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Prezioso argento mondiale per l'Italia di Alessandra Campedelli

Si chiude con la conquista di una medaglia d'argento l'avventura della nazionale femminile sorde al Campionato del Mondo, che si è svolto a Chianciano Terme la scorsa settimana. Una grande soddisfazione per l'allenatrice trentina della selezione azzurra, Alessandra Campedelli, che ricopre questo incarico dal 2017, un alloro che si aggiunge ad altri piazzamenti di prestigio conquistati con l'Italia, ovvero l'argento alle Olimpiadi dei sordi del 2017, l'argento agli Europei under-21 del 2018 e l'oro al Campionati Europei del 2019.
In finale contro la Turchia Galbusera e compagne si sono trovate sotto di due set, prima di riuscire a reagire, andandosi a conquistare il tie break, nel quale hanno dovuto inseguire, rimontando da 3-9 a 13-13, per poi cedere i due punti finali. Il match si è così chiuso con il punteggio di 2-3 (23-25, 22-25, 25-18, 25-22, 13-15).

«Quando si perde per due punti il rammarico rimane sempre, - osserva l'allenatrice trentina - ma si tratta comunque di un risultato da incorniciare, perché siamo arrivati all'appuntamento dopo due anni molto difficili, nei quali ci siamo allenate poco, affrontando formazioni che invece durante la pandemia non hanno mai interrotto il proprio lavoro. Le ragazze sono state davvero brave, sono orgogliosa di loro e dell'impegno che hanno messo per concretizzare ciò che chiedevo loro. Abbiamo superato insieme parecchi ostacoli e questo ci ha temprate. È un argento che ci può dare la giusta motivazione in vista delle Deaflympics del prossimo anno».
La festa in famiglia è stata completata dalla conquista della medaglia di bronzo da parte del figlio di Alessandra, Riccardo, libero della nazionale maschile, che nella vicina Chiusi ha vinto la finalina contro la Francia per 3-0 (25-16, 25-16, 25-14), dopo che la selezione azzurra si era conquistata la semifinale (persa per 3-0 contro la Russia), vincendo per 3-0 (25-13, 25-13, 15-17) contro la Turchia nei quarti.

Il cammino delle azzurre era cominciato il 23 settembre nel girone all'italiana con una sconfitta la tie break al cospetto della stessa Turchia, un 2-3 (22-25, 25-24, 25-17, 18-25, 13-15) premonitore. Il riscatto è arrivato due giorni dopo, quando le azzurre hanno liquidato la Repubblica Ceca con un 3-0 (25-9, 25-19, 25-7), al quale ha fatto seguito un successo a tavolino contro il Ghana (3-0), che non è riuscito a raggiungere Chianciano Terme. Più sofferte, ma anche più importanti ai fini della classifica, le vittorie strappate all'Ucraina per 3-1 (26-24, 25-20, 18-25, 25-15) il 27 settembre e alla Russia ancora per 3-1 (25-22, 22-25, 25-20, 25-21).
In semifinale, giovedì 30, l'Italia ha ritrovato l'Ucraina, stavolta battuta per 3-0 (25-23, 25-22, 25-16), mentre la Turchia ha superato la Russia per 3-1 (24-26, 23-25, 25-19, 23-25). La finale ha quindi visto affrontarsi nuovamente Italia e Turchia confermando l'esito del primo match.

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