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Con una finale magistrale la Trentino Diatecx vince il Mondiale

La Trentino Diatecx ce l’ha fatta. Dopo lo scudetto conquistato nella stagione 2014-2015, per tre anni ha dovuto assistere ai successi altrui, troppo spesso vivendoli sulla propria pelle, da seconda classificata. Era già accaduto anche all’inizio di questa, per colpa di un tie break ceduto a Modena nella finale della Supercoppa italiana, ma ieri sera l’incantesimo si è rotto: al termine di un cammino perfetto, fatto di cinque vittorie consecutive, Giannelli e compagni hanno alzato al cielo il trofeo riservato ai Campioni del Mondo, prendendosi la soddisfazione di battere un team stellare, stando ai nomi che può vantare, come la Lube Civitanova. La Polonia è dunque ancora una volta dolcissima per i colori gialloblù, che qui hanno conquistato tanti successi nei turni di Champions League e soprattutto alla final four di Lodz del 2009. Il 3-1 di ieri mette fine a questa serie e riporta il club fra le grandi, anche se ne mancavano più di una ed inoltre il Kazan campione d’Europa la Trentino Diatec non l’ha nemmeno sfiorato, grazie al gentile omaggio del Fakel, che lo ha fatto fuori nel primo turno. Si tratta di una vittoria che dà grande convinzione ad un gruppo nuovo, giovane, ma molto intraprendente, che basa il proprio gioco su un cambio palla formidabile, fondato su una buona linea di ricezione, su due posti-4 molto efficienti e due centrali che sanno leggere molto bene quello che succede dall’altra parte del campo. La stagione è ancora lunga, ma dalla Polonia il gruppo di Lorenzetti riparte con molta più convinzione nei propri mezzi.

Primo set (20-25), l’attacco trentino fa subito il vuoto
Non ci sono sorprese nei settetti base. Russell è regolarmente in campo, anche se nessuno nutriva alcun dubbio dopo la sua ottima prestazione di sabato. Sul 2-2 uno dei temi dell’incontro, la sofferenza della Lube nei turni al servizio di Davide Candellaro, si palesa subito in maniera plateale: nella prima occasione Trento rigioca andando a segno con Lisinac, subito dopo Leal attacca out e poi tocca Sokolov sbagliare. Risultato, un 5-2 che mette subito inquietudine ai marchigiani. La reazione si esaurisce in un ace, splendido ma isolato, di Leal su Russell. Sul 7-5 si iscrive anche Juantorena al club dell’errore, imitato da Russell che risparmia ai biancorossi quello che sarebbe stato il colpo di grazia per il set (8-6). L’appuntamento con l’allungo, tuttavia, è solo rimandato a quando Lisinac mura Simon (14-10). La Trentino Diatecx è fallosa al servizio, ma micidiale nella fase di cambio palla, eppure sul 15-12 accusa un primo piccolo sbandamento: Bruno batte bene, Juantorena decide di andare a raddoppiare su Lisinac, che fino a quel momento aveva imperversato, e poi Russell spara out (15-14). Si riprende con la teoria dei cambi palla, fino a quando Giannelli mette le mani dentro il campo della Lube e mura Leal. Poco dopo ancora Candellaro, al servizio, mette le basi per il contrasto vincente di Kovacevic su Bruno e per un altro attacco del serbo. Siamo 22-17 e la frazione è praticamente finita, chiusa da due attacchi serbi (Kovacevic e Lisinac).
I NUMERI – Spiccano i 6 punti di Lisinac (83%) e i 5 di Kovacevic (100%) e Sokolov (83%). La differenza fra i due attacchi è macroscopica (76% contro 38%), in battuta, a muro e in ricezione invece è minima. Appena 4 i break point marchigiani.

Secondo set (22-25), un lampo della Lube a muro nel finale decide tutto
Si cambia campo, ma l’iniziativa resta nelle mani trentine, complice un altro inizio fiacco di Juantorena, che viene murato da Candellaro e poi sbaglia. Il minimo vantaggio viene annullato da un errore di Vettori (6-6). Kovacevic rilancia i suoi, ma poi il turno al servizio di Simon, il migliore fra i marchigiani, fa molto male al cambio palla trentino: ace su Russell, muro di Bruno su Kovacevic, ace su Kovacevic, errore dopo il time out di Lorenzetti. La frazione è divertente, perché le due squadre si equivalgono, tanto che il primo tentativo di allungo marchigiano viene annullato un attimo dopo da Vettori (11-11). Fino al 15-15 si fatica a capire chi può prevalere, break (Russell) e controbreak (muro di Simon) fanno 18-18, poi Kovacevic e un errore di Stankovic in attacco rilevato solo dal videocheck richiesto da Lorenzetti (il tocco del muro trentino in realtà non esiste), sembrano decisivi (21-19). Invece a questo sale in cattedra il muro della Lube, che per un momento diventa impenetrabile: Leal su Kovacevic, Stankovic su Kovacevic nella P1 trentina, poi Leal su Vettori e infine Simon su Russell: 22-25.
I NUMERI – Questa volta attacca meglio, di poco, la Lube (54%-50%). La vera differenza è a muro (6-2 Lube) e al servizio (2-0 Lube). Simon firma 6 punti.

Terzo set (25-20), Vettori suona la carica, i muri di Candellaro decisivi nel finale
Il super Simon della frazione precedente viene subito ridimensionato da una battuta out e da un muro di Lisinac, che si vede poco, ma con spunti interessanti. Come avvenuto per buona parte dei due set precedenti, la Trentino Diatec rimane sempre avanti, ma di un’incollatura e comunque viene ripresa subito in un gioco all’elastico che vede protagonisti Russell e Kovacevic (attacco ed ace per il 6-4), poi Juantorena (7-7, di nuovo Russell (ace del 10-8) e Sokolov, l’unico marchigiano che su palla alta può dirsi affidabile. In mezzo Lisinac si esercita in due muri e due attacchi, risultando nuovamente decisivo come nella prima frazione. Quando Vettori mura Leal (16-13), sembra che la prova di forza sia vinta, invece lo stesso cubano batte con efficacia per tre volte, permettendo a Simon, nuovamente letale, di firmare tre break di fila: muro su Russell, attacco e muro su Vettori. Ci si attende un finale al cardiopalmo, invece e soffrire di cuore sono solo i venti tifosi della Lube, che vedono i loro beniamini spegnersi come una candela senza aria. Vettori piazza l’ace del 18-17, poi Juantorena conferma la giornata no, in seguito si scatena la premiata ditta Russell – Candellaro: il primo batte, il secondo mura prima Stankovic e poi Juantorena, sempre più nella buca (21-18). Questa volta Civitanova deve stare a guardare, perché Juantorena sbaglia di nuovo, così come Sokolov in occasione dell’ultimo scambio (25-20), un pasticcio incredibile.
I NUMERI – Gli attacchi battono un po’ in testa (41% Trento, 45% Lube), risultano così decisivi i muri (5-3), gli ace (2-0) e gli errori su azione (1 a 3). Fra gli attaccanti superano il 50% solo Stankovic e Simon.

Quarto set (25-18), Kovacevic e il muro piegano l’ultima resistenza cuciniera
Ci pensa un videocheck trentino ad annullare il 2-0 della Lube, che Medei schiera con D’Hulst al palleggio al posto di Bruno, spazzando via un tocco del muro che non c’è (errore Stankovic). Russell fa male dalla linea dei nove metri, offrendo a Kovacevic lo smash del 3-1 e al Candellaro l’opportunità di murare Sokolov. Poi Kovacevic restituisce il maltolto sbagliando e subendo l’ace. Comincia a farsi sentire anche un po’ di stanchezza dopo cinque partite in sette giorni, ma è la Lube, sotto 2 set a 1, a dover prendere l’iniziativa. Lo fa ancora una volta con le battute di Simon, l’ultimo ad arrendersi, che permettono a Stankovic di murare Russell e mandano Vettori a sbagliare. La sua serie nera prosegue con una battuta in rete e un muro subito da Juantorena (10-12), ma Lorenzetti non lo toglie dal campo e viene premiato perché il parmigiano firma il break del 12-12 dopo che Giannelli aveva fermato Juantorena negandogli un pericolosissimo 10-13. Si impantana Stankovic (attacco e battuta fuori) e prima che si arrivi ad un punto a punto finale, Kovacevic prende in mano la situazione e con il servizio fa secca la Lube: ricostruzione di Russell, ace su Leal, altro ace su Balaso e Trento a +4. Nel finale Civitanova capisce che non ce la può fare e molla, travolta dai muri di Russell e Candellaro e dall’ennesimo errore di Juantorena. Chiude Russell e poi è festa nella metà campo trentina. Di nuovo, dopo tre anni.
I NUMERI - Crolla l’attacco cuciniero (35% contro il 67% della Trentino Diatecx), la scelta di giocare con D’Hulst non paga. I cubani Leal e Simon fanno il loro (5 su 5), ma tutti gli altri spariscono.

I RICONOSCIMENTI
Come ogni manifestazione internazionale chi si rispetti, anche il Mondiale polacco si chiude con la designazione del settetto ideale della manifestazione e del top player. Il primo è composto dalle diagonali Giannelli – Sokolov, Kovacevic – Volkov, Simon – Stankovic e dal libero Grebennikov. Il secondo è Aaron Russell, che nonostante il dolore al ginocchio è stato grande protagonista.

Autore
Andrea Cobbe
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