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Il personaggio

«Quattro chiacchiere con...»: Aurora Bazzanella

Si è appena concluso il girone di andata ed è tempo di primi bilanci. Nonostante una prima metà di stagione con qualche difficoltà, lo Studio55 Ata Trento sta dimostrando di voler puntare con convinzione su atlete molto giovani, ma di prospettiva. (E' proprio di questi giorni, infatti, la notizia dell'arrivo in casa Ata dell'atleta Marianna Maggipinto, classe 1996). Ragazze molto giovani, ma determinate a far bene fin da subito e desiderose di crescere. Ne è un esempio Aurora Bazzanella. Nata nel 1998, la giovanissima bolzanina è arrivata quest'estate alla corte di mister Mongera, dopo essere cresciuta nel Neugries Bolzano, passando così dalla serie C alla B1. Un cambiamento importante di categoria, ma non solo. Arrivata per crescere alle spalle di Sara Gasperini, Aurora si è ben presto ritrovata a dover ricoprire i gradi di titolare, dopo l'abbandono dell'attività di quest'ultima nel mese di novembre. Due mesi che le hanno permesso di misurarsi con il Campionato cadetto, offrendo anche buone ed incoraggianti prestazioni. L'abbiamo incontrata per farci raccontare il momento attuale, suo e della squadra.

La giovane libero Aurora Bazzanella (foto di Riccardo Giuliani)
La giovane libero Aurora Bazzanella (foto di Riccardo Giuliani)

Partiamo dal vostro Campionato. Si è appena concluso il girone d'andata con la sconfitta subita da Martignacco. Anche in quest'ultima occasione non avete demeritato, ma forse raccogliete meno di quanto seminate.
«Sì, è assolutamente vero, purtroppo in questo periodo stiamo raccogliendo meno di quanto in realtà seminiamo. E' un peccato perché stiamo lavorando sodo in allenamento per migliorare la capacità di gioco e alcuni fondamentali. Tuttavia, siamo fiduciose perché ci stiamo allenando bene e, soprattutto, con costanza. Sapevamo fin dall'inizio che sarebbe stato un campionato difficile, ma l'aspetto importante è che siamo pronte per combattere fino alla fine».

Il dato negativo è che si è chiuso un intero girone senza una vittoria tra le mura amiche del PalaBocchi. Inizia a pesare questa situazione?
«Chiaramente, perdere non è mai bello, nè in casa né in trasferta. Il fatto di non essere riusciti a fare punti davanti al nostro pubblico non ci sta pesando più di tanto, anche perché non abbiamo mai fatto una brutta prestazione e ce la siamo giocata anche contro squadre più avanti in classifica rispetto a noi».

Arrivati al giro di boa della stagione. Che bilancio puoi tracciare? Siete fiduciose per il ritorno?
«A mio parere, la prima metà di stagione può ritenersi nel complesso soddisfacente. Si può dire che sia andata bene. E' vero, abbiamo perso alcuni punti importanti per strada, ma siamo certi che al ritorno sapremo rifarci».

A livello personale, invece, come giudichi la tua stagione? Sei arrivata quest'estate dalla Serie C e ti sei ritrovata titolare? Te lo aspettavi?
«Assolutamente no - ammette - è stato frutto delle circostanze. Sono arrivata allo Studio55 dopo un anno in serie C con Neugries, giocando come schiacciatrice. Ammetto che la B1 è tutto un altro mondo. La palla viaggia molto più veloce e bisogna sempre farsi trovare pronti, non si ha mai il tempo per rilassarsi. A Trento mi trovo bene, è una bella società e da parte dello staff sento molto appoggio. Questo è un aspetto importante».

Aurora Bazzanella, impegnata in ricezione (foto Riccardo Giuliani)
Aurora Bazzanella, impegnata in ricezione (foto Riccardo Giuliani)

Se dovessi descriverti come giocatrice, quali sono i tuoi punti di forza e su cosa vorresti migliorare?
«Senza ombra di dubbio, i miei punti di forza come giocatrice sono la determinazione e la grinta. Per quanto riguarda gli aspetti da migliorare, invece, devo lavorare maggiormente sulla tecnica».

Qualche giorno fa è arrivata Marianna Maggipinto, un altro libero a disposizione del mister. Ti spaventa la concorrenza?
«Onestamente no - ammette - prendo il suo arrivo come una sfida personale. L'arrivo di un altro libero in questa squadra mi stimola a dare il centodieci per cento in ogni allenamento».

Hai una giocatrice preferita, un'atleta alla quale ti ispiri?
«Sì, certamente. Diciamo che, al momento, mi piace molto come gioca Brenda Castillo, il libero della nazionale della Repubblica Domenicana».

Per concludere, parliamo dei tuoi studi. Rispetto alla scorsa stagione immagino ci sia un impegno diverso. Come riesci ad abbinare volley e studio?
«Attualmente mi trovo al quarto anno di liceo scientifico, a Bolzano. Rispetto allo scorso anno ho molto meno tempo per studiare. Quando ero a Bolzano, infatti, potevo studiare di più, mentre ora alle 17 devo prendere il treno per andare a Trento. Durante la settimana faccio quattro volte il tragitto Bolzano-Trento, più ovviamente la partita del weekend. Per fortuna frequento il "Toniolo", un liceo sportivo che mi accompagna nello studio, aiutandomi ad organizzarmi con i compiti e le interrogazioni. In questo modo mi permette di far combaciare le due attività».

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