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L'Italia sorprende fino alla fine, è campionessa d'Europa

Al termine di una finale a dir poco palpitante, chiusa dopo 2 ore e mezza di gioco con un 3-2 che ben racconta l’equilibrio visto in campo, l’Italia si è aggiudicata il Campionato Europeo, tornando sul trono continentale dopo 16 anni di digiuno. Si tratta del settimo successo, che segue quelli del 1989, 1993, 1995, 1999, 2003 e 2005, e si tratta probabilmente del più inatteso di tutti, quanto meno alla pari con quello conquistato nel 1989 da Bernardi & C all’inizio della proprio ciclo vincente.

All’appuntamento la selezione azzurra ci è infatti andata con un organico giovanissimo, affidato ad un allenatore arrivato a sua volta da poche settimane: il compito iniziale era semplicemente quello di utilizzare al meglio l’occasione per cominciare a costruire un gruppo e dei meccanismi di gioco intorno ai due soli “anziani” confermati dopo un’Olimpiade scialba, ovvero Giannelli e Anzani. Passo dopo passo, aiutati da un girone di qualificazione relativamente semplice, ma comunque chiuso a punteggio pieno, i De Giorgi boys hanno invece preso coraggio, giocando le due partite più difficili ad alto livello, ovvero la semifinale contro la Serbia e la finale contro l’altrettanto sorprendente, ma molto più stagionata, Slovenia, zeppa di vecchie conoscenze dei tifosi trentini, quali Urnaut, Cebulj e Kozamernik. Non hanno mai dovuto fare i conti con le corazzate, almeno sulla carta, Francia, Russia e Polonia, gentilmente fatte fuori rispettivamente da Repubblica Ceca, Polonia e Slovenia, ma non hanno sbagliato un colpo, vincendo otto partite su otto e si sono regalati un successo impronosticabile alla vigilia.
La buona notizia per la Trentino Volley è che nei giorni in cui Diego Mosna cede dopo 21 anni il testimone alla guida della società (probabilmente a Bruno Da Re), il nuovo ciclo avviato anche grazie alle sue decisioni ripartirà proprio dall’asse portante del gruppo che ha vinto l’Europeo, del quale fanno parte Michieletto, Lavia, Pinali e Sbertoli.

Ieri sera non era cominciata bene la sfida per l’oro, dato che la Slovenia ha spiegato subito agli azzurri come aveva fatto ad eliminare la Polonia, ovvero affidandosi ad un servizio molto efficace, ad una difesa aspiratutto di stampo francese, ai primi tempi dei centrali Kozamernik e Pajenk, alle prove sopra le righe di Urnaut e Stern in attacco. Un sistema di gioco che nella prima frazione si è rivelato fatale per l’Italia (7-4, 12-10, 15-10, 17-14), messa alle corde in ricezione, tanto che De Giorgi ha dovuto dare un attimo di tregua a Michieletto per togliere punti di riferimento al servizio avversario. Ad un certo punto il gioco degli azzurri è decollato improvvisamente e si sono portati sul 23-22 grazie a Pinali e Lavia, ma sul più bello Michieletto ha sbagliato il servizio e Sket ha invece indovinato l’ace sullo stesso Lavia.
Dopo il cambio campo ci pensa la battuta di Giannelli, decisivo ieri sera in questo fondamentale, a dare fiducia ai compagni, che scappano sul 4-1 e sul 6-3, ma poi si fermano di nuovo, irretiti dalle difese slovene e dal cinismo di Urnaut, che fa valere la propria esperienza. Sul 10-11 anche l’Italia comincia a difendere e a rigiocare, tanto che si porta sul 16-13, poi ricucito sul 21-20. Nel finale Michieletto prende di mira Cebulj con il servizio e mette le basi per un muro di Lavia (23-20), quello di Pinali su Cebulj vale il 25-20. Giuliani aveva dovuto togliere dal campo Stern, andato in difficoltà.

Ristabilita la parità, Giannelli e compagni ricominciano a soffrire, perché gli avversari giocano con la determinazione messa in semifinale contro la Polonia e riprendono a difendere come draghi. La ricezione è sempre staccata da rete e l’Italia deve giocare in maniera scontata, tanto che sparisce progressivamente dal campo fino ad un impietoso 17-12. Il segreto per rimontare è sempre lo stesso: battere su Cebulj e ricostruire senza avere fretta, in questo modo Michieletto e compagni arrivano addirittura alla parità (20-20), che però conservano per un attimo, perché poi Pajenk (attacco e muro) e Stern, con due siluri dai nove metri che fanno secco Lavia, spingono la Slovenia sul 2-1.
Il problema è che anche la quarta frazione di instrada nel peggiore dei modi (1-4), soprattutto perché Pinali è ormai fuori dal match, così De Giorgi si gioca la carta Romanò, l’unica disponibile per cercare di invertire l’inerzia. L’impatto del giovane opposto monzese è incredibile: le sue bordate mancine tolgono ogni riferimento al muro slavo, ogni attacco è un punto. Magistrale il turno al servizio di Lavia, che non tira forte, ma fa muovere Cebulj, infilandolo con tre ace che gli costano il campo. Sul 20-16 non sembrano esserci margini di rimonta per gli uomini di Giuliani, invece la Slovenia riesce a risollevarsi ancora una volta, aiutata da un attacco sbagliato di Galassi, che viene sostituito da Ricci, altra mossa indovinata, dato che un attimo dopo il centrale di Perugia ha il grande merito di fermare con il muro una pipe di Urnaut che sarebbe valsa il 21-21. È l’ultimo tentativo di reagire della Slovenia, che poi sbaglia con Pajenk, incassa un ace di Romanò su Cebulj e l’attacco finale di Lavia.

Si va al tie break, che inizia in maniera pessima per l’Italia (0-3 con Stern a martellare con il servizio), ma dopo una battuta out che interrompe la serie Romanò piazza un ace e un attacco vincente (3-3). Massimo equilibrio al cambio di campo, poi Michieletto scarica tre bordate micidiali sulla ricezione slovena, che collassa: smash di Lavia, ace ed ancora ace. Strada spianata verso il 15-11 finale e la grande festa.
Prossimo step, per Michieletto, Lavia, Pinali e Sbertoli, il campionato italiano con la maglia dell’Itas Trentino.

Il tabellino

ITALIA - SLOVENIA 3-2 (22-25, 25- 20, 20-25, 25-20, 15-11)
ITALIA: Giannelli 3 (1a+2b), Michieletto 17 (12a+2m+3b), Anzani 9 (6a+3m), Pinali 12 (9a+1m+2b), Lavia 21 (16a+2m+3b), Galassi 6 (5a+1m), Balaso (L), Recine, Piccinelli (L), Romanò 11 (9a+2b), Ricci 2 (1a+1m); n.e. Sbertoli, Recine, Bottolo e Cortesia. All. De Giorgi
SLOVENIA: Ropret 3 (1m+2b), Urnaut 10 (10a), Kozamernik 8 (7a+1b), Stern 14 (10a+1m+3b), Cebulj 14 (11a+2m+1b), Pajenk 16 (11a+4m+1b), Kovacic (L); Sket 1 (1b), Stalekar, Mozic, Vincic, Klobucar; n.e. Stern Z. e Videcnik. All Giuliani
DURATA SET: 32’, 32’, 30’, 32’, 18’
PUNTI: Italia 59 attacco, 10 muro, 12 battuta; Slovenia 49 attacco, 8 muro, 9 battuta
ERRORI: Italia 8 attacco, 25 battuta; Slovenia 7 attacco, 16 battuta
PERCENTUALI: Italia 45% attacco, 44% (27%) ricezione; Slovenia 39% attacco, 47% (26%) ricezione

Il tabellino completo

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