volley.sportrentino.it
SporTrentino.it
A2 e A3 Maschile

La storia: Burgsthaler ed i ragazzi dell'Irpea di Padova

Quella tra Matteo Burgsthaler e i ragazzi della Fondazione IRPEA di Padova è una sorta di favola moderna, iniziata prima delle vacanze natalizie. A raccontare l’inizio di questa storia è lo stesso Matteo. «Il tutto è cominciato quasi per caso – spiega il centrale della Phyto Performance Padova – nel corso di una gara di campionato che avevamo disputato al PalaFabris a dicembre. Durante il match mi stavo avvicinando alla linea di fondo per andare a raccogliere il pallone dal raccattapalle, quando uno di quei ragazzi si è avvicinato per darmi il “cinque”. Pur essendo un piccolo gesto, il fatto che sia avvenuto durante la partita e non nella fase di riscaldamento mi ha emozionato». Successivamente, il 14 dicembre 2010 Matteo Burgsthaler e Luca Gottardo fecero visita alla fondazione IRPEA di Padova. I due giocatori della Phyto Performance Padova arrivarono a sorpresa per scambiare gli auguri con i ragazzi degli Istituti Riuniti Padovani di Educazione ed Assistenza prima delle festività natalizie. «In quell’occasione ho conosciuto delle persone fantastiche – dice Burgsthaler – e tra di noi è nato fin da subito un rapporto di sintonia che è difficile da descrivere. Questi ragazzi sono affetti da handicap fisici, ma a livello mentale sono delle grandissime persone, che mi stanno insegnando molto. Ad esempio ho conosciuto una ragazza che realizza dei quadri bellissimi e questo è solo un esempio delle tante belle emozioni che mi sanno regalare ogni volta che li vedo».
Grazie all’operato dell’Associazione Noi Pallavolo Padova, della Fondazione Antonveneta e del Centro Servizi Volontariato, più volte i ragazzi di IRPEA hanno potuto assistere alle gare dei bianconeri al PalaFabris e ormai è tradizione – alla fine del match – entrare in campo per fare una foto con i giocatori bianconeri, Matteo in primis.
«Ammetto che al termine della gara il mio primo sguardo è rivolto a loro – continua Matteo – perché è un istinto naturale. Durante il match sento il loro sostegno, li vedo tifare per noi e questo mi riempie di grande gioia. Ormai li conosco tutti per nome. In occasione dell’ultima gara casalinga ho chiesto al loro responsabile quando posso tornare a salutarli. Sul suo volto ho letto un’espressione di piacevole sorpresa. Questi ragazzi mi hanno conquistato e lo confesso senza alcun dubbio: loro vedono me come “idolo”, ma io stesso sono il loro primo ammiratore. A volte bastano piccoli gesti per rendere felice una persona e il loro sorriso ha questo effetto su di me. Sono io che devo ringraziarli, perché sono loro che mi danno una grande forza».

(fonte Pallavolo Padova)

© www.sportrentino.it - strumenti per i siti sportivi - pagina creata in 1,562 sec.

Classifica

Notizie

Foto e Video