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Il pagellone dopo Trentino Itas - Sir Sicoma Perugia 3-0

Simone Giannelli - palleggiatore - 8+

Questa volta non può contare su una ricezione di qualità superiore a quella degli avversari, come è accaduto spesso e volentieri in questa stagione, ciononostante nei primi due set riesce ad utilizzare con parsimonia Abdel-Aziz, tenendolo caldo per i break point. Lo fa grazie al fatto che può contare su un’intesa invidiabile con i due centrali (11 punti in attacco contro 7) e grazie alla sua capacità di spingere i palloni anche quando deve agire fuori dai tre metri. Sul piatto mette anche due attacchi e un servizio che frutta tre break point.

Nimir Abdel-Aziz - opposto - 8-

Riceve un po’ generosamente il premio mvp, probabilmente perché, pur attaccando con percentuali inferiori alle sue medie (46% complessivo) e pur incassando tre muri e commettendo due errori in attacco, ai quali se ne sommano 4 al servizio, riesce a dare le spallate decisive con la battuta o con l’attacco nelle cruciali fasi finali della prima e della terza frazione, quelle più combattute. L’efficienza finale non è altissima, ma si rivaluta se paragonata a quella di Ter Horst, Leon e Plotnyskyi.

Ricardo Lucarelli - schiacciatore - 8

Il suo apporto in attacco è importante, dato che frutta appena tre punti in meno rispetto a Nimir, anche se la percentuale finale non è certo da urlo (47%), ma anche in questo caso si rivaluta se paragonata a quella dei posti-4 di Perugia (ed è l’unica cosa che conta davvero). L’apporto più importante, da vero uomo di equilibrio, stavolta lo fornisce con i primi tocchi: è nello stesso tempo il miglior battitore (6 break point con 2 soli errori) del match e il miglior ricevitore (64% di tocchi precisi e 43% di perfetti). Inoltre si dimostra prezioso in difesa e nelle fasi break, dato che nelle situazioni più concitate è uno di quei giocatori che fa quasi sempre la cosa giusta, che si tratti di un primo, un secondo o un terzo tocco. Unico perdonabile neo lo 0 alla voce muri.

Alessandro Michieletto - schiacciatore - 7

Il primo dato che cattura istintivamente l’attenzione è il suo 38% in attacco. Non granché, in effetti, ma è importante considerare il fatto che Giannelli lo ha attivato con il contagocce e che lui ha fatto molta attenzione a non commettere alcun errore o a subire muri. In questo modo ha giocato e rigiocato, spesso appoggiandosi sulle mani degli avversari per ricostruire, cercando di non regalare mai nulla. In ricezione è stato il più bersagliato (20 su 48) e, considerato il livello della battuta perugina, se l’è cavata (45% di tocchi positivi e 1 solo ace subito), tenendo alta in mezzo al campo qualche bordata sopra le righe. Al servizio ha fatto il suo (4 break), ma ha i mezzi per incidere di più, così come a muro.

Srecko Lisinac - centrale - 7+

In attacco non si discute. Che dall’altra parte della rete ci sia Latina o Perugia non cambia granché, le percentuali sono sempre altissime (mercoledì 86%) e questo contro una squadra attrezzata diventa prezioso anche per la marcatura che esige. Il valore aggiunto lo può dare al servizio e in questo fondamentale giovedì non ha fatto certo faville, sbagliando poco (1 solo errore), ma anche procurando due soli break point. Nel suo bottino di giornata va ricordato anche un muro.

Marko Podrascanin - centrale - 8,5

Chi ci teneva davvero molto a fare bella figura con la sua ex squadra era il Potke, che per l’occasione ha sfoderato una prestazione da mvp. In attacco ha fatto quasi il massimo (5 su 6), ma sul piatto della bilancia ha poi aggiunto la bellezza di 4 muri vincenti, appioppati in maniera equanime a Ter Horst (2), Plotnytskyi (1) e Leon (1) e di 2 ace, conditi da altri tre palloni che hanno generato il break point. Una prova davvero maiuscola, che ci ha fatto ricordare quanti dolori ha procurato in passato alla Trentino Volley con le maglie di Civitanova e, appunto, Perugia.

Salvatore Rossini - libero - 6

I numeri della ricezione non lo premiano, dato che ha chiuso con il 18% di tocchi positivi e il 9% di perfetti, ma ha toccato appena 11 palloni su 48 e ha incassato un solo ace. Non ha fatto miracoli, ma nemmeno un prestazione che non meriti almeno la sufficienza.

Autore
Andrea Cobbe
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