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La pallavolo si ferma: ecco lo status quo e le prospettive

Anche la pallavolo si ferma. Lo stop a ogni tipo di attività agonistica imposto dal Coni per limitare e sconfiggere l'epidemia in corso ormai in tutta Europa riguarda ovviamente anche il volley. I campionati federali, dalla serie A alle Divisioni, includendo anche quelli giovanili, non riprenderanno almeno fino al weekend del 4-5 aprile, mentre per quanto riguarda gli allenamenti, li potranno svolgere solo i club della massima serie.
Il planing di tutti i tornei viene dunque stravolto, non solo per quanto concerne le date delle partite, ma anche per quanto riguarda le diverse formule ipotizzate, visto che, ammesso e non concesso che l'attività possa riprendere nella prima data utile e che dovrà fermarsi nuovamente la settimana successiva (almeno dalla serie B in giù) in quanto il 12 sarà Pasqua, rimarranno disponibili sette weekend prima della fine del mese del mese di maggio e, volendo arrivare fino al termine dell'attività scolastica, che di solito coincide con il termine della disponibilità delle palestre, si potranno aggiungere al massimo altre tre fine settimana.
Ai tornei di serie B, fermi dal 15 febbraio, mancano ancora ben 11 giornate, solo per terminare le regular season, alle serie C maschile trentina addirittura 12, alla C femminile 9, alla seconda fase della D maschile 10, così come alla D femminile. Poi ci sono Divisioni e tornei giovanili, la cui la situazione è molto simile. Questi sono i tornei nei quali la situazione è più complicata, perché sono quelli nei quali si è giocato di meno. Di soluzioni ce ne sono ben poche: o si fa di tutto per arrivare fino alla fine, ovviamente introducendo anche turni infrasettimanali a go-go, o si tengono per buone le classifiche attuali. Tertium non datur.

A1 maschile - Trentino Volley divisa su due fronti

Discorso a parte va fatto per la SuperLega maschile, torneo nel quale mancherebbero solo quattro giornate per chiudere la regular season. Il problema, in questo caso, sarà come gestire i playoff, che, come tutti sanno, rappresentano la parte più importante del torneo. Le 26 giornate che li precedono sono, almeno per le quattro big, una semplice marcia di avvicinamento alla fase ad eliminazione diretta. Cassarla vorrebbe dire togliere significato all'intera stagione. Un'alternativa potrebbe essere quella di ridurre il numero di partite della post-season (al meglio delle tre in semifinale e/o in finale) o di eliminare i quarti di finale, una mossa che però penalizzerebbe solo le formazioni che hanno come obiettivo stagionale la partecipazione ai playoff. Anche in questo caso, comunque, bisognerà fare i conti non solo con la disponibilità dei palazzetti, non vincolati all'attività didattica, ma anche con le temperature che si raggiungeranno al loro interno da metà maggio in poi. Non dimentichiamo che si contano sulle dita di due mani, in Italia, quelli provvisti di un buon impianto di condizionamento.
Per poter immaginare di vedere organizzata una fase finale, qui come negli altri paesi europei, è però necessario che la Fivb decida di annullare, almeno per quest'anno, la più inutile delle manifestazioni per squadre nazionali, la VNL, che prenderebbe il via a metà maggio. Per ora non si hanno notizie precise in merito, ma sicuramente è un'ipotesi al vaglio.
Per quanto concerne la Champions League si sono giocate 3 partite su 4 del turno di andata dei quarti di finale (tutte fuorché Trentino Volley - Jastrzebsky), quindi mancherebbero all'appello quattro turni: quello di ritorno, i due delle semifinali e la gara secca di finale. La vera sfida sarebbe riuscire ad incastrarle, dopo il 3 aprile, in mezzo ai playoff italiani. Più agevole sarebbe invece immaginare una riproposizione della final four, ammesso e non concesso che la squadra giallobù riesce a superare i polacchi e quindi ad accedervi.

A2 femminile - Trentino Rosa ad un passo dalla promozione

Per quanto concerne la Delta Informatica, ha già affrontato tre delle dieci giornate previste dalla seconda fase della A2 femminile, al termine della quale dovremmo conoscere il nome della squadra promossa direttamente in A1 (la sola vincitrice) e delle quattro che si sarebbero dovute giocate la seconda piazza in un tabellone con semifinali e finale. Impensabile poter svolgere tutto questo articolato programma ripartendo ad inizio aprile, in questo caso la soluzione a portata di mano sarebbe promuovere direttamente le prime due classificate. Sette giornate ancora da disputare non sono però uno scherzo.

A3 maschile - Destino incertissimo per l'UniTrento

Questo torneo è vicinissimo al termine della prima fase: per quasi tutte le formazioni mancano appena due giornate, abbastanza facili da recuperare nel mese di aprile. Il problema si porrà per la post-season, decisamente articolata, dato che le prime quattro dei due gironi avrebbero dovuto dare vita ai playoff, con quarti semifinali e finale, le ultime quattro ai playout. La stagione terminerà lì, invece, per le ultime due classificate, retrocesse in B, e per la quinta e la sesta (posizione ancora alla portata degli universitari trentini) dei due gironi, che non saranno chiamate a giocare alcuna fase. Le uniche soluzioni immaginabili sono le più drastiche, ovvero l'eliminazione tout court della post season, o la sua riduzione a poche giornate. Alla Trentino Volley, che assegna a questa squadra il compito di valorizzare giocatori giovani da destinare ad altre squadre in relazione al loro valore, l’esito di questa vicenda interessa fino ad un certo punto, dato che i destini futuri del team saranno legati più alle scelte strategiche che al risultato finale.

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