stiamo pensando ad un grande nome per il prossimo anno se saremo in B1».
Qual?è il giocatore che avresti sempre voluto in squadra e che non hai mai avuto?
«Samuele Papi. Ho provato qualche anno fa, a Molveno, tramite alcuni procuratori ma era davvero improponibile. Anche adesso sta giocando troppo bene e da Treviso chi lo schioda? Spero faccia schifo prima o poi così magari... una telefonata gliela faccio».
Il giocatore più forte di sempre secondo te?
«Facile, Lorenzo Bernardi. Ha tutto: palleggio, ricezione, attacco, è un giocatore fenomenale».
Il giocatore al quale non rinunceresti mai in nessuna squadra?
«Devo ripetermi...? Agazzi certamente. Ma anche Sergio De Agostini, se devo esser sincero, lo vorrei sempre con me».
Chi te lo fa fare a continuare anno dopo anno a giocare?
«L?entusiasmo, la felicità di trovarmi in mezzo ad un gruppo di ragazzi così e mi diverto da matti. Che io giochi o no, voglio andare sempre in palestra perchè mi diverto da matti. Mi diverto ad impegnarmi, a buttarmi per terra, a ridere con allenatori e compagni. Adoro questo sport, dà emozioni particolari. In campo poi sono un?altra persona».
Hai già pensato cosa farai quando smetterai?
«Mi piacerebbe tanto allenare, ma di sicuro non prenderò mai il posto di Silvano. Non posso. Mi diverto ad allenare la Seconda divisione femminile a Molveno. Anche lì, in seconda divisione, riesco ancora a farmi ammonire... Conto molto su mia figlia, ha solo 16 anni ma sembra che venga fuori qualcosa di molto buono. Ha la grinta e la cattiveria giusta in campo, una volta ad esempio si è presa la responsabilità di una palla in attacco, l?ha sbagliata ma l?ha subito rivoluta dall?alzatrice un?altra, per rifarsi immediatamente. E? un incoscente anche lei come suo padre».
La pallavolo per te è una...
«Gioia».
Con i tuoi allenatori che rapporti hai avuto?
«Se fossero state donne sarebbero stati tutti miei amanti. Da Taborda a Giuliani, da Conci a Saurini, il primo che ho avuto».
A quale sei più legato?
«Diciamo che Nicola e Silvano sono i miei due idoli. Non ti dico gli sfottò via sms con Giuliani, giocare il derby fra di noi l?anno prossimo sarebbe davvero bello».
Soprattutto, quando la smetterai di mandare in giro e-mail di dubbia moralità?
«Non è colpa mia, mi arrivano ed io le giro agli amici...E poi, finchè me ne giri anche tu di queste e-mail...».

CHI E? GIANDONATO FINO

Nato a Torino il 21 agosto del 1960, Giandonato Fino ha cominciato a giocare nelle giovanili dell?Anaune a 16 anni. Poi alcuni anni di assenza dai campi e quindi una nuova partenza da Molveno, in terza divisione, come palleggiatore. Da lì solo vittorie del campionato ogni anno (terza, seconda, prima, serie C, serie B2) sino ad arrivare in B1. Alla seconda stagione a Molveno, col quarto posto in classifica in B1, si era capito confrontandosi con la realtà locale che una serie A sarebbe stata ingestibile. Ecco allora la chiusura dell?attività e, dopo una stagione di pausa, il nuovo inizio a Cles con l?Anaune in serie C. Vinta la serie C senza perdere nemmeno un punto, l?anno scorso per la Tassullo Spa i playoff di serie B sono scivolati via solo nelle ultime giornate. E quest?anno, sempre in B2, guida la classifica.

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