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Un titolo tricolore conquistato nel segno dei giovani del vivaio

Campioni d'Italia sì, ma anche di più. Ad inizio anno mettere la mano sul fuoco su questa squadra e scommettere sulla Trentino Volley era impensabile. Qualcuno ci ha creduto, però, soprattutto grazie ai ritorni di Stoytchev, Kaziyski e Zygadlo, ma la maggior parte degli appassionati era fermamente convinta che le cose sarebbero continuate sulla falsa riga della stagione precedente.
Il merito di questa vittoria è sicuramente dei giocatori, ma prima di tutto ha vinto la progettazione unita alla qualità. Proviamo a pensare a quante squadre nella nostra Serie A di volley hanno in rosa atleti cresciuti nel proprio settore giovanile. Solo la Tonazzo Padova (che ha chiuso la regular season all'undicesimo posto) e appunto la Trentino Volley. I risultati positivi portati a casa in questi anni dal settore giovanile gialloblù hanno convinto la dirigenza a promuovere di stagione in stagione diversi elementi di spicco (in questa stagione erano sei i giovani in rosa, ovvero Lanza, Fedrizzi, Thei, Nelli, Giannelli, Mazzone).

Inoltre non solo poche società hanno il coraggio di gettare nella mischia qualche promettente matricola, ma quelle che li schierano come titolari e ottengono importanti risultati sono delle vere mosche bianche. E sta qui il capolavoro firmato Trentino Volley, che sforna dalle giovanili un certo Pippo Lanza e uno sconosciuto, ma solo per i non addetti ai lavori, come Simone Giannelli. Due perni attorno ai quali far girare la prima squadra, soprattutto il bolzanino, in un ruolo delicatissimo per la sua giovane età. La società di via Trener se l'è sentita di rischiare, dando fiducia ai propri giovani, offrendo loro come allenatore un "certo" Radostin Stoytchev.
Quello di ieri sera è dunque un successo che parte da lontano, da quando Nelli veniva prelevato da Lucca, Lanza da Verona, Giannelli dal Neugries di Bolzano e Mazzone da Roma, mentre muovevano i primi passi in casa i trentini Thei e Fedrizzi, tutti affidati ad allenatori competenti, capaci di farli crescere.
Il bilancio stagionale va al di là di ogni previsione, come dicevamo: finale di Coppa Italia, Coppa CEV sfumata solamente al Golden Set contro la Dinamo Mosca e scudetto strappato ad una delle grandi favorite, quale è Modena.
È il successo di Djuric e Solè, del presidente Mosna, del team manager Michieletto, di Kaziyski e Birarelli, ma un sapore particolare glielo conferiscono quei ragazzi che, quando Grbic festeggiava il primo scudetto al PalaTrento nella Primavera del 2008 sognavano davanti alla tv di poter essere un giorno protagonisti al suo posto.
Quel giorno adesso è arrivato. Godetevelo!

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