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SuperLega

A Bologna Itas Trentino polverizzata da Leon e Plotnytskyi

Quando si costruiscono squadre nuove ed ambiziose, nello sport, si attendono sempre al varco con una certa impazienza alla prova degli appuntamenti più importanti. Verificarne il rendimento nelle partite decisive, quelle che assegnano i trofei, è sempre un passaggio chiave per comprenderne la tenuta tecnica e psicologica. Non a caso, nonostante le 16 vittorie consecutive, Angelo Lorenzetti aveva evidenziato più volte questo aspetto chiave alla viglia della semifinale di Coppa Italia giocata questa sera a Bologna dalla sua Itas Trentino. Era stato, purtroppo, buon profeta, perché sottoposta ad una prova da “dentro e fuori” contro un team di altissimo livello come la Sir Safety Perugia, il gruppo gialloblù si è squagliato come neve al sole.
I meriti dei battitori umbri, in particolare di Leon e Plotnytskyi, non devono ovviamente passare in secondo piano: gli attacchi senza muro dalla linea dei nove metri del cubano avrebbero messo in grossa difficoltà qualsiasi formazione e qualsiasi linea di recezione del mondo, ma non bisogna sottacere in primo luogo che anche la squadra trentina disporrebbe di battitori fenomenali, anzi è stata proprio costruita per non dare tregua in sei rotazioni su sei a qualsiasi avversario, ed in secondo luogo che la pallavolo è fatta anche di attacco, muro e difesa, fondamentali che questa sera sono franati insieme alla ricezione. Non è un caso che i primi a uscire dal match siano stati i meno abituati a giocare questo tipo di gare, ovvero Nimir Abdel-Aziz e Alessandro Michieletto. Il primo non aveva mai giocato finali o semifinali in SuperLega, il secondo è ovviamente ai primi passi a questi livelli. Poi li hanno seguiti anche gli altri, Lucarelli (che pure aveva cominciato molto bene), i centrali (non pervenuti a muro), Rossini e Giannelli. Insomma una prestazione talmente brutta, che rischia persino di non essere utile per correggere quello che non va, visto che, un po’ irrealmente, non ha funzionato nulla.

Primo set (19-25) – Fino al 16-17 c’è grande equilibrio poi l’Itas sparisce dal campo

Quando le squadre si schierano non ci sono sorprese nella metà trentina, mentre in quella umbra si nota Ter Horst nel ruolo di opposto, con Atanasijevic in panchina, nonostante avesse rivisto il campo con buoni esiti nel quarto di finale contro Ravenna. Scelta, col senno di poi, del tutto indovinata, perché il giocatore olandese ha fatto in pieno il proprio lavoro.
Fin dai primi scambi si capisce che è la giornata di Leon. Travica lo cerca per i cambi palla dell’1-1 e del 3-3, mentre dall’altra parte Giannelli distribuisce di più il gioco. Il primo break point arriva grazie ad una bella pipe di Lucarelli (5-3), è l’Itas che abbiamo imparato a conoscere in questi mesi. Basta però che tocchi a Leon portarsi in linea di battuta per vedere stravolto il punteggio: ace su Rossini, free-ball che Travica affida a Solé, ace su Lucarelli, ace su Rossini e mentre gli addetti asciugano sudore e sangue nella metà campo gialloblù, il tabellone indica 5-8. La furia del cubano si ferma solo con l’errore del 6-8. Il problema è che subito dopo Michieletto risponde a sua volta con un errore, dando la misura della capacità di reazione di Trento.
Sull’8-10 una bella battuta di Giannelli e un importante tocco a muro di Lisinac permettono a Lucarelli di accorciare le distanze, ma dopo un cambio palla va la servizio Plotnytskyi e sono di nuovo dolori grossi, perché l’ucraino fa fuori Lucarelli (ace del 9-12) e poi Michieletto, prima che un’invasione di Ter Horst, vista solo dal videocheck, interrompa fortunosamente la serie, che invece un errore di Nimir aveva allungato. Lucarelli è il più capace di calarsi nella parte richiesta, realizza un ace su Colaci e poi dà modo a Michieletto di vincere un contrasto con Ter Horst, così si torna in equilibrio (13-14). La battuta sbagliata da Leon al primo tentativo sul 14-16 dovrebbe essere un’occasione da capitalizzare per l’Itas, che infatti un attimo dopo coglie la parità grazie ad un muro di Giannelli sul cubano (16-16). Tutto sembra ora apparecchiato per un bel finale di frazione, invece Trento da questo momento in poi si chiama fuori. Incassa un break nella rotazione avviata dalla battuta di Zimmermann grazie a Plotnytskyi, uno con quella di Travica grazie ad un pesante errore di Abdel-Aziz, poi l’ucraino fa di nuovo scintille in battuta, aiutato da un’invasione di Lucarelli, e da un muro di Russo sul brasiliano. Sul 18-23 non c’è più scampo per l’Itas, che non mette più a terra un pallone finendo sue volte vittima del muro perugino.

Secondo set (14-25) – Le battute di Plotnytskyi mandano subito al tappeto i gialloblù, che non reagiscono

Chi si sarebbe atteso una reazione rabbiosa trentina in avvio di frazione rimane delusissimo. Dopo una battuta sbagliata di Nimir, Plotnytskiy si scatena al servizio, aiutato da Leon che mura in maniera impietosa Abdel-Aziz e scaglia a terra il contrattacco dello 0-4, e da Podrascanin che sbaglia il primo tempo. Aggiungendoci un ace fa 0-5 e tanti saluti. Anche in questo caso Trento ne esce solo grazie all’errore del battitore. Ma dopo un attimo, oltre al cambio palla di Ter Horst, si prende nei denti un altro muro di Leon su Nimir (1-7) e in seguito un attacco break di Plotnytskyi, che porta il punteggio sul 2-9. Encefalogramma piatto nella metà campo trentina.
Qualche timido segnale di vita arriva solo da Lucarelli (suo il 4-9), ma poi la Sir Safety si tiene stretta senza difficoltà il cambio palla, non disdegnando qualche blitz per aumentare ancora il proprio vantaggio, come quando la difesa disperata di Leon rimane in campo (punto del 5-12, sono segnali anche questi), o quando Russo mura un Abdel-Aziz troppo brutto per essere vero (6-14), oppure quando Lucarelli spara fuori la palla che regala l’8-17 o quando Ter Horst realizza un ace sul brasiliano (9-19). Ravenna aveva offerto ben altra resistenza solo tre giorni prima.
Il finale serve solo a Leon per mettere a segno altri due ace su Lucarelli e Michieletto (12-23), l’ultimo punto è un’invasione di Podrascanin.

Terzo set (17-25) – Il copione si ripete, per le battute di Leon e Plotnytskiy l’Itas non ha antidoti

Angelo Lorenzetti non cambia nulla. In condizioni normali almeno Abdel-Aziz e Michieletto dovrebbero lasciare il posto, ma il tecnico fanese sa che Kooy non è ancora pronto (e soprattutto ha proprio nella ricezione il proprio tallone d’achille) e che senza Nimir comunque non ci sarebbe scampo.
I primi due punti sono però gialloblù, firmati dallo stesso opposto olandese e da un muro di Podrascanin su Plotnytskyi. Se qualcuno riesce ad intravvedervi il segnale di un’inversione di tendenza lo pensa giusto per qualche secondo, perché basta ritrovare lo schiacciatore ucraino di Perugia in battuta per annotare un ace su Michieletto e un errore di Abdel-Aziz, sulle quali mette il cappello un attacco di Leon dopo un’altra ricezione complicata di Michieletto. Lorenzetti a questo punto getta in campo Kooy, siamo 2-4.
Break (ace sul nastro di Podrascanin) e contro-break (errore in attacco di Lucarelli, ormai anche lui uscito dalla gara), prima di assistere ad altre due battute violente di Leon in seguito alle quali Nimir sbaglia in attacco e il cubano mette a terra la pipe (6-10). Gli ultimi disperati tentativi trentini di raddrizzare la barca che affonda sono l’ace di Lucarelli su Plotnytskyi e un raro attacco vincente di Abdel-Aziz dopo uno suo altrettanto raro bel servizio (11-13). Poi c’è solo la Sir Safety, che piazza due break point con il servizio di Plotnytskiy (muro di Russo su Kooy e attacco in rete di Nimir su pessima alzata di Giannelli) e uno persino con quello di Russo, grazie a Leon.
L’Itas Trentino si è ormai consegnata all’avversario, come dimostra l’ennesimo ace di Leon (15-21) e i due break finali conquistati dagli umbri, un muro di Russo su Nimir e un attacco di Ter Horst, senza trovare resistenza.

I numeri della gara

Le cifre dedicate al match non fanno che confermare quasi in ogni fondamentale il dominio dei giocatori di Vital Heynen. In attacco al 63% di Perugia si contrappone il 42% dell’Itas Trentino, e non è certo il peggiore dei valori di giornata. Basta infatti dare un’occhiata agli ace (13-3) e una sbirciata ai muri (7-3) per avere un’idea della consistenza della due fasi break. In ricezione hanno poco da essere soddisfatte entrambe le formazioni (37% Trento, 38% Perugia), ma a pagarne lo scotto è solo la squadra gialloblù. Importante anche la differenza nel novero degli errori, perché Perugia li concentra tutti sul servizio (14 contro 6), Trento ne commette il quadruplo in attacco (8 contro 2).
In quanto ai singoli, fa scintille Leon in attacco (71% senza errori e con appena un muro subito), ma si comportano molto bene anche Ter Horst (60%) e Plotnytskyi (57%). Dall’altra parte si salvano i due centrali (60% Podrascanin e 57% Lisinac), che però non murano. Micheletto vanta un 67%, servito appena 6 volte. Abdel-Aziz invece gioca la peggior partita da quando è a Trento (33%).
A muro domina Leon (4 block), seguito da Russo (2). Ad incassare il maggior numero di ace sono Lucarelli (5) e Michieletto (4).

Il tabellino

Sir Safety Conad Perugia - Itas Trentino 3-0 (25-19, 25-14, 25-17)
Sir Safety Conad Perugia: Travica 1, Plotnytskyi 8, Russo 6, Ter Horst 10, Leon Venero 27, Solé 7, Biglino (L), Vernon-Evans 0, Colaci (L), Piccinelli 0, Zimmermann 0. N.E. Atanasijevic, Ricci, Sossenheimer. All. Heynen.
Itas Trentino: Giannelli 1, Santos De Souza 10, Lisinac 4, Abdel-Aziz 6, Michieletto 5, Podrascanin 5, De Angelis (L), Kooy 2, Rossini (L). N.E. Sosa Sierra, Sperotto, Argenta, Pol, Cortesia. All. Lorenzetti.
ARBITRI: Goitre, Zavater
NOTE - durata set: 28', 23', 26'; tot: 77'

Autore
Andrea Cobbe
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