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Il personaggio

Katja Luraschi, Alfieri Santeramo (A1 femminile)

Domenica partirà la nuova stagione di serie A1 femminile. Una partenza con la Coppa Italia un po’ azzoppata, fra qualificazioni al Grand Prix e prossimi Mondiali. Eppure, a sudare in palestra per questo nuovo avvio c’è anche una vecchia conoscenza di casa nostra. Ovvero quella Katja Luraschi, rivana doc, che dopo aver quasi vinto la A2 a Busto Arsizio ed essersi giocata sino in fondo le sue chance di andare al Mondiale con la maglia azzurra sarà l’unica atleta regionale nella massima serie. Valentina Rania e Ilaria Antonucci, arcense e borghigiana che la serie A l’hanno giocata in queste ultime stagioni adesso andranno a rinverdire le ambizioni di due B1 toscane che pensano in grande come Santa Croce e San Casciano. Così, a portare alta la bandiera del Trentino in A1 è rimasta solo l’ex alzatrice del Club Italia, che da Santeramo ci parla di questo difficile inizio di stagione, di un campionato di A1 stranissimo con partenza fissata solo a fine novembre e di tutto il bailamme uscito in questi giorni sulla nazionale. Questa è la sua settimana. Buona lettura.

Katja, sei pronta per questa nuova avventura in A1?«Prontissima, anche se per ora non siamo certo state molto fortunate...».
Perchè? Che è successo?
«Beh, in primis siamo in poche, poi in questa fase di inizio della preparazione fisica abbiamo subito subito diversi infortuni. Io stessa mi sono infortunata, ho un piccolo problema agli addominali. Con le nazionali ancora in piena attività siamo così poche che ieri, in allenamento, ho dovuto attaccare persino io. Siamo contate, praticamente in sei, uno dei nostri due liberi poi si rotta un dito e dovrà stare fuori un mese, ma combattiamo per andare avanti. Oggi avevamo in programma anche un’amichevole ma è saltata perchè non abbiamo abbastanza giocatrici per stare in campo... E’ una situazione un po’ particolare, ma mi consola che non siamo le sole».
Già, praticamente tutte le squadre hanno problemi in questa lunghissima ed eterna fase di preparazione con le nazionali in campo fra qualificazioni al Grand Prix e Mondiali.
«Esatto, tutte le squadre lavorano in palestra cone poche giocatrici. Poi in questa fase di preparazione il piccolo infortunio o l’acciacco capita sempre».
Contenta per la scelta fatta di andare a Santeramo?
«Certo, anche se è da poco che sono qui. La mia speranza è quella di poter giocare con regolarità e continuità. Oggi se non mi fossi fatta male io dovevo giocare io titolare in amichevole. Certo c’è tanto da lavorare. In rosa siamo due alzatrici, io e Yoraxi Melean, poi vedremo chi di noi due partirà titolare. Ci giocheremo sempre il posto da titolare in allenamento, anche se nel caso giocassero le tre straniere insieme partirei sicuramente io visto il numero di straniere in campo. Una cosa spero, cioè di potermi giocare questa chance senza problemi fisici, al massimo delle mie potenzialità. Con questi problemi è difficile trovare costanza e continuità, spero che questo momentaccio passi al più presto».
L’impatto con questa nuova realtà come è stato?
«Bello, qui si sta bene. La società è ben organizzata, l’ambiente è bello e si sta creando un bel gruppo. Piano piano torneranno tutte e cominceremo a spingere sull’acceleratore per la partenza del campionato».
L’ambiente del sud invece come l’hai trovato?
«A parte il freddo molto bello. Qui oggi ci sono 10 gradi, e poi dicono che da noi fa freddo. Comunque va tutto molto bene, Santeramo è una bella cittadina. Poi il sud è il sud, qui la vita scorre a ritmi tranquilli, senza lo stress o la frenesia che invece abbiamo al nord».
Che obiettivi ti poni per questa stagione?
«Prima di tutto spero di giocare con continuità. Questo in primo luogo. Poi mi sono posta un mio obiettivo principale di migliorarmi e di lavorare tanto. Voglio crescere ancora come giocatric. In campo spero di starci il più a lungo possibile, voglio fare quello che posso e poi spero che i risultati verranno piano piano con il lavoro».
Come squadra comunque l’obiettivo è una tranquilla salvezza?
«Sì, assolutamente. In un campionato difficile e di altissimo livello come il nostro non vogliamo fare proclami e passi più lunghi della gamba. Vogliamo salvarci e nulla di più, anche se sappiamo che dovremo confrontarci contro squadre fortissime come Bergamo, Perugia, Chieri, Novara, che annoverano le migliori giocatrici del pianeta. Dovremo cercare di andare a fare punti anche su campi che hanno ambizioni più grandi delle nostre».
E poi sono diverse le squadre che hanno i vostri stessi obiettivi...
«In lotta per la salvezza credo ci saremo noi, Forlì, Rivergaro e Altamura. Penso che, alla fine, noi quattro ci giocheremo la salvezza. Le altre penso siano tutte un gradino sopra. Credo sarà un campionato diviso un po’ in due tronconi, con noi quattro a giocarci la salvezza e quelle sopra che faranno gara per le posizioni playoff».
Domenica comincia la Coppa Italia di A1 e subito contro un avversario molto tosto come la Despar Perugia, ex campione d’Italia...
«Esatto, proprio quello che si suol dire un “inizio soft”... Scherzi a parte comunque anche loro sono messe male, hanno tante assenze e non sono certo già al meglio della condizione. Questa Coppa Italia sarà un po’ così, con tante assenze e diversi problemi un po’ per tutte le squadre, visto il periodo strano schiacciato fra Mondiali e Grand Prix. Ma è stata fatta questa scelta di giocare ora la Coppa Italia con questa formula e la giocheremo tutte al meglio delle nostre possibilità».
Vieni dalla positiva esperienza di Busto Arsizio, in A2, dove avete sfiorato la promozione in A1. Un esperienza più che positiva per te?
«Quella sì è stata una stagione più che positiva. Alla fine è andata benone e sono contenta di aver vissuto quella esperienza, poi ovvio che ogni stagione ha suoi alti e bassi, le sue cose belle e cose meno belle. Ma sono contenta per aver raggiunto la finale playoff, è stato un bel traguardo. Poi, magari, altre cose potevano essere fatte un po’ meglio ma va bene così».
Non è strano però cominciare il campionato solamente il 26 novembre?
«Sarà molto strano sì. Ma più che altro sarà dura aspettare fino al 26 novembre per iniziare la nuova stagione per noi che non siamo con le nazionali».
Guarderai in tv la nazionale ai Mondiali?
«Sicuramente, non mancherò di certo».
Quanto ti spiace non poter esser lì con loro dopo l’Europeo dell’anno scorso?
«Tantissimo! E’ stata una brutta “botta” sicuramente, anche se dopo quello che è successo in questi giorni forse è meglio non esserci... Scherzo ovviamente. Mi dispiace certamente, anche se da quello che si è sentito in questo periodo non deve esserci stato un bel clima finora».
Ti ha sorpreso questa presa di posizione così decisa di praticamente tutte le ragazze della Nazionale?
«A dire la verità no. Io, ad esempio, sono rimasta in nazionale sino al 15 luglio, quando poi è arrivata l’esclusione ci sono rimasta male, ma poi pensato ed ho capito che alcune cose non giravano come avrebbero dovuto».
Tu che ne pensi di Marco Bonitta come allenatore?
«Lui è un bravo allenatore, davvero, niente da dire. I suoi problemi derivano dal carattere non facile che ha».
E di Bonitta come uomo?
«Ripeto, è una questione di caratteri. Lui ha il suo come ce l’ha ogni persona. Ed alcune sfaccettature di questo suo carattere l’hanno messo in contrasto con altri caratteri delle giocatrici».
Conosci Barbolini? Che genere di allenatore è?
«Di persona no, lo conosco solo di fama e basta. Ma tutte le persone con le quali ho parlato dicono sia un bravo allenatore e una persona alla mano».
Riconfermarsi campioni del mondo dopo Berlino 2002 comunque sarà durissima, ci sono tante squadre fortissime come Brasile, Cuba e Polonia tanto per non fare nomi. In questa situazione poi è ancora più difficile riconfermarsi...
«Non lo so veramente se si riuscirà a riconfermarsi. Sono rimasto molto stupita quando pochi giorni fa hanno perso con la Turchia, una squadra alla portata dell’Italia. Certamente questa Italia ha le potenzialità comunque per essere fra le prime del Mondiale. Anche se sappiamo che avversarie di rango ce ne sono moltissime, il Brasile ad esempio l’ho visto giocare a giugno e già allora giocava in modo egregio».
Venendo alle cose di casa nostra la tua Riva del Garda e Arco sta tornando agli antichi fasti, il Salumificio Trentino maschile è neopromosso in B2.
«Sono davvero molto contenta, ho saputo di questa loro promozione, mi tengo sempre in contatto con la mia vecchia società. Speriamo che rimangano a lungo in B2, qualche anno fa purtroppo non sono riusciti a salvarsi ma faccio il tifo per loro affinchè sia arrivato il loro momento. La B2 è un campionato difficile, ma se si abituano in fretta al nuovo campionato penso potranno centrare la salvezza».
Comunque è la conferma di tutto il grande lavoro che da sempre si fa nella Busa sui giovani e sulle giovani, come te ad esempio.
«Il C9 Arco Riva è sempre stata una buona società, molto organizzata e che ha sempre lavorato bene. Hanno una solida struttura societaria, bravissimi allenatori e poi una lunga storia alle spalle. Ormai sono anni e anni che lavorano in modo egregio, faccio il tifo sempre per loro e spero continuino sempre a lavorare così. A far crescere tanti ragazzini e tante ragazzine».

CHI E’ KATJA LURASCHI

Nata a Riva del Garda il 6 gennaio 1986, alzatrice di 187 centimetri. Cresciuta sin da bambina nel vivaio del C9 Arco Riva, nel 2001 lo sbarco al Club Italia dopo esser stata notata dai tecnici federali. Con il Club Italia a Ravenna gioca in B2 e fa tutta la trafila delle nazionali Pre-Juniores e Juniores. Nel suo palmares un oro conquistato ai campionati Europei Juniores 2004, un argento ai Mondiali Cadette 2003 e un argento agli Europei Cadette 2003. Con le sue buone prestazioni Katja si guadagna il posto di vice Lo Bianco agli Europei di Zagabria del 2005, dove l’Italia di Bonitta vince la medaglia d’argento dietro alla Polonia. Nella stagione 2004/2005 lo sbarco alla Foppapedretti Bergamo di A1, come vice di Iryna Zhukova, stagione nella quale Katja ha vinto Champions League e Supercoppa Italiana e si è piazzata al secondo posto in campionato perdendo la finale scudetto con Perugia. Nella stagione 2005/2006 il passaggio, da titolare, in A2 con Busto Arsizio con la quale ha raggiunto la finale dei playoff promozione.

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