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Il personaggio

Michele Leonesi, Levico Libardoni (C maschile)

Allora Michele, pronti per la partenza di questa nuova stagione?
"Pronti è sempre un termine un po’ grosso... diciamo che abbiamo fatto quanto siamo stati in grado di fare per poter cominciare in modo dignitoso. Poi come ben sai dipende tutto da molti fattori, uno dei quali, secondo me da non trascurare, l’altra squadra che si incontra. Sabato dopo sabato, anche se quest’anno qualcuno ha deciso di giocare di venerdì piuttosto che di domenica, e poi giornata dopo giornata si cercherà di migliorare, di correggere “in corsa” di adattarsi a quello che di partita in partita servirà per provare a contrastare gli avversari. L’importante è sempre provarci fino in fondo, come diceva Al Pacino in un film di qualche anno fa “Ogni maledetta domenica" si può vincere o si può perdere, l’importante è vincere o perderdere da uomini” e noi proveremo ad essere uomini..."
Vi sentite cucita addosso l’etichetta di “una delle favorite d’obbligo”?
"Le etichette non mi piacciono molto, questa in particolare, per un paio di buoni motivi. In primo luogo perché fondamentalmente lasciano il tempo che trovano e servono solo a far parlare la gente, è sul campo che devi dimostrare quello che vali, non al “bar”. A “sentir le ciàciere” io di serie C ne avrei già dovute vincere qualcuna negli ultimi anni e invece sono sempre arrivato secondo, l’eterno secondo, un po’ come Toto Cutugno al festival di Sanremo… un altro buon motivo è che se già si sapesse chi vince che gusto ci sarebbe ad allenarsi e ad andare alle partite? Ultimo ma non ultimo, il fatto che se sei una delle favorite hai tutto da perdere e ben poco da guadagnare, al contrario se sei un numero hai tanto da guadagnare e poco da perdere… il nostro obiettivo per quest’anno è fare il campionato più dignitoso possibile lottando palla su palla ogni sabato, ogni allenamento. Se questo significherà vincere significa che saremo stati più bravi e più fortunati di altri, se altri vinceranno significherà che sono stati più bravi e fortunati, noi non all’altezza ma l’importante per noi guardandoci poi negli occhi sarà sempre essere consci e convinti di aver giocato da uomini dalla prima all’ultima palla. Come dicevo prima ci sono anche gli avversari e hanno la nostra stessa voglia di giocare, divertirsi e di provare a vincere. Se vinci sei stato bravo, se perdi giocando gli altri sono stati più bravi di te ma non per questo tu sei stato un asino, quindi tanto di cappello e una stretta di mano a tutti."
Tutti dicono che sarà una C maschile molto equilibrata, con almeno tre o quattro squadre che possono giocarsi la promozione. Sarà così?
"Penso che molto probabilmente per una serie di coincidenze strane probabilmente sarà così. Vedo 3 o 4 squadre forse un po’ sopra le altre e penso siano innegabilmente il Volleyball Trento, il Passirio e il Mezzolombardo con motivazioni diverse con storie alle spalle completamente diverse, ma penso che la reginetta di C uscirà da queste 3 o 4 squadre. Dietro ci metto fiemme e fassa, Bolghera e Mondo Sport’s, dietro ancora Argentario (anche se per loro va fatto un discorso a parte in quanto con o senza Segala sono due squadre diverse, lui è uno che in C fa la differenza, chi li incontrerà con lui in campo non avrà vita facile come è successo a noi in Coppa), Borgo, Villazzano. Per il poco che so come fanalino di coda ci metto il Dream (poi magari mi sbaglio e ci fanno la festa a tutti, glielo auguro), dopodichè stilata questa stupida “graduatoria” ripeto quanto detto prima: cioè che solo il campo potrà dare dei verdetti e solo li tutti potranno dimostrare il loro valore. Secondo me le squadre di seconda fascia possono vincere con chiunque e pure squadre come l’Argentario o il Borgo sono da tenere sott’occhio. Quindi mi sa che dobbiamo farci tutti un in bocca al lupo e sperare di divertirci, mi pare di aver nominato tutti e non aver dimenticato nessuno. Forse si, una, ma quella vediamo a maggio in che fascia metterla, non c’è fretta."
Ti va di fare un gioco?
"Certo…"
Passiamo ai raggi X tutte le pretendenti, esaminandone pregi e difetti: cominciamo ovviamente con il Levico Libardoni.
"Qua è difficile. Noi penso che siamo un bel gruppo, molto unito, che gioca insieme da diversi anni, poche le novità Cozzini e Alessio ma il loro valore è di sicuro molto alto. Penso che siamo ben amalgamati con due palleggiatori entrambi all’altezza di stare in campo, spesso non succede così, centri completamente intercambiabili, schiacciatori con caratteristiche molto diverse ma più o meno tutti sullo stesso livello, opposti di categoria e... un allenatore di peso".
Giardinaggio Teena Volleyball Trento?
"Penso che per certi versi siano molto simili a noi nel senso che anche loro, continuatamene o a più riprese, giocano assieme da tanti anni. Uno come Delmarco fa la differenza anche in B2, figuriamoci in C. Hanno fatto a mio modo di vedere due ottimi acquisti e cioè Primiceri e Struffi. Primiceri in ricezione e difesa è spettacolare, “el bòcia” invece (Struffi, ndr) è uno forte che se stimolato in modo giusto, dopo una stagione come quella di Cles molto deludente e se la spalla gli da tregua diventa una bocca di fuoco non indifferente. L’ho avuto in palestra e credimi che se ha le motivazioni giuste è un grande".
Passirio?
"Diciamo che delle quattro che mi hai messo qua tu è forse quella che conosco meno. Se vuoi rifaciamo l’intervista domenica mattina, tardi però perché mi sa che torneremo non presto, probabilmente ti saprò dire qualcosina in più... So che hanno Gotsch, che dicono essere una bella bocca da fuoco. Ma altro veramente non so, del vecchio gruppo conoscevo molto e molti ma ad oggi...".
Mezzolombardo?
"Diciamo che hanno indubbiamente un plus non indifferente rispetto a tutte le squadre di C, tutte quelle di B2 e almeno in 50% di quelle di B1 (trentine chiaramente), ma solo perché non conosco l’allenatore del Metallsider Blue City... nessuno si senta offeso, o se qualcuno si offende gli passerà, ma dico questo esprimendo solo un giudizio su Angelini il cui valore è innegabile e mi reputo molto fortunato di averlo avuto da piccolo come coach e l’anno scorso come primo allenatore…Di difetti, in generale, non mi piace parlare è tanto bello parlare delle cose belle. I difetti di ognuno, se esistono, il campionato li porterà a galla…giusto? E poi non sono certo io a dover giudicare questo, quelli che per me possono essere dei difetti per altri possono essere dei pregi d'altronde io conosco “bene” i miei ma non bene gli altri. Sarebbe idiota giudicare negativamente qualcuno non avendo un grado di conoscenza adeguato per poterlo fare".
In Coppa Trentino Alto Adige abbiamo avuto un assaggio del campionato che sarà e anche una squadra meno quotata sulla carta come l’Argentario vi ha messo in grandi difficoltà: sintomo che l’equilibrio la farà da padrone tutto l’anno secondo te?
"È un concetto che ho già ribadito prima. In coppa una squadra che sulla carta dicevano tutti essere meno quotata di noi ci ha spediti a casa senza passare dal via. È successo a noi e succederà ad altri. È successo una volta e chissà quante altre volte succedererà nell’arco del campionato. Spero non sempre a noi... Nel caso della Coppa l’Argentario nell’arco della partita è cresciuto, noi siamo calati e loro hanno vinto. Ma non sarebbe stato giusto nient’altro. Noi abbiamo meritato di più i primi tre set, loro gli ultimi due solo che alla fine conta chi vince l’ultimo quindi loro hanno meritato di vincere. Quello che ho detto ai ragazzi senza drammi è che dovevamo fare tesoro di quanto successo e metterlo nel nostro bagaglio d’esperienza per quest’anno e per i prossimi che verranno".
Alla final four di Coppa puntate senza mezzi termini al successo?
"Alla final four di Coppa puntiamo senza mezzi termini... a non metter su troppi chili sotto Natale. Può andare come risposta? Diciamo che puntiamo a fare bella figura e ad onorare al meglio questa manifestazione come penso di aver sempre fatto con le mie squadre. Tra l’altro per la nostra società è la prima storica qualificazione alla final four quindi penso che sia un ulteriore motivo per provare a fare bene, poi tutto quello che verrà andrà sicuramente bene".
In molti pensano poi che presto la classifica potrebbe spezzarsi in due o tre tronconi, con le sopraccitate squadre sopra e altre, come il Mondo Sport’s, il Fiemme Fassa o il Bolghera tanto per non fare nomi, a centro classifica, e un gruppetto di squadre in fondo…
"Può essere, anche se è probabile che ci siano delle sorprese in positivo e in negativo. Anche l’anno scorso l'Arco non era partito bene e poi si è ripreso. Mezzolombardo partì alla grande e poi ebbe un crollo. Quindi non mi meraviglierebbe se delle squadre di “prima” fascia deludessero un po’ e squadre di “seconda” fascia diventassero la sorpresa del campionato. Non dimentichiamo che già domani si gioca Passirio-Levico e una delle due sarà già la prima delusa di inizio campionato".
Quest’anno ci sono anche diversi giocatori che scendono dalla serie B, da Consolini a Mosaner, da Segala a Sartor fino a Gotsch, tanto per fare degli esempi: ti aspetti così un livello di gioco in linea con quello delle ultime stagioni, più alto o più basso?
"Penso che ti stai dimenticando nomi come Delmarco, Primiceri, Radice, Cozzini, Vellere, Bejenaru, Ciola, Dalsasso, Goi, Gabrielli, che sono ottimi giocatori che in C è un lusso avere. Giocatori di un certo livello e di una certa esperienza che fanno comodo a tutte le squadre. E poi non dimentichiamo, ed è una cosa importante, che per ognuno di questi che abbiamo nominato ogni squadra ha altri 10/11 giocatori che completano la rosa, che si allenano e di sabato in sabato scendono in campo e si fanno in quattro per poter giocare, lottare, vincere. Per usare un termine ciclistico è anche grazie ai “gregari” che una squadra può vincere e che il campionato possa aumentare di spettacolarità. L’unica nota negativa è che a parte pochissime società, la stragrande maggioranza delle squadre è composta da atleti “stagionati”, il ricambio generazionale non arriva, anzi se ne vede sempre meno traccia. Ed è un peccato per tutto il movimento, d’altro canto è spettacolare vedere gente di quasi 40 anni giocare ancora con la voglia e l’impegno di quand’erano ragazzini, certo che un bel mix di giovani e stagionati non sarebbe male. Vorrei aggiungere una cosa, cioè vorrei ricordare che quest’anno in C tornano anche due tecnici come Angelini e Dianti il cui valore ed esperienza sono innegabili. E' vero che noi allenatori di palloni a terra ne mettiamo pochi e ne difendiamo ancora meno, forse valiamo come il due di briscola ma talvolta col due di briscola si vincono delle gran belle partite spesso tirate, la differenza quindi la fa il capire quale sia il momento giusto per giocarlo questo benedetto 2 di briscola e sia Dianti che Angelini lo sanno benissimo".
Domanda secca: se sarete voi a vincere quest’anno la farete la B2?
"Risposta secca: se saremo noi (mi tocco per scaramanzia) a vincere realizzerò un piccolo sogno visto che ci ho provato tante volte e non ci sono mai riuscito"
A ben guardare il quesito più grande che riguarda tutte queste pretendenti è: faranno poi la B2 oppure si tireranno indietro? Di sicuri volenterosi nel farla, per ora, sembra esserci solo Mezzolombardo, mentre altre squadre come il Volleyball hanno già manifestato l'intenzione di rinunciare ad una eventuale B2.
"Io direi che Passirio e Mezzolombardo la farebbero e/o la faranno di sicuro. Perché, per motivazioni diverse, ci puntano fortemente. Sugli altri non so dirti, non so che dirti, nemmeno di noi... ma ti dirò che non è un mio problema e ti spiego subito il perché. In una società esistono secondo me tre grosse entità: allenatori, dirigenti e atleti. Sono convinto che la perfetta sinergia tra queste componenti sia alla base della perfetta riuscita di un progetto, di un “avventura” come può essere un campionato. Chiaramente le componenti devono fidarsi reciprocamente le une delle altre senza sconfinare in campi che non compentono loro. E' giusto che un giocatore non voglia allenare, un dirigente non voglia allenare e un allenatore non voglia decidere e organizzare. Quindi se i giocatori pensano a giocare al meglio, l’allenatore ad allenare al meglio anche i dirigenti cercheranno di dirigere e organizzare al meglio. In questo ci sta pure la scelta magari di non fare un campionato acquisito di diritto sul campo, ma una scelta fatta ragionata e su basi concrete. Ammiro di più chi decide di “rinunciare” perché non all’altezza piuttosto che società che si giocano campionati persi in partenza solo per la “gloria” o “l’ambizione” di fare o poter raccontare di aver fatto una B2, B1 ecc…e spesso, troppo spesso si vedono anche queste cose".
Anche perché abbiamo già un bel po’ di squadre in serie B…
"Questo è un argomento molto delicato secondo me e non so quanto tempo sia giusto perderci o meno. Tanto il mio pensiero è diverso dal tuo che è diverso dal suo e da quell'altro... Posso solo dirti che una cosa sicuramente giusta e importante è che l’Itas abbia deciso di fare la B2 con i ragazzi per farli crescere indipendentemente dall’essere o meno all’altezza del campionato, perché si sa bene che imbarcarsi in un'avventura come questa con un gruppo molto giovane è sempre un rischio ma nel bene o nel male la scelta è quella giusta. Devono crescere e solo potendosi confrontare con campionati sempre più impegnativi posso crescere e migliorare. Per le altre realtà , che dirti... preferisco non parlare, probabilmente ho le idee troppo confuse pure io…come tanti…"
Una B2 nella quale quest’anno i tuoi ex ragazzi dell’Itas possono giocarsi un posticino nei playoff…
"L’augurio che faccio loro è sicuramente quello di centrare i play off e, perché no, magari anche qualcosa in più. Posso anche dirti che l’anno scorso secondo me abbiamo ottenuto un ottimo risultato su tutti i fronti dove ci siamo battuti e, se raggiungere un risultato è difficile, confermarsi e migliorare è ancora più difficile. Ma i ragazzi sono sicuramente all’altezza di farlo e quindi di cuore auguro loro di riuscirci. Sono un gruppo splendido che mi ha dato tanto dentro e fuori dal campo e che ho dovuto lasciare a malincuore (magari un giorno qualcuno mi spiegherà anche il perché), mi sento ancora spesso con alcuni di loro, mi sono stati tanto vicini nel mio momento difficile l’anno scorso. Pensa che nel momento in cui mia moglie stava male e aveva continuo bisogno di trasfusioni i ragazzi mi hanno chiamato dicendomi che se serviva e qualcuno di loro fosse stato compatibile con il sangue di Romina avrebbero donato il loro sangue volentieri per aiutarla. E non la conoscevano nemmeno. Solo delle buone persone fanno questo, non ho mai avuto l’occasione giusta di ringraziarli e enso che questa sia quella giusta per farlo. Grazie."
Bel gruppo il loro, l’anno scorso avete fatto una stagione strepitosa, sbagliando solo la gara di spareggio Under 20 con Modena…
"Sai, se fai una stagione alla grande e sbagli una partita tante volte non influisce con il risultato finale. Quando questa partita è quella più importante di tutto l’anno puzza tanto di “fallimento”. Ma penso che Modena sia stato il crocevia fondamentale per trionfare in under 18. Spesso, come abbiamo cercato di far capire con Marco ai ragazzi dopo quella partita, si impara di più da una sconfitta che da una vittoria, basta essere intelligenti da capirlo e loro lo sono stati. Velasco nel 1990 disse che per vincere una guerra si possono anche perdere delle battaglie, Cuba ci sconfisse nella battaglia del girone eliminatorio, noi poi vincemmo la guerra in finale. Così è stato per noi, un quinto posto in B2, tra le prime 6 d’Italia in junior league (togliendo Isernia che, secondo me, è una vergona che abbia giocato la final six solo in quanto organizzatrice quando nei gironi eliminatori non ha fatto nemmeno un punto o quasi) e uno storico scudetto Under 18. Penso che questi risultati parlino da sè. Penso che i ragazzi abbiano fatto un ottimo lavoro e che Marco, io e Renato, senza dimenticare l’importante apporto di Lorenzo e Giuliano siamo stati sufficientemente bravi nel gestirli e nel gestirci".
La cosa più positiva della stagione scorsa è stato vedere quanto sono cresciuti alcuni di quei giovani.
"Ti do una risposta in controtendenza. Per quello che ho passato la stagione scorsa a livello personale le cose più positive sono state le dimostrazioni di affetto dei ragazzi e di Angelini in più momenti e nei modi più svariati. Dalla dedica della vittoria che la squadra mi ha fatto dal campo dopo la partita vinta con Trebaseleghe all’andata, dove io ero in tribuna perché appena morta mia moglie, all’abbraccio nello spogliatoio che i ragazzi mi hanno fatto sempre nella stessa occasione. Agli occhi lucidi di paolo, ragazzo colombiano, splendida persona, che appena sono tornato in palestra mi è venuto incontro e mi ha detto “non so dirti in italiano cosa provo, te lo dico in spagnolo, ma sappi che viene dal cuore”, non dimenticherò mai questa frase e tutte le altre frasi ed i gesti che mi sono stati regalati e rivolti. Scusa se ho esulato dalla domanda ma penso che queste cose vadano al di la di un pallone in più o in meno messo a terra".
Restando in casa Itas, della A1 di quest’anno che pensi?
"Non so, è tutta un’incognita. Non capisco delle cose che secondo me sono assurde. Un esempio? Cedere un centrale di 20 anni molto forte e promettente per prenderne uno di 32 fermo da un anno per infortunio, fortissimo per l’amor di Dio ma pur sempre con pochi anni ancora davanti. Magari non capisco nulla, come dicevo prima io faccio l’allenatore, non il dirigente quindi mi auguro che chi ha deciso abbia deciso valutando bene tutto. In quel caso avrà avuto ragione, di sicuro mi auguro che possano fare bene, penso che sia una squadra talmente “strana” da poter vincere e perdere con tutti, dovranno essere molto bravi a gestirli Radames Lattari e Andrea Burattini".
E’ tanto diverso allenare nel maschile piuttosto che nel femminile? In cosa?
"È molto molto diverso a livello di gestione del gruppo, molto difficile nel femminile e molto più semplice nel maschile. Dopodichè secondo me la pallavolo è pallavolo e gli accorgimenti tecnico tattici non sono poi così diversi. Qualcosa in più a livello di preparazione fisica, forse, e poco altro".
Tornando sulla serie C ma femminile stavolta, questo sarà l’anno del San Giacomo?
"Qualsiasi cosa ti direi sarebbe una ca...ta, perché non conosco praticamente nulla di serie C femminile da qualche anno a sta parte ho seguito molto molto poco. Tutti parlano di questo san Giacomo e forse ci metterei, perché conosco qualcosina in più delle altre squadre, il Lizzana".
Anche se Lizzana e Rovereto Nord sembrano le uniche alternative alle altoatesine.
"Il Lizzana penso sia una squadra molto valida, del Rovereto Nord non so praticamente niente. Scusa ma chi mi conosce sa che sono molto sincero e schietto, e troppo spesso ho pagato questa cosa, ma preferisco dirti che non so nulla piuttosto che inventarmi qualcosa tanto per scrivere due righe in più...".
Poi in tanti pensano ci saranno alcune squadre già ribattezzate “bucce di banana” sulle quali si può facilmente scivolare come Bozen Jodler, Basilisco, Neruda o Alta Valsugana…
"Il Basilisco è qualche anno che è sempre lì lì tra il far bene e il fare un po’ meno bene, l’Alta Valsugana ha fatto, anzi abbiamo fatto visto che anche Levico è nel “gruppo”, un bel progetto con un allenatore secondo me molto valido. Penso che entrambe possano essere le outsider del campionato".
Avete lanciato un bel progetto dalle quelle parti con l’”Alta Valsugana” rivolto ai giovani, tanto sul maschile che sul femminile?
"È un bel progetto che per certi versi mi fa anche un po’ arrabbiare... anni fa quando io ero a Pergine e ancor prima c’era Bevilacqua si era provato ad abbozzare ad una cosa simile, si era provato a sondare con Levico e Civezzano il terreno per mettere le basi di un progetto tipo "Alta Valsugana", ma allora c’era una specie di campanilismo incredibile ed esasperato. Le tre realtà avevano ognuna una serie C e non si riuscì a mettersi d’accordo. Pensa a cosa avrebbe significato unire le forze allora con tre serie C, andare in B2 in tempo 0 e rimanerci facilmente. Detto questo penso che sia la strada giusta per tenere in palestra i ragazzi e le ragazze. Più forze, più soldi, più strutture, più capillarità, più competenza a livello di dirigenti e allenatori".
Ti va di cimentarti con “La Schedina”? Ovvero i pronostici della prima giornata di C? Semplicemente chi vince, 1 oppure 2:
"Ok!!"
C maschile:
Argentario Calisio – Mondo Sport

Dipende molto se c’è Segala o meno…direi però 2
Giardinaggio Teena – Villazzano 1
Bolghera Grasselli – Ausugum Pentadati 1
Fiemme Fassa – Mezzolombardo X, si può?
Passirio – Levico Libardoni 1x2

C femminile:
Basilisco – Ausugum Ossicolor
1
C9 Arco Riva – Alta Valsugana 2
Predaia – Rovereto Nord 2
Lizzana – San Giacomo 1
Neruda Volksbank – Bozen Jodler 2
Caldaro – Marzola Siram 2

Se indovino tutti i risultati vinco qualcosa?
Sì, un caffè offerto dall'intervistatore...
"Mi permetto di aggiungere un grosso in bocca al lupo a tutti, un grande e sincero in bocca al lupo".

CHI E’ MICHELE LEONESI

Nato a Trento il 26 dicembre del 1973, ha iniziato con la pallavolo in prima media e da allora non ho più smesso di rincorrere il pallone. Da giocatore ho fatto tutta la trafila delle giovanili nell’Argentario di Dianti dove hanno vinto tutti i camionati giovanili a cui abbiano preso parte, Under 14, 15, 16, 18 e gran parte del gruppo poi è approdato in C1 (quella che ora è la B2). In C1 una sola presenza effettiva in campo e una vittoria ("La cosa buffa - afferma Michele - è che alcuni dei ragazzi con cui giocavo allora oggi li alleno a Levico...). Quindi è passato per tre stagioni al Calisio 2 in serie D e una in serie C, salvezza al primo anno di D, promozione il secondo e terzo posto finale l’anno della C. Quindi un anno a Molveno in C con il secondo posto ("senza nemmeno fare un allenamento, ci trovavamo solo il sabato alle partite, da non credere eppure è realtà"). Nel frattempo aveva cominciato ad allenare nell’Argentario dapprima nel maschile e poi nel femminile, dove ha vinto il titolo Under14. Quindi il passaggio al Bolghera dove in tre anni si è vinto il titolo Under 16, Under 18 e l’anno successivo il secondo posto under 18 e, parallelamente, è stata portata avanti la scalata dalla prima divisione alla serie C. Quindi il passaggio a Pergine, in serie D, l’anno dopo al Torrefranca in B1 al fianco di Cesare Agostini con una retrocessione, poi sempre Torrefranca in B2 con Alessandro Zucchelli. L’anno dopo la chiamata del Lizzana per due anni con due secondi posti in C ed un terzo e primo posto in Coppa Trentino. Quindi una stagione da allenatore del Fiemme Fassa a Cavalese, sempre serie C e sempre secondo e terzo posto in Coppa. L’anno dopo il ritorno al Bolghera in C, conquistata la salvezza e il quarto posto in Coppa. L'anno scorso, quindi, la stagione da vice-Angelini all'Itas Juniores. Ed ora al Levico di serie C. Da quest'anno, poi, entrerà a far parte dello staff della Rappresentativa provinciale Under 16 guidato da Ezio Saurini.

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