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Il personaggio

Anna Gardumi, Ata Domonet (B2 femminile)

Ormai mancano solo pochi giorni al tanto atteso derby di campionato fra Ata Domonet e DeltaDator Torrefranca. E volta il titolo di ?personaggio della settimana? tocca ad Anna Gardumi, alzatrice titolare dell?Ata Domonet, ancora non certa di poter essere della partita a causa di un problema al legamento della caviglia che si trascina avanti da più di un mese. Sarà solo una strana coincidenza, ma da quando lei è costretta ai box l?Ata ha perso quattro partite di fila. Andiamo a conoscerla meglio...

Beh, Anna... innanzitutto come stai?
«Bella domanda... Sicuramente meglio di un mese fa, sto piano piano cominciando a recuperare. Ormai ho iniziato a fare i primi allenamenti, il resto si vedrà più avanti».
Sabato dunque arriva questo derby, importante sì per la classifica, la rincorsa playoff eccetera ma non sarà ?LA? partita che deciderà tutto?
«Sicuramente sarà una gara importantissima perchè, comunque, in testa la classifica è molto corta. Siamo ancora vicini alla zona playoff che è il nostro obiettivo per questa stagione. Forse sarà una partita ancor più importante per il morale, per la carica che vincere un derby ti può dare, ma non sarà determinate per la classifica, il campionato è ancora lungo. Fortunatamente le partite più toste le abbiamo già affrontate nelle prime giornate di questo girone di ritorno, ovvio poi che tutte le partite siano da giocare ma sulla carta ci attendono alcuni incontri più abbordabili. Per prima cosa dobbiamo pensare a recuperare tutte le atlete visto che la nostra infermeria è piena, poi dobbiamo ritrovare la forma e il gruppo per tornare a giocare come prima di tutti questi infortuni».
Però per voi è l?occasione del rilancio dopo le ultime 4 sconfitte di fila?
«Quattro sconfitte di fila sono pesanti. Il derby poi, si sà, è sempre una partita a sè e speriamo sia per noi quella della svolta».
Sarà un caso, ma da quando ti sei fatta male tu l?Ata Domonet non ha più vinto...
«Alt, penso che in concomitanza con il mio infortunio ne siano arrivati altri che hanno complicato le cose. Questi infortuni e la mancanza di atlete poi si è fatta sentire non solo durante le partite del sabato, bensì anche in palestra durante la settimana, negli allenamenti. Io spero di poter rientrare al più presto per dare una mano alla squadra e contribuire per fare bene, per raggiungere il nostro obiettivo».
Come si vince questo derby?
«Entrando in campo determinate, con la giusta grinta e con tanta voglia di fare. Loro sono una squadra che non molla mai, dobbiamo cercare prima di tutto di giocare bene noi. Poi ormai ci conosciamo bene, dovremo cercare di sfruttare le nostre potenzialità sui loro punti deboli. Ma l?importante sarà il morale e la grinta che ci metteremo, un po? come all?andata. Sperando che finisca anche come all?andata...»
Cosa temi di più del Torrefranca?
«Il loro gruppo, la loro grinta. Sono abituate a combattere e non mollano veramente mai».
In generale comunque nonostante gli ultimi risultati siete sempre attaccati alla zona playoff, finora il vostro è un buon campionato.
«Sì, ma purtroppo fino a qualche settimana fa eravamo vicinissime al primo posto, eravamo seconde con appena due punti di ritardo dal Codognè. Poi è arrivato questo periodo di crisi ma possiamo ancora recuperare, abbiamo il nostro obiettivo sempre alla portata e ci crediamo. I playoff sono un traguardo fattibile, dobbiamo solo ritrovare il ritmo di gioco e tenere duro, lottando in ogni partita».
Aiutami per favore, io sono una capra in matematica, quante volte ti sei fatta male in queste ultime stagioni?
«Tre volte in un anno solare... Ho avuto un po? di sfortuna... Ormai credo di aver fatto l?abbonamento...»
Tra queste tre situazioni diverse quale scegleresti di vivere? Trascorrere due stagioni di fila senza infortuni seri, fare il muro che da la vittoria all?Ata in un derby oppure vincere una moto nuova ad un concorso a premi?
«Sicuramente fare due stagioni di fila senza infortuni. Per me sarebbe un?esperienza nuova molto interessante»
Altra scelta: quale portafortuna sceglieresti per evitare di farti ancora male? Una boccetta di Acqua Santa di Lourdes, un?immaginetta raffigurante San Manu Benelli oppure un regalo speciale?
«Un regalo speciale, perchè c?è anche la sorpresa di non saper cosa arriverà».
Il regalo che più al mondo ti piacerebbe ricevere?
«Non saprei dirtelo, ci sono tante cose... Se devo dirne una allora dico andare in B1 alla fine di quest?anno».
La cosa più importante del mondo per te è...
«Sicuramente di cose importanti al mondo ce ne sono tante e grandissime, è anche inutile che stia ad elencarle tutte. Al momento, nel mio piccolo mondo, la pallavolo è una delle cose più importanti insieme alla famiglia ed agli amici».
La pallavolo cosa significa?
«Per me è una grande passione a cui amo dedicare tanto tempo e credo sia una delle priorità della mia vita al momento. Spero possa diventare un giorno qualcosa più di una passione ed io riesca a coltivarla come un impegno fisso e un qualcosa che resterà sempre nella mia vita, che riesco a portare avanti a buon livello. Non vorrei una cosa fatta con superficialità, bensì a buoni livelli».
A chi dedicheresti una vittoria importante?
«Non lo so... ci sono tante persone che vorrei vicine nei momenti belli».
Quale motocicletta ti piacerebbe di più guidare in assoluto?
«Le moto mi piacciono molto, il sogno sarebbe quello di guidare la Yamaha M1 di Valentino Rossi, ma temo resterà solo un sogno. In generale comunque mi piacerebbe guidare una moto da corsa, le Honda in particolare mi piacciono molto».
Viva le Honda anche nel motomondiale??? Sai di dare un bel dispiacere all?intervistatore, ducatista convinto?
«Seguo abbastanza il motomondiale, non sono una tifosa accanita però quando posso guardo volentieri le gare. E? uno sport che mi affascina molto. Sì, viva le Honda e va bene, anche per un po? di patriottismo, viva le Ducati».
Baratteresti la tua moto con il F15 Firefox Malaguti scassato dell?intervistatore?
«No. Assolutamente no».
Dove ti piace soprattutto andare in moto?
«Mi piace andare sulle strade di montagna per poter così anche vedere il paesaggio che ti scorre a fianco. Non mi piacciono i rettoni stile autostrada, mi piace affrontare strade con le curve».
Marzullo docet: come Anna Gardumi definirebbe Anna Gardumi?
«Come una ragazza semplice, seria, impegnata e che ci mette sempre una grande passione. Mi piace fare bene le cose che faccio, mettendosi sempre soprattutto passione».
La miglior alzatrice in regione secondo te?
«Te ne direi due, Roberta Sighele e Natascia Mellone. Anche perchè la Mellone ho avuto l?occasione di conoscerla ancora quando ho iniziato a giocare. Aveva partecipato ad un allenamento della Rappresentativa nella quale giocavo io e come persona mi aveva colpito molto».
Il ruolo del palleggiatore non è certo il più facile nel gioco...
«Credo che il ruolo dell?alzatore sia difficile, oltre che dal punto di vista tecnico, anche perchè contempla una grande componente tattica. L?alzatore deve saper leggere la partita, tutte le palle passano fra le mani dell?alzatore ed è un ruolo determinante per il corso della partita».
Ma perchè è così difficile far uscire alzatrici brave in Trentino?
«Forse perchè essendo il Trentino una realtà piccola il bacino di atlete è sì elevato ma comunque non può fare numeri elevatissimi. E poi, forse, nelle giovanili solitamente si fa palleggiare solo le ragazze più basse, mentre per giocare ad un certo livello un minimo di altezza ci vuole. Sia per dare equilibrio alla squadra a muro e poi per poter giocare con i centrali».
Poi forse perchè tutti, ragazzi e ragazze, hanno forse troppo la voglia di schiacciare e basta? L?alzare viene forse trascurato da troppi?
«Sicuramente dal punto di vista delle ragazzine il ruolo dello schiacciatore è visto come il ruolo che da più ?gloria? ed è quello che attira di più. Il ruolo dell?alzatore invece diventa bello quando si giocano gli schemi, in quei momenti l?alzatore si sente soddisfatto».
Tu come ti sei avvicinata alla pallavolo?
«Ho iniziato in terza elementare con il minivolley. Non so nemmeno bene il perchè, ma sin dai primi allenamenti questo sport mi è sempre piaciuto. Poi ho avuto la fortuna di trovare subito un bel gruppo con cui ho iniziato i primi campionati veri, dall?Under 14 fino all?Under 17 insomma. Trovare ragazze splendide come loro è stato uno stimolo in più».

CHI E? ANNA GARDUMI

Nata a Trento il 23 settembre del 1987, ha inziato a giocare a pallavolo in terza elementare. Quindi ha iniziato a fare tutta la trafila delle giovanili nell?Ata finchè, con l?accordo di collaborazione fra Ata e Argentario, ha disputato le giovanili con l?Argentario ed in prima squadra con l?Ata, facendo sempre l'alzatrice. Con l?Under 17 ha conquistato il secondo posto ai campionati nazionali due stagioni fa. Inoltre ha vinto una serie C con l?Ata, il titolo regionale Under 15 e quello Under 17. Nelle ultime tre stagioni ha vestito la maglia dell?Ata Domonet in serie B2, prima come riserva della Ruggieri, poi come titolare al posto proprio di Giulia. Sabato pomeriggio potrebbe tornare in campo proprio in coincidenza del derby col Torre dopo un infortunio che l'ha tenuta ai box per due mesi.

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