Itas Trentino rosa da ieri al lavoro già con molte idee chiare
Deve avere fatto un certo effetto sulle giocatrici del nuovo organico della Trentino Volley femminile vivere un primo giorno di scuola davanti ad un insegnante così qualificato. Per una squadra di serie A2 avere al timone un ex ct azzurro come Davide Mazzanti non è una circostanza normale, soprattutto se nel gruppo ci sono otto ragazze nate nel terzo millennio, che alla pallavolo che conta stanno ancora provando ad affacciarsi con mezzi fisici e tecnici diversi.
Si è trattato di una prima sessione di lavoro nella quale si è entrati subito nel vivo. Le basi della struttura di gioco che ha in mente il tecnico marchigiano sono state il primo piatto previsto dal menù di giornata, per far calare subito il gruppo nei meccanismi che dovranno essere costruiti nei primi mesi. Schemi che riguardano soprattutto la fase di ricostruzione, partendo dalle strategie di difesa e appoggio, perfettamente tarate su una pallavolo nella quale il cambio palla al primo tentativo incide sul gioco molto meno che in una A1 maschile, tanto per fare paragoni calzanti.
Idee chiare, dunque, ritagliate subito su misura di una categoria nella quale, altra differenza rispetto alla massima serie, bisogna cominciare a raccogliere risultati e a mettere fieno in cascina fin dalle prime partite, perché alla fine tutto fa brodo per arrivare alla pool promozione con le spalle più larghe possibili per giocarsi quell’unico posto che dà diritto alla promozione in tempi ragionevoli per poter pianificare il salto in A1 e non doverlo subire a mercato quasi fatto, per le avversarie.
Presente, al primo giorno di lavoro, l’intero organico con le eccezioni dell’opposta tedesca Emilia Weske e della centrale trentina Greta Iob, impegnate con le rispettive nazionali. La prima sarà una delle chiavi per portare a termine la missione, insieme alle due big Vittoria Prandi e Dayana Kosareva, un terzetto chiamato a fare la differenza in serie A2 e a fare da punto di appoggio per la crescita delle promesse Dominika Giuliani, Aneta Zojzi, Giulia Marconato e Ilaria Batte, 81 anni in quattro che rappresentano invece gli investimenti per il futuro. Affidabilità si chiede anche alle centrali Beatrice Molinaro e Valeria Pizzolato, nonché al libero Silvia Fiori. Un collage con ruoli ben definiti, come ci ha spiegato nella prima intervista della nuova stagione, che vi proporremo a breve, Davide Mazzanti.
Se fra le atlete c’erano quasi solo volti nuovi per gli appassionati trentini, ad eccezione di Marconato e Pizzolato, lo stesso si può dire per lo staff, rimodellato dall’allenatore in base ai propri desiderata e composto dal suo vice Michele Parusso, dallo scoutman Cataldo Di Michele, dal fisioterapista Filippo D’Elia e dalla dirigente Chiara Ciatti, oltre ai confermati Alessandro Gelmi nel ruolo di preparatore atletico e Serena Avi come team manager.
Significative anche le parole pronunciate dal presidente Bruno Da Re, che non è solito intrattenersi così a lungo con i giocatori. Questa volta lo ha fatto soprattutto per sottolineare due aspetti chiave, ovvero promettere alle ragazze un’attenzione identica, sotto ogni aspetto, a quella riservata ai campioni d’Europa e pretendere il massimo dell’impegno, unito ad uno stile preciso (nelle reazioni e nei comportamenti), quando si gioca per i tre punti e si va in campo sotto i riflettori.