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Una Diatec spietata manda al tappeto Perugia e va in finale

Dopo aver incassato, quasi senza colpo ferire, sei montanti consecutivi in due partite diverse, leggi i sei set perduti prima a Tours e poi a Perugia, la Diatec Trentino rialza la testa e nella sfida decisiva per chiudere la più lunga ed equilibrata delle due semifinali scudetto sfodera una prestazione da incorniciare per intensità agonistica e lucidità nei, in verità pochi, momenti di difficoltà. Dopo aver maramaldeggiato in gara-4, per la Sir Safety sembrava giunto il momento di sfatare il tabù PalaTrento, anche perché dopo le tre scoppole ricevute fra regular season e playoff la lezione impartita era stata chiara, quanto la determinazione ostentata nel mettervi la parola fine. Invece, forse frenati dall'obbligo di vincere a tutti i costi per evitare il secondo flop stagionale, dopo quello in Coppa Italia, Zaytsev e compagni hanno giocato sotto ritmo i primi due set, reagendo con forza solo a metà del terzo, salvo poi tornare nell'oblio nella parte finale.
In conclusione, visto l'enorme peso giocato dal fattore campo nella serie, si può dire che una fetta di finale la Diatec se l'è conquistata in regular season, quando, con quel triplo 3-0 ai danni di Modena, Molfetta e Monza, si è garantita un quoziente set migliore rispetto a quello di Perugia e quindi una gara casalinga in più, preziosissima per avere la meglio in una serie in cui nessuna formazione è mai andata davvero vicina al successo esterno. La Sir, invece, può maledire il punto lasciato contro Ravenna, quello lasciato a Vibo Valentia, quello contro Molfetta e il solo punto su 6 disponibili rimediato nella doppia sfida contro Modena. Con uno solo in più avrebbe giocato tre gare su cinque in casa, tutta un'altra storia...
Fatto sta che la Trentino Volley ha ancora una volta dimostrato che non si vince solo ingaggiando i giocatori più costosi, ma che serve anche organizzazione societaria, mentalità vincente, abitudine ad affrontare sfide di questo tipo, capacità di mettere nudo i difetti dell'avversario. Con questa sono otto finali scudetto conquistate in 17 anni di serie A1.

Primo set (25-22), una partenza lanciata mette le ali alla Diatec, Perugia non sfrutta i tanti omaggi

Nessuna sorpresa nei settetti di partenza. Il primo break trentino è già una bella cartina tornasole del diverso livello di concentrazione messo in campo: Solé attacca senza saltare, da seconda linea, con l'unico fine di appoggiare la palla nel campo avversario, dopo due difese dei compagni, e la sfera cade fra cinque giocatori immobili. Lanza e Stokr girano a mille in attacco e dopo pochi minuti siamo già sul 9-5 per la Diatec, con tre break point (a zero) nel carniere. Per conquistare il primo la Sir attende il punto del 12-10 (muro di Birarelli su Urnaut), ma poi lo sloveno si rifà con la perentoria pipe che vale il 16-12. Trento dilaga, conquistando un altro break con Lanza (contro muro a tre) e altri due con la battuta di Stokr (attacco ed errore di Atanasijevic per il 21-15). Gli umbri provano a scuotersi con un ace di Zaytsev e poi con due buone battute di Atanasijevic, ma la loro irruenza si ferma sul 23-21: i cambi palla di Stokr e Solé chiudono il set.

I NUMERI

– Spicca la mostruosa differenza di rendimento fra i due attacchi (66% contro 36%) pur con ricezione migliore nella metà campo ospite (53% - 42%), ma anche l'incapacità della Sir di capitalizzare i 13 errori offerti dalla Diatec (4 su azione e ben 9 al servizio), che di fatto ha realizzato il 59% dei punti avversari. Fra i singoli attacco stellare per Solé (4 su 4), Stokr (6 su 7) e Lanza (6 su 9), dall'altra parte Zaytsev si ferma al 14% e Atanasijevic al 36%.

Secondo set (25-19), questa volta i trentini accelerano nella seconda parte del set

Dopo il cambio di campo, tempo pochi secondi e Zaytsev scaglia fuori l'attacco, che regala il primo break ai padroni di casa (2-1). Sono segnali. Un muro di Berger regala al Perugia l'unico vantaggio dell'intero match (3-4), annullato da una “doppia” di De Cecco (5-4), riconosciuta anche dal palleggiatore argentino. Sul 5-5 Giannelli mura Atanasijevic, poi Urnaut “spazzola” il muro a 3 per il break del 7-5, che diventa 9-6 grazie all'ace di Giannelli, che fulmina Bari, incautamente abbassatosi per lasciare sfilare la sfera. Un errore di Stokr regala un filo di ossigeno alla Sir (11-10), che va al pareggio grazie al solito Berger (12-12), il più convincente del pacchetto di martelli umbri. Nemmeno il tempo di assaporare la ritrovata parità, che Perugia si ritrova stritolata: ace di Lanza su Bari (14-12), pallonetto di Solé e muro di Giannelli su Berger dopo l'ottimo lavoro di muro e difesa (17-13), ace sul nastro di Giannelli e muro di Solé su Birarelli (20-14), con set praticamente in cascina. Stokr assicura altri tre punti, un pallonetto di Lanza l'ultimo cambio palla.
I NUMERI – Si riduce il gap fra i due attacchi, ma quello trentino continua a vantare numeri da capogiro (68% - 52%). Netta la superiorità di Giannelli e compagni a muro (3-1) e in battuta (3 ace a 0). I due laterali umbri chiudono con il 33% di produttività in attacco, Lanza e Urnaut rispettivamente con l'80% e il 67%.

Terzo set (25-21), Perugia dà il meglio a metà set, ma si ferma a -1 e poi sparisce

Non cambia una virgola nelle formazioni ad inizio della terza frazione, anche perché Bernardi avrebbe bisogno di un laterale in grado di realizzare i punti che Zaytsev non garantisce, ma non ce l'ha o ce l'ha in infermeria. Così dopo pochi secondi sul tabellone elettronico del PalaTrento si materializza un impietoso 3-0, con tre punti di Lanza: due sono comodi smash su ricezioni lunghe dopo altrettanti servizi di Solé. Atanasijevic sbaglia (4-0) e per Perugia è già allarme rosso e tempo di time out. La strigliata di Bernardi non sortisce alcun effetto, va in battuta Stokr e sono di nuovo dolori: 6-1 con un errore di Atanasijevic, 7-1 con un ace del ceco su Bari. Qualche break occasionale gli umbri lo trovano, ma più per demeriti altrui (errori di Giannelli e di Solé), che per qualità del proprio gioco. Sul 14-9 Stokr indovina un altro ace su Zaytsev e fino al 16-10 sembra tutto abbastanza irreale, tale è la superiorità trentina. Poi, dopo un suo cambio palla, Podrascanin decide di uscire dal totale anonimato nel quale si è era confinato fino a quel momento e scarica quattro belle battute sulle braccia di Lanza e compagni, che commettono errori (Urnaut e Stokr) oppure permettono a Birarelli e Berger di andare facilmente a segno. La sfuriata si ferma ad un passo dall'aggancio (16-15), perché poi il serbo scaglia il servizio in rete e sul 18-16 una difesa di petto di Giannelli su un primo tempo di Birarelli, porta il punto in zona-1 e fa esplodere il PalaTrento. Il colpo di grazia ai perugini lo danno due servizi di Nelli, gettato in campo con quel compito, che permettono a Lanza e Giannelli di murare Atanasijevic e Zaytsev (23-20). Un'invasione di Podrascanin e l'attacco finale di Lanza danno il via alla festa. Destinata a durare poco, perché martedì c'è già la proibitiva trasferta di Civitanova alle porte.
I NUMERI – Questa volta la Sir attacca meglio (57% - 55%), ma vanifica tutto subendo due ace contro 0 e tre muri contro 0. Lanza viaggia con l'80% di positività, Stokr con il 67%, mentre Zaytsev si ferma ancora una volta al 33% e Atanasijevic al 43%. Perugia chiude il match con 15 break point all'attivo, un'inezia per poter pensare di spuntarla.


Il tabellino

Autore
Andrea Cobbe
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