volley.sportrentino.it
SporTrentino.it
Il personaggio

Daniele Delmarco, Volleyball Trento (C maschile)

Cominciare con i botti non è mai male. E che botti in questo primo scorcio di serie C. Domenica si ritroveranno di fronte, in C maschile, alcuni di quei giocatori di casa nostra che potrebbero dire la loro anche un po’ più in su della serie C. L’esperienza del Volleyball Trento contro la quadratura del Mezzolombardo. Due delle favorite che si ritroveranno una contro l’altra, vecchi amici che cercheranno di mettersi a vicenda i bastoni fra le ruote. E uno di quei giocatori trentini più attesi è sicuramente Daniele Delmarco, braccio pesante e anima di questo Volleyball. A lui tocca, questa volta, esser torchiato come il nostro «Personaggio della settimana». Buona lettura.

Daniele, cominciamo dal fondo: pronostico secco della sfida di domenica fra Giardinaggio Teena e Mezzolombardo.
«Ti direi un 51 per cento noi e 49 per cento loro, ma solo per il fatto di giocare in casa. Non è un buon periodo per noi, siamo alle prese con tante difficoltà, ci alleniamo poco e tante cose sono ancora da sistemare. E’ vero che giochiamo insieme da 20 anni ormai, ma se non ti alleni diversi automatismi diventano duri da trovare. Certo l’esperienza e la nostra voglia potrebbero sopperire a questi problemi, la Coppa Trentino l’abbiamo fatta apposta per metter a posto alcune cose ma non sempre è stato possibile. Molto è dipeso dall’avversario che ci trovavamo di fronte».
In tasca ho 10 euro e ora vado alla Snai: su chi devo scommettere?
«Io scommetterei su di noi, perchè ho sempre grande fiducia in noi, siamo gente che anche se non è al cento per cento fisicamente può fare la differenza in serie C. Stando però molto attenti, perchè incontriamo una di quelle quattro squadre che possono ambire alle zone alte della classifica. Abbiamo poi alcuni problemi come il fatto che Primiceri ha fatto un piccolo incidente in moto e sabato scorso non c’era, ha giocato Struffi libero, Esteban poi torna solo questa settimana dopo che è stato un po’ in ferie. La presenza di uno come Angelini poi è da tenere presente, appena vede una falla nel tuo gioco ti punisce, senza nulla togliere ovviamente a dei signori giocatori che ha Mezzolombardo penso che con uno come Marco in panchina se si ha totale fiducia in lui può fare benissimo. Lui poi ci conosce bene. Speriamo di arrivare fisicamente a posto e di trovare tutti una giornata positiva».
Voi e Mezzolombardo arrivate a questo scontro diretto in modo diverso: la squadra di Angelini ha fatto percorso netto mentre voi che avete combinato a Bolzano?
«Abbiamo incontrato una squadra non fenomenale, però avevano tanta voglia di fare bene, hanno giocato bene e noi invece abbiamo faticato tanto, siamo andati in difficoltà anche sulle cose semplici. E’ stata una mezza sorpresa anche per noi vederli giocare in un certo modo, parlando poi con Nettuno mi diceva che stanno bene fisicamente e quando giochi bene poi ti viene tutto. Noi, invece, giocando male non ci veniva nulla, abbiamo tirata via per i capelli la partita, lo ammetto, anche con un po’ di fortuna. Sono due punti guadagnati per noi, basti pensare che nel primo set eravamo 24-19 loro, in certi momenti l’esperienza ti fa fare quelle due battute o quel paio di situazioni che ti fanno fare il break decisivo».
Ci sono diverse “bucce di banana” quest’anno su cui è facile scivolare, penso proprio a squadre come Mondo Sport’s o Bolghera...
«Ce ne sono è vero, tipo il Mondo Sport’s, se giocano come sabato sono pericolosi per tutti. Lo stesso Bolghera pure. Sicuramente ce ne sono poche o comunque meno dell’anno scorso di squadre “materasso”. Anche il Fiemme per i nomi che ha in C ci sta bene, vediamo poi i giovani dell’Ausugum, credo che i giovani talentuosi o meno sono sempre pericolosi perchè se prendono entusiasmo possono fare qualsiasi cosa».
Vi sentite comunque addosso l’etichetta di “favoriti d’obbligo”?
«Sai, per me è il secondo anno col Volleyball. Tutti dicono che per i nomi che abbiamo siamo i favoriti, però forse si dimenticano che abbiamo tutti 35 anni e che ci alleniamo poco. L’esperienza potrebbe non bastare. Sicuramente siamo fra quelle squadre che in C possono fare la differenza, però ci sono altre squadre tipo il Mezzolombardo appunto con giovani bravi e con un grande allenatore. Con i nomi non si vincono le partite, bisogna metter giù la palla. Ci sentiamo fra le favorite questo sì, ma non “La” favorita».
L’esperienza, comunque, è tutta dalla vostra parte...
«Quello per forza...».
Anche se, bisogna ammettere, di giovani in C non è che ce ne siano a grappoli: e spesso chi li fa giocare è più per necessità che per vera volontà di puntare su un gruppo giovane...
«Verissimo, è un problema che esiste da anni ormai. In serie C per farti un esempio basta guardare alla formazione nostra e del Mondo Sport’s che hanno giocato sabato, ci incontravamo già in C1 nei vecchi campionati ed eravamo i giovani della squadra. E ti sto parlando dei primi anni Novanta. Giochiamo sempre contro gli stessi ragazzi. Il Mezzolombardo, bene o male, fra Maurina e soci e poi alcuni ragazzi non vecchi ma nemmeno più giovanissimi hanno anche loro la loro esperienza, il Passirio gioca da tanti anni insieme e anche lì pochi giovani... Il Bolghera anche, Lorandini ad esempio ha iniziato a giocare con me, nel Levico idem. E’ abbastanza desolante da questo punto di vista la C. Spero che Trentino Volley lavori bene e almeno continui a fare qualcosa che attiri i giovani in palestra, che ci sia qualcuno che porta i giovani in palestra, qualche trentino giovane e buono c’è. C’è stato un buco generazionale fra il 1970, la mia epoca insomma, ed i primi anni 80 dei vari Consolini, Segala, Rizzo e compagni, giocatori ora conosciuti, affermati e non piu giovanissimi. Ormai anche in serie B sono quasi tutti da fuori».
L’importante per voi sarà stare bene fisicamente...
«Sì, abbiamo bisogno di stare bene fisicamente e allenandoci solo due volte a settimana non è facile, cerchiamo di gestirci autonomamente e personalmente. Se noi teniamo fisicamente possiamo dire la nostra. Con l’esperienza poi cerchiamo di supplire a quello che manca. L’anno scorso abbiamo perso col Pasirio senza me e De Sangro ed Esteban con l’influenza, poi abbiamo fatto 3-2 col Levico e altre cose così. E, alla fine, abbiamo perso il campionato per due punti, oltretutto perdendo una partita a tavolino...».
Con Primiceri e Struffi poi avete sistemato ricezione e muro?
«Abbiamo deciso di sistemare la ricezione benchè fossimo già ad un buon livello, Gianluca ormai sono anni che fa il libero ed è di valore assoluto per la C. Struffi adesso non gioca perchè ha male alla caviglia, ma per noi è un lusso averlo, è un ricambio efficace per tutti noi, da Esteban a me a Gianfranco, siamo più coperti. Questa è una cosa che l’anno scorso ci è mancata».
Mezzolombardo, Levico e Passirio: chi temete di più?
«Guarda, noi temiamo più noi stessi, senza superbia. Sappiamo che se giochiamo al nostro livello possiamo vincere con tutti, sappiamo che per la nostra serie C ci sono altre tre belle squadre e favorite come noi. Forse il Passirio è la squadra che quando gioca in casa magari da qualcosa in più rispetto alle altre due. Siamo sullo stesso livello, più o meno. Magari il Passirio ha un po’ più di esuberanza fisica e noi più esperienza perà così come il Levico, il Mezzolombardo invece è una squadra completa e compatta e con due centrali che murano parecchio».
Com’è avere un allenatore quest’anno, Paola Salin?
«Ti dirò, sicuramente è una persona in gamba con una grossa passione, a noi serve avere qualcuno che gestisca l’allenamento, i cambi e la formazione. E’ chiaro che manca ancora di esperienza, soprattutto nel gestire un gruppo come il nostro, non è facile. Ancora forse deve capire di cosa abbiamo bisogno durante l’allenamento, durante la settimana. Lei ha tanta passione e per noi è utile, è chiaro che deve capire meglio alcune cose di cui necessitiamo».
Se a fine anno vincerete che fate? Proverete la serie B oppure venderete i diritti, come supongono in molti?
«Penso che li venderemo. A parte che queste cose bisogna chiederle alla società, non credo comunque faremo la B. E’ una cosa triste questa da dire, stiamo parlando di almeno due squadre su quattro che non farebbero la serie B se vinceranno. Non credo che nè noi nè il Levico faremo la B, forse il Passirio e Mezzolombardo sì, per fare la B bisogna cambiare tanto e fare grandi investimenti. E’ una cosa triste da dire, perchè è brutto che una squadra che vince il massimo campionato regionale non fa poi il campionato superiore. Peccato, è una cosa triste. Ma questa è una cosa a cui ora non pensiamo, ci penseremo verso marzo o aprile».
Ci stai a fare il gioco della schedina?
«Ok.
Dream Bolzano - Bolghera 2
Villazzano - Levico Libardoni 2
Fiemme Fassa - Mondo Sport’s 2
Argentario - Ausugum 1
Volleyball Trento - Mezzolombardo 1 per forza»
Certo che è cambiata parecchio la serie B dall’ultima volta che l’hai giocata tu: più squadre, forse anche più soldi, e ora pure due B1 di buon livello...
«E’ cambiata tantissimo. Giovani non ce ne sono così bisogna prenderli da fuori per forza e con quel tanto spendi, in questi anni ci sono state delle signore squadre per la B2. Quando giocavo io i derby fra Ronda Atesina, Ausugum e Molveno (a parte forse il Molveno, è stata la prima squadra a prendere tanti giocatori da fuori) ti trovavi a giocare contro Gabrielli, Dalsasso, Ballista... Contro gli amici insomma. La mia Ronda era tutta trentina ed anche quella ora è cambiata tantissimo, abbiamo visto due anni fa con la Blue City, tanti giocatori da fuori, è stato un anno difficile e abbiamo anche vinto. Per me è difficile soprattutto quando la passione passa in secondo piano rispetto all’ingaggio. A quei tempi solo io e Alessandro Giuliani lavoravamo e ogni tanto pensavamo cose del tipo “ma porc... noi lavoriamo e all’allenamento io cambio due magliette perchè sudo e sgobbo e questo invece fa solo il professionista e non è nemmeno sudato”. Per me la passione sta sopra a tutto, ho 35 anni e vado ancora in palestra a sudare solo per passione. Sarà anche che adesso c’è un volley più bello da vedere con questi squadroni, che il livello sale e c’è un alto potenziale numero di belle partite da vedere. Però senza grande passione si perde un po’ il gusto di fare sport».
Quando con la Blue City avete vinto la B2 come mai hai deciso di andare in C? Sbaglio o qualche possibilità in B per te c’era ancora?
«A me aveva chiesto Paolo Bernardi di restare, ma la B1 per me era un impegno troppo grosso fra lavoro, eccetera. A me poi piace giocare e quell’anno ho provato cosa vuol dire stare fuori in una squadra che vince, ma sono stato contento perchè mi sono allenato ad altissimo livello. Poi, ad essere sincero, non mi hanno nemmeno cercato. L’anno scorso la Trenta mi aveva buttato lì una mezza parola, nemmeno una vera richiesta, per vedere se andavo a giocare da seconda banda a Predazzo, ma per me era un ruolo troppo snaturato. Sono 22 anni che gioco e sono 22 anni che faccio l’opposto. Avevo già provato a giocare banda a Cognola, tempo fa, quando c’era Segala a fare l’opposto. Se non mi diverto non riesco a giocare benissimo. Con gli altri non c’è stato nessun contatto, quindi via con il gruppo storico in serie C. Ci conosciamo da tantissimo ormai, siamo amici da una vita, Gianfranco poi è titolare dell’azienda dove lavoro».
Com’è giocare con vecchi amici? Non c’è il rischio di “confondere i ruoli” amici e compagni di squadra?
«Si sta bene in palestra perchè ci divertiamo e abbiamo tutti una grandissima passione, ci si butta ancora per terra nonostantre tutto. Le tensioni nascono in partita come nascono ovunque, io per natura poi quando gioco sono un rompiscatole di prima grandezza, ma conoscendoci da anni tutte queste cose passano in secondo piano. L’importante è stare bene fisicamente tutti quanti».
Hai deciso fino a che età giocherai?
«No, assolutamente. Finchè mi diverto e c’è un gruppo buono giocherò, a meno ovviamente di cause di forza maggiore. Credo che la pallavolo sia una bella valvola di sfogo, tutti lavoriamo e abbiamo famiglia, questa è una cosa che serve. Alla fine poi ci divertiamo e giochiamo bene. Poi da bravi vecchietti ci piace essere lì in alto, la passione ti aiuta anche ad andare avanti e ci fa piacere essere visti da tutti fra i favoriti. Poi ogni tanto mi fa senso giocare contro squadre che hanno in panchina Michele Leonesi che ha iniziato con me o Dianti che mi ha cresciuto, con lui ho fatto dall’Under 16 alla B2 e per me è stata una persona importantissima. E’ una sensazione strana giocarci contro».
Un giorno ti siederai anche tu in panchina? A fare l’allenatore?
«Me l’hanno detto in tanti a dire la verità ma non credo. A volte bisogna saper riconoscere i propri limiti ed io non ho il carattere adatto a fare allenatore. Io rompo le scatole già in campo, figuriamoci in panchina. A differenza di fuori in palestra non riesco ad avere pazienza, invece l’allenatore penso debba avere soprattutto pazienza, saper gestire un gruppo e poi non ce la farei mai ad allenare alcuni miei compagni. L’ho fatto da giovane con squadre squadre giovanili maschili e femminili, ma più per metterci il naso e vedere com’è che per altro. Riconosco che non ho il carattere per farlo, mia moglie mi spinge invece a farlo e io le ripeto “ma tu mi conosci fuori”. In campo è un’altra cosa».

CHI E’ DANIELE DELMARCO

Nato a Trento l’8 dicembre del 1971, ha iniziato a giocare nella stagione 1984/85 a Cognola, con l’Argentario guidato da Gianfranco Dianti. A Cognola ha fatto tutta la trafila delle giovanili sempre con Dianti allenatore, fino all’esordio in prima squadra nel 1988/89 in serie C1. Argentario retrocesso a fine stagione, così nel 1989/90 sempre a Cognola gioca la C2 regionale con lo “squadrone” composto da Paolo Bernardi e altri “mostri sacri”. Quell’anno l’Argentario chiuse imbattuto perdendo solo otto set in tutta la stagione. La stagione successiva quindi il ritorno in C1 nazionale e un’altra retrocessione, e fra sali e scendi fra C1 e C2 si andrà avanti sino alla stagione 1996/1997. Stagione nella quale fanno la loro apparizione i nuovi campionati, Delmarco gioca ancora nell’Argentario nella nuova B2 ma la stagione va male, si ritrocede ed a metà stagione Dianti viene esonerato e arriva Amoros in panchina. Nella stagione 1997/98 quindi il trasferimento a Molveno, in B1, anno nel quale arrivò a Molveno anche Esteban Depalma da Roma. Nelle stagioni dal 1998 al 2000 quindi due anni alla Ronda Atesina, prima di passare in C e vincerla con il Mezzolombardo. Quindi una stagione in B2 con il Volleyball Trento e poi il ritorno, sempre in B2, all’Argentario nel 2002/2003. Nella stagione 2003/2004 il ritorno, per altre due stagioni, alla Ronda Atesina-Blue City con la quale vince la B2. Dalla passata stagione è al Volleyball Trento, in serie C. Oltre ad una vittoria in B2 ed a varie affermazioni in C regionale Delmarco ha vinto anche il «Premio Lorenzi».

© www.sportrentino.it - strumenti per i siti sportivi - pagina creata in 1,328 sec.

Classifica

Notizie

Foto e Video