La storia si ripete, per l'Itas ennesimo flop in Coppa Italia
La diciottesima spedizione dell’Itas Trentino alla final four di Coppa Italia finisce come tutte le altre dal 2014 in poi, ovvero con una cocente delusione. Dopo l’ultimo successo in questa manifestazione, nella quale la società gialloblù ha un curriculum disastroso se rapportato con quello di tutte le altre competizioni (scudetti compresi), datato 2012, ma valido per la stagione 2012-2013, la striscia di insuccessi consecutivi costruiti nelle 12 edizioni successive è diventata davvero lunghissima, fatta di cinque finali perse (nel 2015 e 2016 contro Modena, nel 2017 contro Civitanova, nel 2022 contro Perugia e nel 2023 contro Piacenza), ma soprattutto di nove semifinali cedute all’avversario di turno, che ha assunto nel tempo i connotati di Cuneo (2 volte), Piacenza (1 volta), Perugia (2 volte), Monza (1 volta) e soprattutto Civitanova (3 volte). Proprio ai cucinieri, stavolta, è toccato il compito di far fuori dalla manifestazione la squadra gialloblù nell’occasione, più unica che rara, in cui avrebbero potuto giocarsi la finale non contro la solita corazzata di turno, ma contro la sorpresa Verona, una circostanza che aumenta ancora di più il rammarico per quanto accaduto.

Le cause di un ko che brucia
L’Itas Trentino, ieri sera a Bologna, non è stata molto fortunata, va sottolineato, soprattutto nella circostanza abbastanza clamorosa in cui l’arbitro Puecher ha negato un fallo, di solito solare nelle valutazioni dei fischietti di SuperLega, commesso dalla Lube quando uno smash di Lagumdzija ha impedito a Sbertoli di alzare un pallone “abbondante”. Le immagini hanno mostrato che la sfera era interamente nella metà campo trentina quando è intervenuto l’opposto turco e Puecher ha giustificato in maniera un po’ bislacca l’assegnazione del punto ai marchigiani, dicendo che la palla stava dirigendosi verso il loro campo (come avrebbe fatto a viaggiare in senso contrario?). Si è trattato di un 9-7 trasformato in un 8-8, che in un tie break finito 13-15 ha un peso gigantesco.
Detto questo, che rimane il racconto di un episodio, rimane il fatto che l’Itas Trentino in precedenza stava dilapidando un primo set dominato (11-6, 15-10), vinto solo grazie ad un ace finale di Michieletto, ha poi disputato due pessime frazioni, la seconda e la terza (a tratti semplicemente disastrosa). Nel tie break si è trovata avanti 12-10 con due palle pulite consecutive a disposizione per portarsi sul 13-10 (affidate a Lavia), sprecate anche grazie a due difese spaziali di Balaso, ha saputo incassare due ace consecutivi dal neo entrato Poriya, e chiudere il match con gli attacchi out prima di Lavia e poi di Bartha. Una mancanza di lucidità clamorosa nel momento chiave del match (e della stagione), che una squadra ambiziosa come l'Itas non può assolutamente permettersi.

Cosa ci dice il tabellino
Ci pensano poi i numeri ad evidenziare le carenze strutturali che ha pagato l’organico trentino nei ruoli di opposto e di schiacciatore. Nel primo caso non si possono fare a meno di notare i 16 punti in attacco di Lagumdzija (con il 53%) contro l’1 di un impresentabile Rychlicki (con il 17%) e gli 11 di Gabi Garcia (con il 38%); nel secondo il netto differenziale che separa i 37 punti realizzati in attacco dal trio composto da Bottolo, Loeppky e Nikolov, contro i 27 del trio composto da Michieletto, Lavia e Magalini, che Soli utilizza solo quando i set sono già ampiamente compromessi. A salvare Trento sono stati i centrali Flavio e Bartha (21 attacchi vincenti in due), che hanno surclassato Chinenyeze e Gargiulo (11): senza il loro apporto la sfida sarebbe probabilmente diventata un’agonia per i gialloblù. Dietro ad un match deciso da un pallone, come si sono affrettati a dire tutti i protagonisti a fine match, ci sono quindi problemi ben più consistenti, osservati in tante altre occasioni, come nel soffertissimo 3-2 contro Grottazzolina, che ha preceduto e per certi versi anticipato la semifinale di ieri.

Cosa ci lascia questo ko
Vale la pena osservare, infine, prima di lasciare la parola alle cronache, che se la società ha congelato il rinnovo del contratto con Fabio Soli per prendere tempo e acquisire qualche elemento in più, come ha spiegato di recente Bruno Da Re, dall’importante test di Coppa Italia il tecnico modenese esce con le ossa rotte. Pesa sulle spalle questo ko e ancora di più quello rimediato al Mondiale per club. Ancora di più il fatto che in entrambi i casi non ci fosse Perugia dall'altra parte della rete, ma un altro tream certamente meno attrezzatio. Tutto questo potrebbe influire in maniera decisiva sulle scelte che a breve il cda gialloblù dovrà compiere e l'aria che tira non è buona per Fabio Soli. Quella di affidarsi ad un nuovo opposto, che sarà il francese Theo Faure, è già stata presa, ad essa dovrà seguire l’ingaggio di una terza banda credibile per corpire una carenza che nelle ultime stagioni (e anche ieri) ha creato un handicap considerevole nei confronti di quasi tutti i club di alta classifica della SuperLega.
La cronaca (da legavolley.it)
Biancorossi al palleggio con Boninfante (febbricitante in mattinata e assente alla rifinitura) e con Lagumdzija opposto, Loeppky e Bottolo laterali, Chinenyeze e Gargiulo al centro, Balaso libero. Trentini schierati con Sbertoli in cabina di regia e l’ex biancorosso Rychlicki terminale offensivo, Lavia e Michieletto in banda, Bartha e Flavio al centro, Laurenzano libero.
Dopo una fase di equilibrio, Trento prende il largo spingendo al servizio, mostrandosi tenace nel muro-difesa e vivace in attacco (11-6). La Lube non ci sta. Entrato in corsa come Orduna, Dirlic piazza il muro seguito dalla pipe di Loeppky (15-12). Bottolo riavvicina i suoi (15-13), che trovano il block del -1 (16-15). Sul 17-16 rientrano Boninfante e Lagumdzija, in tempo per il pari targato Loeppky (18-18). Tra i rivali in campo c’è anche Gabi Garcia. Un errore biancorosso in battuta e l’attacco di Michieletto mettono nei guai i cucinieri (22-20), che trovano il ribaltone con Chinenyeze e due prodezze di Bottolo (22-23), autore di 6 punti con il 67% nel set come Loeppky. Avanti 23-24, gli uomini di Medei sprecano un servizio e un attacco (25-24) per poi capitolare sull’ace di Michieletto (26-24), che mette a referto il nono punto personale.

Nel secondo set la Lube si riscatta con un muro-difesa di alto livello (5 i block vincenti) e un gioco più pulito rispetto all’Itas, che deve fare i conti con 9 errori. Tra i dolomitici resta in campo dall’inizio l’ex biancorosso Gabi Garcia. Si lotta punto a punto (11-12). Il break dei cucinieri a muro e il successivo ace di Lagumdzija (13-16) ricaricano i numerosi Predators sugli spalti. Basta un attimo di distrazione per restituire il filo del gioco ai gialloblù (17-17). Orduna e Dirlic entrano per suonare la carica come nel primo set. Il muro di Bottolo e l’infrazione di Lavia, che azzarda un improbabile palleggio, rilanciano Civitanova (17-19). Il block in a uno di Chinenyeze procura tre palle set ai marchigiani (21-24). Bartha annulla le prime due, Lavia la terza (24-24). L’azione prolungata chiusa da Loeppky e il muro di Chinenyeze valgono un set speculare al primo (24-26) con il match che torna in perfetta parità.

Nel terzo atto Civitanova prende tutto in ricezione, si affida a un Lagumdzija grintoso al servizio e in attacco (6 punti con il 71% di efficacia e un ace) w controlla le offensive dei rivali. Al rientra in campo i giocatori della Lube sono spiritati e si dimostrano capaci di mettere subito all’angolo i campioni d’Europa (7-12). Sulle giocate vincenti di Lagumdzija intervallate da due errori in attacco dei gialloblù, gli uomini di Giampaolo Medei si guadagnano un margine impressionante (9-18). Boninfante, palleggiatore classe 2004, è bene ricordarlo, si mette in proprio e schiaccia il pallone del +10 (10-20). Un parziale a senso unico si chiude con il muro vincente di Civitanova (14-25).

Nel quarto set la rabbia trentina sfocia nei 5 ace in un gioco più solido. Reazione aggressiva già in apertura (11-7). Sul punteggio di 13-8 Medei inserisce Nikolov per Loeppky, ma è l’ace di Bartha a muovere il punteggio (14-8). A seguire la Lube cambia anche la diagonale dando spazio a Dirlic e poi a Orduna. I biancorossi cercano di risalire (16-12), ma incassano un pesantissimo parziale di tre a zero (19-12). Sul 19-13 Podrascanin sostituisce Gargiulo. Sul 20-14 rientra la diagonale di partenza. La Lube realizza tre punti chiusi dall’ace di Boninfante (20-17). Il mani out di Nikolov consente ai suoi di riavvicinarsi (21-19), la successiva stoccata vincente del bulgaro vale il -1 (23-22). Gabi Garcia procura due palle set ai suoi, Michieletto centra l’ace (25-22) e porta la gara al tie break.

Al tie break Nikolov parte dall’inizio tra i biancorossi, ma dopo un suo errore in battuta (4-3) lascia il posto a Loeppky. I dolomitici trovano il break (6-4). Al cambio di campo Trento è avanti 8-6. Nei due scambi successivi Civitanova riesce a impattare il punteggio con Lagumdzija (8-8). Trento ritrova il break complice un tocco a muro di Civitanova su un attacco gialloblù (11-9). Su una difesa pazzesca di Balaso e il mani fuori di Bottolo i giochi sono aperti (12-11). I due ace del nuovo entrato Poriya valgono il sorpasso (12-13), ma al termine di un’azione prolungata Lavia impatta (13-13). I successivi errori di Lavia e Bartha mandano la Lube in Finale (13-15).
Il tabellino
Itas Trentino - Lube Civitanova 2-3 (26-24, 24-26, 14-25, 25-22, 13-15)
ITAS TRENTINO: Sbertoli 1 (1a), Michieletto 15 (11a+4b), Bartha 13 (7a+4m+2b), Rychlicki 1 (1a), Lavia 16 (14a+1m+1b), Flavio 15 (14a+1m), Laurenzano (L), Garcia Fernandez 11 (9a+1m+1b), Magalini 2 (2a), Acquarone 0; n.e. Bristot (L), Pesaresi e Pellacani. All. Soli
LUBE CIVITANOVA: Boninfante 4 (1a+1m+2b), Bottolo 16 (14a+2m), Gargiulo 6 (5a+1m), Lagumdzija 18 (16a+2b), Loeppky 18 (17a+1m), Chinenyeze 9 (6a+3m), Balaso (L), Orduna, Dirlic 2, Poriya 2, Nikolov 6, Podrascanin, n.e. Bisotto (L) e Tenorio. All. Medei
Arbitri: Puecher (PD) e Piana (MO)
Note: durata set 28’, 29’, 21’, 33’, 22’. Totale 2h13. Trento: errori al servizio 18, ace 8, muri 7, attacco 45%, ricezione 47% (22%). Civitanova: errori al servizio 22, ace 6, muri 10, attacco 50%, ricezione 52% (28%). Spettatori: 7.812.
Fotoservizio Lega Pallavolo di serie A