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Fabio Soli lascia la Trentino Volley per la nazionale slovena

Il secondo dado è tratto. Anche se mancano tre mesi al termine della stagione 2024-2025, l’ipotetica gara-5 della finale scudetto è infatti fissata per l’11 maggio, molte operazioni per la definizione degli organici della prossima Superlega sono già andati in porto. In casa Trentino Volley si era già provveduto a rinnovare il settetto nel ruolo di opposto ingaggiando il francese Theo Faure dopo due ottime stagioni a Cisterna, ed ora è tempo di ingaggiare una nuova guida tecnica.

Fabio Soli, infatti, lascerà Trento per andare a guidare la nazionale slovena, una notizia che la Gazzetta dello Sport aveva anticipato sabato scorso e che oggi è stata ufficializzata dalla federazione. Prenderà il posto di Gheorghe Cretu, ora tecnico della Serbia.
Si tratta di un divorzio tutto sommato consensuale, visto che da una parte l’allenatore modenese ha fatto il primo passo accordandosi con Lubiana, dall’altra la Trentino Volley ha preso fin troppo tempo per decidere se rinnovargli il contratto in scadenza, probabilmente indecisa sul da farsi. Il problema per il club gialloblù era e rimane quello di individuarne il sostituto, visto che nel panorama mondiale la disponibilità di “top trainer” non abbonda di certo, a meno di non voler giocare qualche scommessa un po’ azzardata.

Quello di Soli sarà archiviato come il secondo incarico più breve nella storia del club, alla pari con quelli di Silvano Prandi (che in verità non concluse nemmeno la seconda stagione) e di Radames Lattari, entrambi rimasti in gialloblù per due stagioni, dal 2003 al 2005 il primo, dal 2005 al 2007 il secondo. Il “regno” più breve in assoluto fu quello di Roberto Serniotti, che guidò l’Itas da primo allenatore nella sola stagione 2013-2014, non considerando la brevissima esperienza di Andrea Burattini a cui si ricorse dopo l’esonero di Prandi.

Ad escludere Soli dalla contemporanea guida di una nazionale e di un club, situazione che nessuno vieta, sono sia la filosofia della Trentino Volley, che vuole contare su un allenatore a tempo pieno, sia la sanzione che la Lega Pallavolo commina ai club che vi ricorrono. In teoria basta saldare il conto e nulla osta al doppio incarico, ma non è questo il caso, come non è stato quello dei vari Andrea Giani (Francia), Emanuele Zanini (Belgio) e Gianlorenzo Blengini (Bulgaria), che hanno lasciato i propri club italiani o vi hanno rinunciato tout court. Lo stesso Fabio Soli, due anni fa, per non costringere Cisterna a pagare, dovette lasciare la guida della nazionale estone.
È invece il caso di Roberto Piazza, che è contemporaneamente tecnico di Milano e della nazionale iraniana: fino quando era alla guida dei Paesi Bassi il problema non si era posto, perché la norma introdotta dalla Lega non aveva effetti retroattivi, ma la prossima stagione cosa accadrà? La Powervolley sarà chiamata a ottemperare alla sanzione?

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