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In gara-3 l'Itas si schianta sul muro di Piacenza

Il sogno dell’Itas Trentino di eliminare Piacenza in appena tre incontri rimane tale. Gara-3, nonostante il grande equilibrio visto in campo nelle prime due frazioni, cambia decisamente le carte in tavola, al di là del risultato finale (uno 0-3 un po’ troppo severo nei confronti dei gialloblù), perché ha mostrato una Gas Sales di consistenza diversa rispetto a quella dei primi due match.

Sarà che con il procedere della serie la maggiore freschezza fisica su cui poteva contare l’Itas all’inizio incide sempre meno, sarà che le squadre si conoscono ormai a menadito, sarà che Lucarelli e Leal hanno giocato una delle proprie migliori partite stagionali, sarà che per i piacentini era l’ultima spiaggia, fatto sta che stavolta Sbertoli e compagni sono andati a sbattere contro un muro. Figurato, ma anche reale, come raccontano i 12 block degli ospiti.
I rimpianti dei ragazzi di Lorenzetti stanno tutti nei terribili finali di primo e secondo set: da 22-19 a 23-25 e da 21-18 a 22-25. Un 1-6 e un 1-7 pesantissimi, ai quali ha fatto seguito un terzo set affrontato senza più risorse mentali.

Ora ci sono due giorni per resettare, con l’obiettivo di andare al PalaBanca a giocare un match diverso da questo. L’inerzia si è spostata dalla parte di Piacenza, ma l’Itas ha ancora due occasioni da sfruttare e non ha alcuna intenzione di riproporre il film di un anno fa, quando fu eliminata in gara-5, anche se alcuni avversari sono gli stessi (Lucarelli e Simon). Appuntamento a sabato pomeriggio.

La cronaca

Non ci sono novità, negli starting seven, rispetto a gara-1 e gara-2.
Il primo colpo di acceleratore del match lo dà l’Itas, che grazie alla battuta di Sbertoli riesce a inanellare tre break point consecutivi, frutto di un muro di Lavia su Lucarelli, un ace su Leal e un contrattacco di Kaziyski. Sembra di assistere ad una prosecuzione di gara-1 e gara-2, ma il vento cambierà. I padroni di casa, in questo avvio, giocano in maniera brillante, si tengono stretto il cambio palla senza difficoltà e quando Leal scaglia fuori dal campo un attacco il tabellone indica 10-7. A questo punto si svolge uno degli scambi emblematici di questo match: i gialloblù riescono a conquistarsi un limpida palla break, ma Caneschi mura la pipe di Michieletto. Da un possibile 11-7 ad un ben diverso 10-8, che fa presto a trasformarsi in un 11-10, quando Lucarelli mura un’altra pipe di Michieletto. Si capisce che Piacenza ha preparato la partita per bloccare questa soluzione, che tanto male le ha fatto nelle prime due sfide. Trento ha ancora delle cartucce da sparare, e ci mancherebbe, come l’ace corto di Lavia su Leal (14-12) e quello di Kaziyski su Lucarelli (17-14), indiavolato in attacco, molto più vulnerabile in ricezione.

Non ci sono motivi per temere il peggio, anche se Romanò realizza il 17-16. Un altro ace di Sbertoli su Scanferla frutta il 21-18, che in gara-1 e gara-2 sarebbe stato decisivo, invece sul 22-20 cominciano ad aprirsi evidenti crepe nel gioco gialloblù. L’attacco di casa va nella buca, la Gas Sales rigioca ogni tipo di schiacciata trentina e va sul 22-21 con un attacco del solito Lucarelli e sul 22-22 quando Simon vince un contrasto con il timido Lisinac. Solo un errore di Lucarelli rimette in pista l’Itas (23-22), poi di nuovo i padroni di casa gettano al vento una palla break che vale oro, dato che Lucarelli mura Kaziyski (23-23 invece che 24-22). Il brasiliano chiude poi la frazione con due ace consecutivi su Lavia e Michieletto, che lasciano sfilare il pallone.
Il primo dato che fa pensare è il 39% in attacco dell’Itas con il 67% in ricezione, contro il 46% della Gas Sales con un misero 35% in seconda linea. Il secondo sono i 6 muri a 1 a favore degli emiliani, ovvero un terzo di quelli realizzati nelle prime due partite, ma in una sola frazione. Lisinac chiude il set con 1 attacco a terra e 3 muri subiti.

Il parziale di 6-1 con il quale la Gas Sales ha chiuso la frazione precedente pesa nella testa dei giocatori di Lorenzetti, che nella seconda si trovano sotto per 1-3 in un attimo (Leal ed ace di Simon su Lavia). Una pipe del calabrese riesce a ristabilire la parità (5-5), ma la rotazione decisiva, sul piano motivazionale, è quella che vede Podrascanin al servizio: il primo manda Romanò ad attaccare sull’antenna, il secondo produce un’occasione break facile facile, dato che Sbertoli libera Lavia senza muro davanti, ma il numero 15 manda clamorosamente out. Si tratta “solo” dell’8-8, ma è un errore che pesa come un macigno, anche perché subito dopo Leal mura l’attacco di Kaziyski e manda avanti Piacenza. Lo stesso cubano un attimo dopo mura anche Lavia (altro break point sfumato), mentre Lucarelli, che le occasioni buone le sfrutta, firma il 10-12, e Brizard scarica a terra una palla vagante, raccogliendo un tonificante (per Piacenza) 12-15. L’Itas Trentino ha ancora la forza per reagire e lo fa con un’autorità che lascia ben sperare per il resto del match: due bordate di Michieletto dai nove metri fruttano un muro del Potke su Romanò e un errore di Lucarelli (15-15), dopo il time out di Botti, Kaziyski concretizza il 17-16, poi un ace di Sbertoli e un primo tempo di Lisinac, che infiamma la Blm Group Arena, lanciano un po’ a sorpresa i trentini sul 20-17. Parente stretto, in tutto e per tutto, purtroppo, del 21-18 del primo set.

Anche stavolta, infatti, l’attacco gialloblù va a picco nel momento di chiudere e anche stavolta Trento getta via un’occasione di contrattacco decisiva: Leal mura la pipe di Lavia e realizza il 21-19 (invece del 22-18). Se perdi questi treni, poi paghi dazio ed infatti con il servizio di Romanò, anche se la ricezione regge, non passa più nessuno e così con un contrattacco dell’opposto azzurro, un muro di Leal (e fanno 4 nel set) su Kaziyski, un attacco di Brizard e una pipe di Lucarelli la Gas Sales piazza un parziale di 0-5 che avrebbe stecchito un elefante. L’Itas Trentino non c’è più, Dzavoronok sbaglia il servizio e Podrascanin scaglia out un primo tempo: 22-25.
Nei numeri si conferma l’efficienza di Piacenza, nonostante una ricezione terribile (20% di positive e 10% di perfette). Un muro in più e un errore in meno fanno il resto.

Il 2-0 pesa come un macigno sulle spalle dei gialloblù, più psicologicamente (per le tante occasioni gettate al vento), che tecnicamente, un piano sul quale se la potrebbero ancora giocare. Il terzo set è un tunnel buio, che l’Itas attraversa fino al 10-17 senza capirci nulla. Piacenza difende e rigioca come se si trattasse di un allenamento contro uno sparring partner, Romanò e Leal mettono a terra palloni su palloni. L’ace del cubano vale il 6-11, la pipe di Lucarelli il 6-12. Il 10-17 è frutto di un muro di Romanò su Dzavoronok, entrato al posto di Lavia sul 6-12. Fino al 15-23 gli emiliani spingono, poi nel finale allentano la presa, lasciando un po’ di spazio allo stesso Dzavoronok e a Cavuto, gettato in campo sul 15-22 al posto di Kaziyski. Trento riesce ad arrivare fino al 20-24, poi Romanò dice basta.

Il tabellino

Itas Trentino - Gas Sales Bluenergy Piacenza 0-3 (23-25, 22-25, 20-25)
ITAS TRENTINO: Michieletto 11, Podrascanin 5, Sbertoli 4, Lavia 9, Lisinac 5, Kaziyski 12, Laurenzano (L); Džavoronok 4, Cavuto 2. N.e. Nelli, D’Heer, Pace, Berger e Depalma. All. Angelo Lorenzetti.
GAS SALES BLUENERGY: Simon 6, Romanò 10, Leal 15, Caneschi 4, Brizard 4, Lucarelli 22, Scanferla (L); Recine, Gironi. N.e. Basic, Hoffer, Alonso, Cester, De Wejier. All. Massimo Botti.
ARBITRI: Simbari di Milano e Cappello di Sortino (Siracusa).
DURATA SET: 31’, 31’; tot 1h e 28’.
NOTE: 3.507 spettatori, per un incasso di 39.376 euro. Itas Trentino: 6 muri, 6 ace, 9 errori in battuta, 4 errori azione, 43% in attacco, 55% (23%) in ricezione. Gas Sales Bluenergy: 12 muri, 5 ace, 7 errori in battuta, 5 errori azione, 49% in attacco, 41% (16%) in ricezione. Mvp Lucarelli.

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Autore
Andrea Cobbe
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