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Itas Trentino - Padova, analisi e pagelle

Nessuno pensava che sarebbe stata una passeggiata, ma probabilmente nemmeno che l’Itas Trentino avrebbe dovuto fare tanta fatica per portarsi a casa i tre punti contro Padova nell’ultimo match casalingo prima del lungo romitaggio in giro per l’Italia, il mondo e l’Europa, che comincerà sabato. Vinto senza grandi difficoltà il primo parziale, la squadra gialloblù ha forse immaginato di potersi gestire senza soffrire troppo, invece Padova è cresciuta, andandosi a prendere il secondo set ed impegnando allo spasimo i padroni di casa nella terza, decisa da alcune inezie. Il quarto, passata la paura, ha preso invece la piega del primo. Tutto è bene quel che finisce bene, dunque, ma il messaggio è chiaro: in Superlega non ci sono avversari contro i quali si può giocare troppo sotto ritmo. Il grand tour dei campioni d’Europa farà dapprima tappa a Civitanova, poi a Lisbona, poi a Uberlandia in Brasile, poi a Cagliari ed infine a Taranto, per tornare all’ombra del Bondone alla vigilia di Natale. Buon viaggio.
Il tabellino completo

I momenti decisivi

Nella prima frazione l’Itas ha dovuto attendere il turno al servizio di Sbertoli, iniziato sul 9-9, per cominciare a respirare, premiato da tre errori consecutivi degli ospiti: un tocco out di Masulovic appoggiato nel metro, un attacco di Porro dentro la rete e una pipe lunga di Sedlacek hanno spianato la strada ai gialloblù, che poi sono volati sul 25-19.
Tutto diverso, come accennato, nel secondo parziale, quello in cui la situazione ha cominciato a sfuggire al controllo dei ragazzi di Soli sul 9-9, quando due attacchi di Masulovic, un ace di Sedlacek su Michieletto e una bordata di Porro hanno costruito l’importante 11-15, che l’Itas è riuscita ad annullare con grande fatica (22-22), per poi chiudere il set con un servizio in rete di Rychlicki e un ace di Masulovic su Laurenzano.
Il terzo è stato un corpo a corpo dal primo all’ultimo scambio, nel quale Padova ha provato più volte a staccarsi, bloccandosi però sul turno al servizio di Pellacani (ace sul libero Diez, sorpreso dall’abbandono della linea di ricezione di Porro, e muro di Flavio su Masulovic) nel quale l’Itas si è costruita un +2 poi difeso fino al 25-23. Infine il quarto è stato piegato ai voleri della vicecapolista dai turni in battuta di Sbertoli, combinati prima con uno smash di Lavia e un muro di Flavio (12-8), poi con un attacco in rete di Plak (20-14).

Cosa dicono i numeri

Più dei dati complessivi, che restituiscono una leggera superiorità trentina in tutti i fondamentali (51%-49% in attacco, 59%-49% in ricezione, 10-8 a muro, 5-3 per quanto concerne gli ace), vale la pena guardare quelli del secondo e terzo set, che hanno deciso il match. In entrambi l’Itas ha fatto peggio di Padova in attacco (52%-54% e 50%-56%), ma se nel secondo ha pagato dazio (13 punti contro 15), nel terzo ha fatto comunque meglio (16 punti contro 15). Nel secondo il 3-0 a muro per i gialloblù è stato annullato dai loro 8 errori complessivi (contro 5), mentre nel terzo è stato vano l’1-4 a favore dei patavini a muro, livellato dal rapporto battute out - ace: 3 contro 2 per l’Itas, 4 contro 0 per la Sonepar.

Le nostre pagelle

RICCARDO SBERTOLI (pal) 8 – Ripete la bella prova offerta contro Monza, mettendoci del suo in tutti i fondamentali che gli competono. Supportato da una buona ricezione, riesce a far girare il trio di palla alta (tutti sopra il 50% di efficacia) meglio di quello di Padova, inoltre difende parecchi palloni e al servizio è il più efficace dell’Itas, avendo messo le basi per 8 break point.
KAMIL RYCHLICKI (opp) 8 – Anche lui rimane nella scia delle buon prestazioni offerte da quando è rientrato e chiude con il premio di mvp fra le mani, legato ai numeri che produce in attacco (16 punti su 31) con un numero limitato di errori (2) e di block subiti (1). Il voto particolarmente alto ha le sue basi anche nei 4 block messi a segno. Prova da dimenticare, invece, al servizio, connotata da 6 errori e appena 4 break point.
ALESSANDRO MICHIELETTO (sch) 7,5 – Tocca a lui, come sempre, sbrogliare le matasse più complicate e attaccare i palloni che pesano di più. Lo fa senza risparmio, portando 19 punti solo con l’attacco (51%), top scorer del match. Nel terzo set, quello che ha deciso il risultato finale, ne realizza 8 sui 25 totali e nel quarto altri 6. Tiene bene anche in seconda linea (57% di ricezioni positive), mentre al servizio è meno incisivo del solito nonostante i due ace, dato che procura solo 4 break point.
DANIELE LAVIA (sch) 7,5 – Fornisce un buon contributo in tutti i fondamentali, spiccando soprattutto per la sua efficienza, dato che sbaglia un solo servizio, non incassa ace e non commette errori in attacco, dove risulta anche il migliore dei tre martelli con il 54%. Realizza due muri e al servizio è uno dei migliori in campo (7 break point).
MARCO PELLACANI (cen) 6,5 – In attacco riceve pochi palloni, come è normale che sia in un match mediamente complicato come questo, ma si fa trovare pronto (4 su 5 a terra). Dove fatica molto è a muro, dato che chiude a quota zero. La sua battuta float risulta decisiva nel quarto parziale, quando raccoglie un ace sul libero Diez.
FLAVIO GUALBERTO (cen) 6,5 – Ritrova confidenza con il muro, realizzandone 4 come Rychlicki, ma la perde con l’attacco, dato che concretizza appena 5 assist su 14 (36%). Al servizio incide poco (tre break) e sbaglia anche troppo per il tipo di battuta che esegue. Può fare molto di più.
GABRIELE LAURENZANO (lib) 7,5 – Riceve 20 battute con grande precisione (70% di tocchi positivi) e si fa trovare pronto anche in difesa. Unica pecca l’ace subito per mano di Masulovic nella seconda frazione, che è costato il 23-25.
BELA BARTHA (cen) s.v. – Fa il suo ritorno in campo sull'8-6 dell'ultima frazione e già questo è importante a prescindere dal resto. Ci sarà un gran bisogno di lui dopo lo stop di Kozamernik.

Fotoservizio Trentino Volley

Autore
Andrea Cobbe
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