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SuperLega

L'Itas Trentino prende un'altra bastonata, Lube in finale

Se volgiamo lo sguardo al passato, in particolare alle tante sfide di semifinale scudetto che la Trentino Volley ha perduto da quando milita in serie A, un cappotto del genere in semifinale non lo troviamo in nessuna stagione andata agli archivi. Eliminando il torneo di esordio, quello del 2000-2001 che portò in dote la salvezza, togliendo anche le sette in cui i gialloblù si sono fermati ai quarti di finale e le sette in cui si sono conquistati la finale, superando quindi il penultimo ostacolo, nelle sei occasioni in cui si sono fermati a questo punto mai erano usciti di scena conquistando la miseria di quattro set in quattro partite. In due occasioni era servita gara-5 e nelle altre tre l’Itas Trentino si era conquistata 5 set complessivi contro Treviso nel lontano 2006, 6 contro Civitanova due anni fa e 7 contro Modena nel 2016. La serie contro la Lube che si è conclusa ieri sera alla Blm Group Arena, in gara-4, dopo un avvio promettente (il successo per 3-2 nelle Marche in un match in cui De Cecco e Leal erano freschi di convalescenza da Coronavirus), si è trasformata in una carneficina pallavolistica: 0-3 interno, 1-3 esterno e altro 0-3 interno ieri. Un epilogo brutale, che in pochi giorni ha messo in discussione la suggestiva ipotesi di aver finalmente costruito un team in grado di insidiare le due big del torneo (alle quali il prossimo anno si aggiungerà nuovamente Modena), che la qualificazione alla fine di Champions League aveva corroborato.

In queste tre ultime gare di SuperLega l’Itas Trentino ha mostrato un’arrendevolezza inattesa. Un team che era stato costruito per poter contare su una serie di battitori micidiali ha incassato 23 ace realizzandone 17, è stato travolto a muro (29-19 per la Lube) e in attacco ha pagato un 8% di differenza (47%-55%), ma soprattutto un pesante 23-13 per quanto riguarda gli errori. Insomma, non c’è stato un solo aspetto del gioco, ricezione a parte (che da sola non vale nulla), in cui i gialloblù in queste tre sfide siano riusciti almeno ad impensierire una Lube, che pure non era arrivata al duello nelle migliori condizioni e che anche ieri sera sul 6-2 a proprio favore della seconda frazione ha dovuto mettere a riposo a Leal.
Per i bilanci finali bisognerà ovviamente attendere l’esito della finale di Champions League, che da solo sposterà l’ago della bilancia in maniera decisiva, ma certo è che in campo italiano, fra Coppa Italia e Campionato, l’esito non è stato assolutamente in linea con le aspettative estive e alla fine il fatto che la pandemia abbia impedito al pubblico di assistere alle due partite interne contro i marchigiani forse non è stato poi un aspetto tanto negativo.

Primo set (19-25) - La Lube ingrana subito la quinta e Trento esce subito di scena

L’avvio del match che Trento dovrebbe giocare con la bava alla bocca, per difendere il fattore campo e trascinare la contesa a gara-5, è desolante. Fino al 5-14 ogni turno al servizio dei marchigiani porta loro qualche break point, ne piovono otto a cadenza regolare, conquistati in tutti i modi: muro di Rychlicki su Abdel-Aziz (0-2), primo tempo di Simon (1-4), attacco di Rychlicki ed ace di Simon su Rossini (2-7), altro attacco di Rychlicki (4-11), errore di Lisinac e muro di Juantorena su Abdel-Aziz (5-14). Sembra un testacoda di fine campionato, non certo una semifinale dei playoff scudetto. A quel punto Trento non ha ancora conquistato alcun break point, mentre la Lube ha già chiuso il set quasi senza accorgersene. Lorenzetti ha già usato i due time out e si può già pensare alla frazione successiva.
Prima, però, l’Itas Trentino riesce ad abbozzare una rimonta, un po’ perché gli ospiti allentano un po’ la presa, un po’ perché Lucarelli non ci sta a fare da spettatore, così grazie agli errori di De Cecco e di Leal e a due contrattacchi del brasiliano il punteggio si porta sul 10-14. Il finale è vivacizzato dai buoni turni al servizio di Juantorena (due break) e Rychlicki (ace su Lucarelli) e da quello di Nimir, che vale tre break point, un ace con un muro e un attacco di Michieletto, entrato al posto di Kooy sul 4-10, in agonia in ricezione. Gli ultimi due punti sono perfetti per descrivere quanto la Lube giochi al gatto con il topo con l’Itas: muro di Simon su Lucarelli e muro di Simon su Lisinac.
I numeri - Fa pensare la disastrosa conversione trentina di ricezioni positive in punti (un 70% che genera un 45%), se paragonata con quella efficientissima marchigiana (44% nel primo tocco, ma 67% in attacco). Dopo ricezione positiva l’Itas mette a terra il 36% dei palloni, la Lube il 71%. In contrattacco i marchigiani vantano il 100% (5 su 5). Pesa il 29% di Abdel-Aziz (2 su 7), parametrato con l’83% di Rychlicki (5 su 6).

Secondo set (23-25) - L’Itas parte a razzo, ma nel finale si spegne completamente

La bruttissima frazione d’avvio pungola la squadra di casa a partire più decisa nella seconda. Un ritrovato Nimir piazza due bombe al servizio, che fanno da premessa ai contrattacchi vincenti dello stesso opposto e di Michieletto, confermato nello starting seven. Sul 4-2 il giovane posto-4 trentino batte bene, aiutando Lucarelli a murare Rychlicki e Nimir a scagliare a terra un altro pallone pesante, poi con Lisinac al servizio tocca a Podrascanin murare di nuovo Rychlicki (8-3). Il vento sembra cambiato completamente, anche se dopo il time out di Blengini la Lube dà immediatamente un colpo di coda che la riporta in asse: un muro di De Cecco vanifica la ghiotta opportunità che Lucarelli si era trovato fra le mani di allungare ancora, poi con le battute di Anzani i cucinieri vano a segno due volte con Simon (brutale muro su Podrascanin e attacco dopo una delittuosa ricezione lunga di Rossini su una semplice jump float. In un attimo il -2 è servito.
Un ace di Simon accorcia ancora (12-11), poi sul 16-15, dopo che l’Itas ha fatto scivolare otto rotazioni senza conquistare alcun break point, Juantorena mura Abdel-Aziz raccogliendo la parità. Un rarissimo errore di Simon offre in dono l’ultimo break point del set ai padroni di casa (18-17), ma poi c’è solo la Lube, che va al sorpasso con due servizi di Osmany, sui quali i trentini ci mettono molto del loro (errore di Nimir e ace su Lucarelli per il 18-19), poi sul 21-22 Yant fa secco Rossini e/o Michieletto in perfetta zona di conflitto, lasciando a Juantorena il compito di conquistare gli ultimi due cambi palla, che valgono il pesante 23-25 finale.
I numeri - La Lube vince il set nonostante il proprio modestissimo 35% in attacco (8 su 23), perché piazza un 4-0 in battuta e un 4-2 a muro. Il drammatico 0-7 nel binomio ace - battute out dei gialloblù costa carissimo. È il set di Juantorena, che riceve malissimo (33% e 0%), ma chiude con 3 su 5 in attacco, due ace e un muro.

Terzo set (23-25) - Itas convincente fino al 22, poi cala di nuovo le braghe

La Lube è a un set dalla qualificazione, Trento a una distanza siderale, ma ha l’obbligo di dare battaglia fino alla fine. L’avvio della terza frazione non offre però segnali di questo genere. Il muro di Simon su Abdel-Aziz (2-3) dà ancora una volta lustro al centrale cubano, anche se il caraibico che stavolta fa la differenza è Marlon Yant, dai servizi del quale scaturiscono i tre break point che inchiodano l’Itas sul 5-9 (errore di Michieletto, attacco di Juantorena ed ace su un incerto Lucarelli). Nimir riavvicina le contendenti (8-10), ma è con le battute di Michieletto che i trentini piazzano il break più importante dell’intera serata, il quale ribalta un po’ a sorpresa la situazione. Grande protagonista, nella circostanza, è il muro gialloblù, che va a segno per ben quattro volte, tre a firma di Lisinac e una di Giannelli, in mezzo ci sono anche un ace su Yant e un attacco di Lucarelli. Sul 14-11 si aprono improvvisamente nuovi scenari, ma non per molto, perché un ace di Simon su Michieletto vale il 15-14 e poi Yant ci mette di nuovo del suo dai nove metri, coadiuvato da un errore di Nimir e uno smash di Anzani (17-18). L’ultimo sussulto Trento lo mostra con un doppio muro di Argenta (entrato per l’occasione) su Juantorena, valorizzato da un tocco di piede sbilenco di De Cecco, subito dopo arriva un fallo dello stesso regista argentino, che va a togliere la palla dalle mani di Lisnac quando tenta di palleggiare il primo tocco, un’infrazione vista dal videocheck, che scatena le proteste marchigiane in quanto non richiesto da Lorenzetti mentre la palla era in gioco (non si trattava dell'ultimo tocco dell'azione).
Dal lungo tira e molla l’Itas esce con l’ultimo break del campionato e con un 20-18 che dovrebbe dare il la alla conquista della frazione, invece sul 22-21 Simon sfrutta una ricezione lunga di Rossini per mettere a terra il contrattacco della parità e sul 23-24 un’invasione in attacco di Lucarelli, unita a un intervento di Rychlicki su una palla vagante, chiudono set, partita e serie.
I numeri - L’Itas Trentino vanta piccolissimi margini di vantaggio in ricezione (59%-57%) e in attacco (54%-53%) e si porta pure a casa una netta superiorità a muro (5-1), ma non basta per imporsi, perché ciò che non si vede sono gli 11 contrattacchi che si costruisce la Lube contro i 6 trentini, così come i tre errori in più (uno al servizio e due in attacco) a danno dei gialloblù.

Il tabellino

Itas Trentino - Cucine Lube Civitanova 0-3 (19-25, 23-25, 23-25)
ITAS TRENTINO: Giannelli 1, Lucarelli 12, Lisinac 9, Nimir 11, Kooy 2, Podrascanin 4, Rossini (L); Michieletto 9, Sosa Sierra, Sperotto, Argenta. N.e. Cortesia, Bristot, De Angelis. All. Angelo Lorenzetti.
CUCINE LUBE: Anzani 3, De Cecco 1, Juantorena 15, Simon 17, Rychlicki 12, Leal 2, Balaso (L); Kovar, Marchisio, Yant 4, Diamantini. N.e. Falaschi, Larizza, Hadrava. All. Gianlorenzo Blengini.
ARBITRI: Boris di Vigevano (Pavia) e Puecher di Rubano (Padova).
DURATA SET: 31’, 30’,, 34’; tot 1h e 28’.
NOTE: partita giocata a porte chiuse. Itas Trentino: 8 muri, 4 ace, 13 errori in battuta, 7 errori azione, 49% in attacco, 51% (33%) in ricezione. Cucine Lube: 9 muri, 7 ace, 12 errori in battuta, 3 errori azione, 54% in attacco, 37% (13%) in ricezione. Mvp Juantorena.

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Autore
Andrea Cobbe
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