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La Diatec soffre, ma agguanta la prima semifinale per 3-1

Il primo "step" verso la finale scudetto è compiuto, ma per la Diatec Trentino (Energy T.I. non ha più le credenziali, economiche e "morali", per veder accostato il proprio nome a quello di una squadra vincente) quella di ieri è stata una partita difficile, che a tratti Perugia, giunta in via Fersina con tante energie ancora da spendere per cercare di bissare il cammino di un anno fa, ha dato l'impressione di poter far propria. De Cecco e compagni, memori del rapido 3-0 subito il 18 gennaio al PalaTrento, hanno cominciato il match con cattiveria, aggiudicandosi il primo set, e nel terzo hanno dominato fin quasi al rettilineo di arrivo, ma a gioco lungo hanno pagato la cronica dipendenza da Atanasijevic, una ricezione incerta e un muro poco efficace. Ora la squadra di Stoytchev ha in mano due opportunità per chiudere la serie: martedì sera a Perugia o venerdì sera a Trento potrà strappare il pass per la finale scudetto.

Muro a tre trentino su Joseph Sunder (foto Bettega)
Muro a tre trentino su Joseph Sunder (foto Bettega)

Primo set (29-31), la riscossa trentina, dopo un pessimo avvio, si arena sul più bello
Quando l'arbitro Rapisarda fischia l'inizio della partita sulle tribune del PalaTrento c'è qualche vuoto di troppo. Eppure il match è di quelli di alto livello e vale moltissimo, eppure la squadra si sarebbe ampiamente meritata un calore anche superiore a quello che la circondava negli anni della squadra stellare, ma tant'è. Dopo qualche cambio palla di riscaldamento Atanasijevic va al servizio e per la Diatec sono dolori: ace su Lanza, attacco out di Nemec, ricostruzione di Atanasijevic, altro errore di Nemec, ace su Colaci, muro di Fromm su Kaziyski. Una serie micidiale, che vale il 2-9 per i rossi. La frazione diventa subito un settimo grado per i padroni di casa, però non si perdono d'animo. In questa stagione di recuperi prodigiosi ne hanno costruiti parecchi, perché non provarci ancora? Già con i servizi di Solé un attacco e un muro di Nemec (bella reazione dopo i due passaggi a vuoto, anche questi sono elementi che chiariscono il temperamento di un gruppo) danno un primo segnale (5-9), il secondo lo danno due servizi efficaci dello slovacco valorizzati da uno strepitoso muro di Birarelli al centro (su Beretta), che manda subito fuori partita il lungo centrale milanese, e un altro attacco di Nemec (8-10). La sagoma della Diatec è già alle spalle della Sir, che viene ulteriormente avvicinata da un errore di Fromm e poi agganciata quando Nemec mette a terra il pallone del 13-13. In cinque rotazioni la qualità di gioco trentina ha annullato le bordate di Atanasijevic, che comunque continua a bombardare indefesso in attacco. Il set diventa una sfida fra aperta fra lui e la squadra di Stoytchev, che però ora comanda i giochi, come dimostra il +2 costruito con un ace di Lanza e uno di Nemec, un altro muro di Birarelli e un altro attacco pesante di Nemec (21-18). Il più sembra fatto sul 21-18 con un parziale di 19-9, dopo quel brutto inizio. A questo punto Perugia stringe i denti e dà due colpi di coda inattesi: un ace corto di Vujevic su Lanza e un muro al centro di Barone su Solé, che impattano. Dal 23-23 in poi contiamo 12 cambi palla consecutivi, Atanasijevic annulla alla Diatec sei set ball, poi, con Buti al servizio, prima Nemec sbaglia un attacco, poi Buti trova un ace pizzicando la linea di fondo. È un finale beffardo per Zygadlo e compagni.
I numeri: L'attacco trentino non fa certo faville (42% contro il 47% di Perugia), così come la battuta (2 ace contro 4), ma la voce che pesa in maniera inedita è quella relativa agli errori, 7 su azione contro 2 degli umbri. È lì la chiave della frazione.

Primo di tempo di Sebastian Solé (foto Bettega)
Primo di tempo di Sebastian Solé (foto Bettega)

Secondo set (25-18), la reazione trentina è rabbiosa e fulminea
Pungolata nell'orgoglio la Diatec parte a razzo nella seconda frazione: restituisce subito il 9-2 iniziale con il quale aveva avviato la precedente Perugia e non si fa più nemmeno avvicinare dall'avversario. Sono gli errori degli ospiti a scandire gli allunghi trentini, un'invasione di Barone e un ace di Lanza valgono il 4-2, poi Vujevic manda un bagher lungo, Kaziyski mura Atanasijevic, che dopo un attacco vincente di Nemec sbaglia l'attacco. Con Fromm in battuta (rientrato al posto di Sunder, che lo aveva rilevato da metà del primo set) la Sir riesce a tamponare l'emorragia (attacco di Vujevic ed errore di Nemec), ma non riesce a darsi alcuna continuità anche a causa degli errori. Gode di un doppio regalo trentino (errore di Nemec e poi di Kaziyski) per portarsi 14-11, ma poi si vede solo la Diatec, che raccoglie l'unico punto con un simbolico ed eloquente attacco out di Atanasijevic.
I numeri: La Diatec riceve con percentuali straordinarie (94% positive e 56% di perfette) , mentre Perugia va in aceto (32% e 14%), gli ace sono 2 contro 0, i muri 4 contro 1. Atanasijevic passa dal 65% in attacco del primo set al 17% del secondo, Fromm vanta un misero 29%, Sunder 33%.

Muro di Nemec e Solé su Sunder (foto Bettega)
Muro di Nemec e Solé su Sunder (foto Bettega)

Terzo set (25-23) Perugia spreca nel finale dopo una bella frazione, si decide qui la partita
La terza frazione è quella chiave per il match e forse anche per la serie ed è quella che la Sir affronta meglio per qualità di gioco espressa. Dopo un ace di Zygadlo su Vujevic che illude la Diatec (4-2), la conquista del break point per i trentini diventa una chimera. Di cambi palla ne arrivano in quantità e permettono alla Diatec di rimanere sempre in partita, ma la fase di contrattacco è scadente. Perugia se ne accorge e ne approfitta, piazzando un break point qua e là, quando l'avversario le concede gli spazi. Una pipe del redivivo Fromm, un pallonetto del ritrovato Atanasijevic, un attacco ancora di Fromm, valgono il +2 con il quale gli umbri arrivano sul 17-19. In casa trentina fino a quel momento si sono visti solo Lanza e Solé. Il rush finale è pronto per essere lanciato e a buttarsi avanti con foga è la squadra di Grbic, che si porta 17-22 grazie agli ottimi servizi di Buti: primo tempo di Barone, muro di Fromm su Nemec, attacco vincente di Atanasijevic e la situazione diventa terribile per la Diatec, che è arrivata fino a lì conquistando la miserie di 2 break point. Dopo un rabbioso cambio palla di Lanza, Atanasijevic fa un regalo agli avversari, che cominciano a credere nella rimonta. A suonare la carica è un bel muro di Solé sullo stesso opposto serbo (20-22), seguito da un primo tempo di Barone mandato alle ortiche. La Sir si dimostra poco fredda in un momento tanto importante della serie di semifinale, e dopo un cambio palla per parte Atanasijevic scaglia una battuta con precisione e violenza su Kaziyski, che risponde da campione in ricezione e poi trova un punto in attacco dei suoi. Si tratta solo di un break point, ma vale come un break e fa saltare il PalaTrento, che a questo punto trascina i suoi verso il successo: muro di Birarelli su Atanasijevic, ormai nel pallone, ace di Solé su Vujevic e attacco vincente di Kaziyski a bilancere, che vale il 25-23.
I numeri: Gli attacchi viaggiano affiancati (48%-49%), le ricezioni funzionano bene (67%-71%), ma a muro (4-2) e in battuta (2-0) la Diatec ha qualcosa in più, che si rivela decisivo. Importante il 62% in attacco di Lanza e il 38% di Atanasijevic.

Contrasto a rete fra Lanza e Atanasijevic (foto Bettega)
Contrasto a rete fra Lanza e Atanasijevic (foto Bettega)

Quarto set (25-18), Perugia non ha più risorse nervose alle quali fare appello
A questo punto il pallino è nelle mani trentine. L'ultima frazione comincia con un muro di Solé su Beretta, rimesso in campo da Grbic al posto di Barone e con un brutto errore di Vujevic in attacco (6-4). Solé sente profumo di mvp e va a murare Buti ancora al centro della rete (8-5). Una botta psicologica dietro l'altra per la Sir, che trova il primo break sul 14-10 grazie ad un attacco di Maruotti, entrato per Vujeic poco prima, ma ormai Trento è come un leone con la preda fra i denti e affonda i colpi con il turno in battuta di Kaziyski (muro di Zygadlo, ace su Sunder) e poi ancora con Solé, che firma i punti numero 21 (muro), 23 (attacco), e 25 (ace corto su Sunder). Una giornata strepitosa per il centrale argentino.
I numeri: in attacco qiesta volta siu va a due velocità diverse (59% -48%), a muro è il solito dominio (4-1), in battuta gli ace premiano solo la Diatec (2-0). Nessun attaccante trentino va sotto il 50%, Atanasijevic sfoggia un inutile 83%, servito appena 6 volte su 23.

Autore
Andrea Cobbe
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