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Il personaggio

Giovanni Daniele, Trenta Volley (B2 maschile)

Ormai era una cosa certa da diverso tempo. Ma da ieri tutto ha i crismi dell’ufficialità. Giovanni Daniele è il nuovo palleggiatore della Trenta Volley. Un giocatore di grande esperienza che ha saputo farsi apprezzare anche alle nostre latitudini in queste ultime due stagioni alla Blue City. Con lui può nascere così una bella chiacchierata a metà strada fra B2 e B1 maschile e, per questioni di cuore, anche B2 femminile. E così non ci siamo lasciati scappare l’occasione per una riflessione “estiva” e incentrata sul quel volley-mercato che sta animando questo periodo con Giovanni, eletto «Personaggio della settimana». Buona lettura.

Allora Giovanni, come è nata la decisione di restare in Trentino sbarcando alla Trenta Volley?
«Il tutto è nato molto semplicemente. Un giorno ancora in giugno mi ha telefonato il loro direttore sportivo Renzo Scudeller, facendomi un lungo discorso su tutto il loro progetto e i loro programmi futuri. Un’offerta che ho ritenuto subito molto interessante sia per tutta la loro organizzazione che per il resto. Conoscendo poi meglio tutto l’ambiente anche tramite Gianmaria Rizzo, che mi ha spiegato un po’ l’organizzazione e tutto l’interessante progetto della Trenta».
Sei rimasto tu, Ballarini è andato a Cles, Zancarli è destinato a venire anche lui a Predazzo e Rizzo forse, chissà. Siete rimasti tutti quanti in giro.
«Che vuoi farci, ci siamo tutti innamorati delle valli trentine... Scherzi a parte, questo interesse fa piacere perchè vuol dire che finora abbiamo fatto bene qui, poi c’è anche da valutare che quest’anno c’è stato un mercato alquanto ristretto. Ci sono state poche possibilità di muoversi a condizioni decenti, quindi io nel mio caso ho preferito una società seria e con tanta ambizione, anche se scendo di categoria. In Trentino poi mi sono sempre trovato bene, per questo magari mi piace anche l’idea di un progetto che duri più di un anno».
Quante probabilità pensi ci siano che Rizzo arrivi da voi?
«Ti dico la verità, non ne ho la più pallida idea. So che ora lavora su in valle e ora bisogna vedere cosa vogliano fare quelli della Blue City. Io in questa storia a dire la verità non ci voglio nemmeno entrare, certo uno come Rizzo alla Blue City in B1 fa comodo, è un opposto davvero molto forte. Penso comunque ci siano buone possibilità che arrivi».
Rizzo e Bristot comunque sono due opposti molto diversi...
«Penso di sì. Bristot è davvero un bel centrale, forte a muro ed in attacco. Con Gianma mi ci sono trovato molto bene l’anno scorso, penso che la possibilità di avere Rizzo opposto e Bristot centrale sia un valore aggiunto alla nostra squadra».
Con Rizzo e Zancarli che conosci bene comunque la nuova Trenta parte con diversi automatismi già consolidati, con giocatori che si conoscono molto bene fra di loro.
«Quello sicuramente, conoscendo il modo di giocare dell’opposto e di una banda un palleggiatore è già bene incanalato. Ci sono tutti i presupposti per fare bene sicuramente, poi ovviamente dipende da anno in anno, da stagione in stagione, ma le basi per fare un buon campionato ci sono tutte. L’obiettivo principale è fare un bel campionato e centrare i playoff sicuramente, non c’è l’obbligo di promozione diretta e immediata quindi possiamo giocare un po’ tranquilli. La società è nuova e vuole fare bene, ha preso giocatori di categoria e anche superiore forse, certo adesso bisognerà vedere molto il livello del girone, ma l’importante sarà il poter lavorare bene con tranquillità».
Che bilancio puoi fare di questi due anni in Blue City?
«Assolutamente positivo, con loro a Trento mi sono trovato molto bene. Il primo anno abbiamo centrato una splendida promozione dalla B2 che era un po’ d’obbligo, poi l’anno scorso era davvero una bella sfida che credo abbiamo vinto disputando un gran bel campionato. Ci siamo davvero divertiti l’anno scorso, arrivando ai playoff quando credo nessuno se l’aspettasse».
Alcuni tuoi compagni pensano che senza i diversi infortuni e senza il “problemuccio” di Zancarli almeno quel primo turno playoff contro Mantova si poteva superare, tu che pensi?
«Io penso che Mantova era più forte di noi, ma comunque senza con quei problemi che abbiamo avuto abbiamo rischiato di vincere lo stesso. O almeno potevamo arrivare a gara-3 a Mantova per giocarcela, anche perchè loro non erano al meglio e avevano Saviotti infortunato. Potevamo superare il turno, questo sì, ma dopo non si sa. Sarebbe stata dura sicuramente, ma almeno la possibilità di giocarci il passaggio in gara-3 c’era. I playoff sono molto duri, ogni turno poi riservava difficoltà sempre maggiori».
Hai già avvertito differenze fra le due società e il loro modo di lavorare, Blue City e Trenta Volley?
«No, ancora no, è troppo presto. Finora ho parlato con Scudeller solamente al telefono. A Predazzo sono stato solo una volta in Coppa Italia lo scorso anno, ancora non conosco nessuno. Certo mi hanno parlato molto bene dell’ambiente, del fatto che è una società che ha molti dirigenti, che si lavora bene».
Della squadra allestita dalla Trenta cosa ne pensi?
«E’ una buona squadra, se poi arrivano due giocatori come Zancarli e Rizzo saranno il valore aggiunto importantissimo. E’ una squadra equilibrata e solida, con Rizzo guadagneremmo molto in attacco mentre il nuovo libero Meneghelli lo ricordo bene perchè ha fatto anche alcuni allenamenti con la Blue City al termine della scorsa stagione è un bel libero. Sulla carta la Trenta è sicuramente una delle squadre da battere se si vuole arrivare nei primi posto della classifica».
E della nuova Metallsider Blue City allestita cosa ne pensi?
«Bosi lo conosco molto bene perchè è di Modena come me, abbiamo giocato contro molto spesso. E’ un giocatore molto solido in seconda linea, ha fatto di recente alcune promozioni di fila, gli manca forse qualcosa in attacco ma con Moro a fianco non ci dovrebbero essere problemi. I due Daldello poi li ho visti giocare quest’anno e sono ragazzi molto interessanti. Se poi adesso trovano un opposto non dico di primissima fascia ma un’atleta medio sicuramente possono fare un campionato di vertice. Certo sarà un campionato forte di più alto livello rispetto a quello dell’anno scorso, ci sono squadre veramente fortissime quest’anno e penso a Bologna, Forlì, Padova se davvero tornano Morsut e Pasinato, oltre ovviamente all’Anaune. Credo che l’Anaune in casa sarà difficilissima da battere quest’anno. Ballarini poi è un alzatore bravo, che si può anche far giocare in B1, è molto alto, bravo tecnicamente, se serve può essere mandato in campo senza problemi anche se è molto giovane».
Invece adesso quale sarà l’obiettivo sportivo della Trenta Volley?
«Da quello che mi hanno detto puntiamo prima di tutto ai playoff, senza pensare ad un immediato salto di categoria. Puntiamo ad arrivare ai playoff o almeno a giocarceli fino in fondo».
Pensi di poter rivivere la prima stagione alla Blue City, con la possibilità di fare il salto di categoria?
«Dico di no un po’ per scaramanzia, un po’ perchè ancora non conosco le altre squadre del girone, devo ancora vedere gli organici definitivi. L’anno che avevamo vinto la B2 con la Blue City in campo c’erano squadroni come il Polazzo Vicenza e la Sisley Treviso che poi, infatti, hanno fatto ottimi campionati in B1. Quell’anno avevamo una grande squadra e siamo arrivati all’ultima giornata con soli due punti di vantaggio su Vicenza. L’anno scorso invece il livello era un po’ più basso, era un torneo nel quale credo che la nostra squadra dell’anno prima potesse ancora arrivare prima. Sulla carta in B2 ci sono sempre due o tre squadre con un alto potenziale, poi ovviamente bisognerà vedere in campo ma le sorprese ormai vengono fuori tutti gli anni».
Dopo la stagione in B1 torni in B2, che campionato ti aspetti?
«Tutte le squadre di B2 si stanno ancora allestendo, è presto per emettere giudizi definitivi. Il girone però ho visto sarà quello solito del nord-est con squadre che ormai sono quelle e che conosciamo bene, capaci di allestire organici forti. Comincieremo adesso a vedere che genere di campionato sarà, quante squadre forti ci saranno. Speriamo per noi il meno possibile...»
Tu rimani in Trentino ma la tua compagna Silvia De Fonzo molto probabilmente non arriverà...
«Ammetto che era venuta fuori la possibilità che anche lei giocasse qui, abbiamo parlato sia con l’Ata Domonet che con il DeltaDator Torrefranca però una B2 per lei che è abituata a giocare in B1 di buon livello, ad essere sinceri, un po’ le pesava. Così ha scelto di restare in B1, in una squadra forte che ha grandi ambizioni. Non c’era nulla di sicuro quando avevamo parlato con le società trentine, se non saltavano fuori discorsi interessanti in altre parti d’Italia poteva fare la scelta di venire qui, ma poi...»
Ma alla fine va a Codognè oppure torna al sud?
«Va a Matera in B1. Ancora non ha firmato ma al 90 per cento dovrebbe scendere giù. E’ una squadra forte, che potrà fare bene».
Ma come fate a superare la distanza? Anche in quest’ultima stagione tu eri a Trento e lei a Lamezia Terme...
«Si fa fatica, questo sicuramente. Ti vedi una volta sola al mese quando va bene, ma purtroppo facendo questo mestiere qua questa è una cosa che bisogna mettere in preventivo. “Purtroppo” per me lei viene da un gran bel campionato giù al sud, così adesso laggiù la vogliono tutti. Non è facile superare la distanza, ma se ce l’abbiamo fatta quest’anno ce la faremo anche nella prossima stagione».
Pensando a due anni fa, quando sei arrivato in Trentino, adesso il volley è molto cambiato: due B1 alquanto competitive e ben tre B2...
«E’ vero. Infatti abbiamo cominciato noi della Blue City e poi a ruota sono arrivate tutte le altre. C’è davvero un grande entusiasmo lì a Trento, è la dimostrazione che non c’è solo l’Itas. Poi ci sono tanti sponsor e presidenti che ci credono molto e stanno facendo bene. L’Anaune ha centrato subito la promozione, la Metallsider ha fatto un gran bel campionato, la Blue City aveva addiruttura messo in piedi un progetto biennale. Nonostante una A1 che inevitabilmente porta via un sacco di interessi e di visibilità in Trentino la serie B sui giornali e nei media ha tanto spazio. Qui a Modena per esempio quegli spazi la serie B se li sogna, sui giornali il lunedì al massimo puoi trovare un trafiletto con il risultato e basta. Qui la A1 porta via un sacco di spazio, le serie minori faticano a ritagliarsi un posticino al sole, invece in Trentino fate paginate sui giornali e trasmissioni televisive dedicate a questo mondo».
Raccolgo i complimenti per la categoria con una lacrimuccia e li giro ai colleghi. Merito comunque anche di voi giocatori forti venuti da fuori, che avete alzato il livello della nostra pallavolo e delle nostre squadre.
«Penso di sì, magari in Trentino non avendo settori giovanili molto numerosi e molto importanti per tutte le squadre di serie B l’unica soluzione è prendere giocatori da fuori. Certo spendi più soldi, ma questo è il modo per permettere anche ai giocatori del posto di fare importanti salti di qualita. Prendiamo per esempio Paoli e Lorenzi. Simone in due anni gli ho visto fare dei passi in avanti mostruosi, è cresciuto in un modo incredibile e si merita questa avventura in A2. Paoli poi è stato cercato fortemente da Bologna, sintomo di come abbia fatto bene quest’anno passato. In Trentino c’è tanta voglia di lavorare, c’è tanta voglia di fare e di portare tutti ad un buon livello».
Già, adesso Paoli giocherà contro le trentine di B1 mentre Lorenzi calcherà i parquet della A2...
«Simone voleva fare questa esperienza in una categoria importante come la A2 ed ha fatto bene, se la merita. Sai, anche solo allenarsi con giocatori di quella levatura, dove la palla anche solo negli allenamenti ha un’altra velocità rispetto alla serie B. Secondo me avrà le sue possibilità di giocare, di farsi vedere. Ha fatto bene a tentare, nella vita bisogna sempre provare esperienze nuove e poi in B1 c’è sempre la possibilità di tornarci. Paoli l’hanno voluto fortemente a Bologna, anche per lui sarà una stagione importante nella quale potrà confermarsi un centrale molto forte per la categoria e completare la sua crescita. A 22 anni ha ancora margini di miglioramento ed ha già acquisito un esperienza non comune fra molti dei suoi coetanei».
Insomma la Blue City volta pagina, si rinnova, ma tutti i “pezzi pregiati” di quest’ultima stagione si stanno stanno facendo valere.
«Già, è un po’ un peccato che si sia sfaldata la squadra che c’era. Non so bene perchè sono stati fatti così tanti cambiamenti, bisognerebbe chiedere alla società certo io sarei rimasto volentieri. Penso abbiamo cambiato allenatore per cambiare stimoli o cercarne di nuovi. Hanno deciso di fare altre scelte e stop, dico solo che è un peccato perchè l’anno scorso abbiamo fatto davvero un bel campionato. Ed avevamo creato un bel gruppo, peccato ma purtroppo è andata così».

CHI E’ GIOVANNI DANIELE

Nato a Modena il 4 settembre 1978, ha iniziato a giocare sin da bambino e poi a 15 anni è entrato nelle giovanili della Daytona Modena. Dopo tutta la trafila delle giovanili a 18 anni è stato inserito in prima squadra, in A1, come vice-Vullo al palleggio. Nei due anni che è stato in panchina in A1 con Modena ha vinto uno scudetto (1997/1998), due Coppa Italia e due Champions League. Nel 1998 il passaggio all’Atletico Bologna in B2, quindi una stagione anche a Piacenza (B1) ed una a Sassuolo (B1). Quindi dal 2001 al 2003 due stagioni ad Oderzo in B1 prima di tornare nuovamente in serie A, con la maglia del Samia Schio in A2. Quindi nell’estate del 2004 l’arrivo alla Blue City con la quale ha subito conquistato la promozione in B1 e l’anno scorso ha raggiunto i playoff promozione. Ed ora il passaggio in B2 alla Trenta Volley.

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