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Il pagellone dopo Trentino Itas – VfB Friedrichshafen

Nimir Abdel-Aziz – palleggiatore – 8,5

Il suo spostamento nel ruolo di palleggiatore con “licenza di uccidere”, ovvero di schiacciare quando la seconda palla è attaccabile o quando qualcuno può o deve occuparsi del primo tocco al suo posto, è stato il leit motiv di questa serie di partite di Champions League organizzate alla Blm Group Arena. Nimir per gli avversari è stato una specie scheggia impazzita, difficile da leggere e da contrastare, forse perché nemmeno lui sa esattamente quello che farà prima che parta l’azione. Ieri ha servito palle tese molto efficaci a Lucarelli, più morbide a Michieletto, faticando ad essere preciso con Argenta, ma quello che fatto in questi tre giorni è qualcosa di straordinario, perché ha portato la squadra vincere tre partite su tre, sia pure contro avversari con qualche problema, e perché ci ha messo anche i carichi da novanta in battuta, come ieri: 5 ace e e 7 break point.

Andrea Argenta – opposto – 6

Questa è stata la meno brillante delle sue tre apparizioni in Champions League. L’opposto ha affrontato due terzi di gara con il freno a mano tirato (14% nel 1° set e 0% nel 2°), per poi decollare nel 3° set (100% con 3 su 3), anche per questo forse si è meritato solo 11 assist. Allo stesso modo al servizio non ha ripetuto la buona prova del giorno prima, mentre a muro si è fatto sentire (2 su 2). Merita comunque la sufficienza, perché ha giocato comunque un ruolo decisivo in questa situazione di emergenza generale, pur essendo rientrato in palestra da pochi giorni dopo aver contratto (insieme a Giannelli) e debellato (diversamente da Giannelli) il Covid-19.

Ricardo Lucarelli – schiacciatore – 8

Se ieri è arrivato per lui il primo premio mvp da quando è arrivato in Italia è perché ha disputato una partita di alto livello, mostrando i contorni reali del giocatore che la Trentino Volley ha inseguito per qualche anno. Per il Friedrichshafen ha rappresentato un vero incubo per tre set, in grado attaccare con l’80% di efficacia e di ricevere con grande precisione (76% di tocchi positivi), inoltre nel tabellino non appaiono tutte le difese e i tocchi providenziali che ha eseguito per tenere in gioco il pallone. Con lui e con Kooy, Abdel-Aziz ha costruito una buona intesa, a Lucarelli riesce ad offrire palloni tesi, che permettono al brasiliano di giocare con la mani del muro avversario o di evitarlo. In battuta si è procurato 5 break point, non male in tre set. Speriamo sia solo l’inizio di un trend che punta verso l’alto.

Alessandro Michieletto - schiacciatore – 7,5

Schierato in campo senza soluzioni di continuità per l’assenza di Kooy, si è reso utile soprattutto per aver garantito equilibrio al cambio palla, grazie alle sue ricezioni quasi sempre pulite (81% di positive). La sua affidabilità nel primo tocco, unita a quella di Lucarelli, è stata determinante per consentire ad Abdel-Aziz di giocare con relativa tranquillità. In attacco vanta numeri meno rotondi del solito (43%, con un 71% nella terza frazione), ma vengono ampiamente rivalutatati dall’efficienza, visto che avendo subito un solo muro e non avendo commesso alcun errore, viene premiato da un bel +11. Anche in battuta ha fatto vedere ottime cose come dimostrano i 2 ace e i 6 break senza alcun errore.

Marko Podrascanin – centrale – 6,5

Ha ricevuto 7 assist, né tanti né pochi, e ne ha convertiti in punto 3, commettendo un errore e subendo un muro. Nulla di drammatico nella situazione che sta vivendo la squadra, anche perché i centrali avversari riescono a leggere più facilmente le scelte di Nimir rispetto a quelle di altri registi di ruolo. Il numero 18 gialloblù si è quindi ritagliato uno spazio a muro (2 punti) e al servizio (5 break point), confermando di essere uno degli atleti più regolari e affidabili in circolazione in quella posizione del campo.

Srecko Lisinac – centrale – 8

Eravamo curiosi, lo confessiamo, di vederlo in azione per capire se la bella prestazione offerta contro il Karlovarsko era stata un lampo o il segnale di una ritrovata fiducia, un’attesa identica, peraltro, a quella che riguardava Lucarelli. Il centrale ha servito un’altra prestazione brillantissima, fatta di un 6 su 6 in attacco, 4 muri e 2 ace, difficile in tre set ottenere di più da un atleta in quel ruolo. Immaginiamo che il suo senso di liberazione sia persino superiore a quello di staff e tifosi.

Salvatore Rossini – libero – 7,5

La caratteristica principale della sua partita è stata la sua impossibilità a rendersi utile, almeno in ricezione, non certo perché non avesse voglia di combattere, ma perché il Friedrichshafen aveva la rigorosa consegna di non battere mai su di lui. Basti pensare che ha toccato appena 5 palloni su 44, gestendone in maniera positiva il 60% e perfetta il 40%. Ha così dovuto dedicarsi quasi esclusivamente alla difesa, con buoni profitti.

Autore
Andrea Cobbe
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