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A2 Femminile

Stavolta niente miracoli: Messina spezza l'imbattibilità Itas

Arriva per mano di Messina, la squadra che ha conosciuto l’avvio di campionato più deludente dell’intera A2 e che ora sta cercando rabbiosamente di risalire la china per accedere da posizioni dignitose alla pool promozione, la prima sconfitta stagionale dell’Itas Trentino. Il ko di ieri non deve stupire: ripetere il mezzo miracolo compiuto a Costa Volpino senza le infortunate Pamio e Laporta non era per nulla semplice: la squadra di Beltrami ci è riuscita nel primo set, poi ha cominciato a pagare dazio alle difficoltà di Andrich e Ristori a tenere il campo in un ruolo diverso dal proprio, a quelle di Giuliani a dare una mano a Ladza, alla giornata deludente delle due centrali Cosi e Marconato in attacco. Messina ha cominciato male, poi il nuovo tecnico ha indovinato la mossa di sostituire la regista Tisma con la pragmatica Rizzieri, Carcaces e Viscioni sono cresciute in attacco, il resto lo ha fatto il muro siciliano, a segno ben 15 volte potendo contare su riferimenti molto precisi. L'Itas, dal canto proprio, ha fatto poco o nulla per invertire questa inerzia.

Il rammarico deriva dal fatto che ad espugnare Sanpabolis, ieri, non è stata una squadra irresistibile, anzi. Basti pensare che in attacco le difficoltà sono state identiche (33% con 47 palloni a terra per entrambe), così come gli ace (6). La differenza l’hanno fatta i 5 muri in più a favore delle siciliane (10-15) e il fatto che il dominio trentino del primo set (42% in attacco) influisce sulle medie finali.

Infortuni e panchina corta

Con le sfide contro Melendugno e Roma, che chiuderanno il mini girone di andata, alle porte, la squadra di Beltrami dovrà ora fare di necessità virtù e trovare il modo per essere competitiva anche senza Alice Pamio e Rebecca Laporta. La prima toglierà il gesso alla mano questa settimana e già domenica prossima potrà andare in panchina, ma per ora non è possibile sapere con precisione quando potrà tornare a schiacciare, perché molto dipende da come si è saldata la frattura alla mano e dalla sua sensazioni. La capitana sarà in ogni caso la prima delle infortunate a tornare disponibile, dato che per il libero bolognese i tempi si presentano più lunghi: lo stiramento alla coscia è stato significativo e averci giocato sopra per un set prima di lasciare il campo ha peggiorato le cose.

Il quesito che bisogna porsi, in attesa di vedere rientrare almeno Alice, che sulle prime potrebbe anche giocare proprio nel ruolo di libero, permettendo così a Beltrami si riportare Ristori Tomberli in posto-4, è per quale motivo la vice Beatrice Zeni nelle ultime due stagioni non sia mai stata presa in considerazione da alcun allenatore gialloblù come alternativa alla titolare. È successo con Mazzanti, poi con Parusso, infine con Beltrami. Se non viene impiegata in casi di emergenza come questi qual è il ruolo questa giocatrice? Ce lo chiediamo perché i casi sono due: o non è assolutamente in grado di tenere il campo e allora è stato un errore confermarla (facendo un torto anche a lei che avrebbe molto bisogno di giocare), oppure manca un po’ di coraggio, “tertium non datur”. Ed è un vero peccato che questa opzione non sia praticabile, perché con lei in campo tutto sarebbe molto più gestibile: in banda Ristori darebbe molto più garanzie di Andrich in ricezione e in attacco, quest’ultima potrebbe essere pronta per dare il cambio a qualsiasi attaccante di palla alta andasse in difficoltà ed infine nel ruolo di settima ci sarebbe un’atleta specializzata. Perché non si è percorsa mai, nemmeno per un’azione, questa strada? La curiosità è molta e rimanda ad una situazione simile già vista tre anni fa, quando Chiara Libardi, vice di Parlangeli, non vide mai il campo per una intera stagione, anche se in quel caso non si verificarono situazioni di emergenza simili.

La cronaca

Alessandro Beltrami in attesa di buone nuove dalla traumatologia, che non arriveranno a breve, non può che confermare la fiducia nel settetto che ha espugnato Costa Volpino mostrando grande resilienza, composto dalle diagonali Monza – Lazda, Giuliani – Andrich, Marconato – Cosi con Ristori Tomberli libero. Il nuovo arrivato Matteo Freschi manda in campo la regista serba Andrea Tisma, anche lei arrivata da poco per prendere il posto di Nikol Milanova, insieme all’opposta Giulia Viscioni, le schiacciatrici dal braccio pesante Kenia Carcaces e Aneta Zojzi, una ex, le centrali Benedetta Campagnolo, ex Volano, e Chiara Landucci, il libero Martina Ferrara.

I primi scambi dell’incontro sono decisamente complicati per le padrone di casa, che si ritrovano rapidamente sotto per 3-7, anche a causa di due “stampi” subiti da Andrich e degli errori in attacco di Marconato e Giuliani. Poi la centrale trevigiana piazza una serie di battute incisive e in un attimo le gialloblù vanno al sorpasso con una serie di diagonali vincenti di Giuliani e un omaggio di Viscioni (7-8). Due errori di fila di Carcaces danno sicurezza all’Itas (13-9), che poi consolida il vantaggio con Andrich (15-11), con un ace di Lazda su Ferrara (17-13), poi con i servizi della stessa Andrich, che portano un ace sulla tremebonda ricezione siciliana, ma anche la fast di Marconato e una pipe in rete di Carcaces. Sul 21-15 Trento può amministrare il vantaggio per andare a chiudere 25-18 con un errore di Zojzi.
Netto il dominio trentino in attacco (18-13), le siciliane si rifanno in parte a muro (0-4), pagando la scarsa prolificità di Carcaces (1 punto), mentre Lazda e Giuliani ne hanno già realizzati 13 in due.

Anche la prima parte del secondo set fila via liscia come l’olio, nel senso che la squadra di casa rimane sempre davanti fino al 18-16, poi improvvisamente tutto cambia, senza un vero perché. Nelle rotazione che vede Marconato al servizio, come era avvenuto nel primo parziale, le ragazze di Beltrami scattano dal 4-4 al 7-4, sfruttando un muro e un attacco dell’indiavolata Giuliani, nonché uno smash di Monza. L’ace di Cosi su Ferrara sembra avviare una nuova marcia trionfale (12-8), ma Messina reagisce, affidandosi soprattutto agli attacchi di Carcaces e ai muri di Landucci, che comincia a prendere le misure sulle laterali Giuliani e Andrich (15-14). A cambiare le sorti della frazione, e tutto sommato anche del match, è l’ex Aneta Zojzi, fino a quel momento protagonista di un prova ai limiti della sufficienza, dato che la schiacciatrice trentina, dopo il cambio palla del 18-17, piazza due ace di fila su Ristori Tomberli (18-19). Poco dopo Andrich manda alle ortiche un attacco (20-22), ma l’Itas Trentino ha la forza di contro-reagire: entra Colombo per servire e le sue rimesse in gioco fanno danni nella ricezione siciliana, così Monza mura Viscioni, Carcaces sbaglia e Giuliani va a segno, portando le trentine ad un centimetro del 2-0 sul 24-22. A quel punto tutto crolla d’improvviso, consumandosi nel limitato spazio aereo del posto-4 trentino e dell’attiguo posto-2 messinese: battuta out di Colombo, attacco vincente di Viscioni, attacco fuori misura di Giuliani, murone di Viscioni su Giuliani e si va al cambio campo sul 24-26 con le trentine impietrite.
A conti fatti, pur realizzando un punto in più in attacco (13-12), l’Itas Trentino paga a caro prezzo i dettagli, leggi un muro in meno (4-5), un ace in meno (1-2) e un errore un più (7-6). La copia Ladza – Giuliani i cala da 13 punti a 8.

I giochi sarebbero ancora perfettamente aperti per ogni tipo di risultato, ma purtroppo per l’Itas il calo di rendimento dell’attacco, soprattutto del trio di palla alta, diventa una fatale costante del resto del match. Beltrami prova a ricominciare con Andrich in diagonale a Giuliani, ma già sul 2-3, dopo aver subito un muro da Landucci, la sostituisce con Colombo. La situazione prende una brutta piega quando i servizi di Carcaces allargano il gap fino al 3-8 (ace su Colombo e due errori consecutivi in attacco di Colombo e Marconato, che frana dentro la rete), ma poi la giovane schiacciatrice di scuola Ata si rifà a sua volta dai nove metri, con due servizi profondi, che generano un ace su Ferrara e un errore in attacco di Viscioni. L’Itas stringe i denti e Messina inizia a regalare punti su punti, attraverso gli errori, dimostrando di essere tutto fuorché inattaccabile, così le gialloblù vanno sull’11-11 grazie ai regali consecutivi di Zojzi, (battuta out), Viscioni (invasione) e Carcaces (attacco out), poi all’ultimo sorpasso grazie ai muri di Marconato e Colombo e ad un altro errore di Viscioni (15-13). Il livello degli attacchi è bassissimo, a giovarsene è Trento che avrebbe più problemi a mettere a terra la palla con questo assetto. Fino al 17-15 la situazione rimane gestibile, poi l’incapacità gialloblù di chiudere le azioni, qualsiasi azione, presenta il conto: gli errori di Lazda. Giuliani e Marconato spingono le siciliane sul 21-22, il muro di Carcaces su Lazda, servita senza sosta, sul 21-23. Gli ultimi due punti (22-25) sono due attacchi vincenti di Viscioni, che arrivano al termine di azioni interminabili nelle quali le padrone di casa non riescono mai a dire l’ultima parola.
I numeri della frazione disegnano molto bene la situazione: 8-14 per Messina in attacco, appena limato dai un errore in più delle ospiti (6-7). Viscioni vanta 6 punti, Lazda e Giuliani 7 in due.

Il trend prosegue immutato nella quarta ed ultima frazione. Le due squadre continuano a soffrire in attacco, ma a farne le spese è soprattutto la capolista, che sul 6-9 ha già prodotto quattro errori gratuiti (due al servizio). La situazione sembra scivolare definitivamente dalle mani delle gialloblù quando Campagnolo, scatenata, realizza un ace su Andrich (8-13), schierata nuovamente nello starting six, ma prima di capitolare l’Itas Trentino riesce a dare un ultimo colpo di coda, che la porta prima alla parità e poi addirittura al sorpasso. Il merito è dei servizi di Lazda, l’ultima ad arrendersi, e di alcuni errori di Messina, che in condizioni differenti sarebbe più che vulnerabile: Campagnolo commette un errore, Zojzi subisce un ace e Andrich mette finalmente a terra la palla del 12-13, poco dopo due errori di Viscioni fissano il 15-15 e un muro di Cosi sulla stessa opposta il 17-16. Gli equilibri sono però fragili ed infatti un attimo dopo Giuliani e Ladza, marcatissime, ricominciano a produrre errori e Ristori subisce un ace da Viscioni (18-20). Lazda si carica la squadra sulle spalle e la riporta fino al 22-22, ma poi sbaglia il servizio e si rifà con una pipe (23-23). Il resto la fa Viscioni con un attacco e un muro finale imperioso su Giuliani: 23-25.
La differenza, numeri alla mano, sta nei dettagli, ovvero nei 2 attacchi vincenti in più delle ospiti (12-14) e in un ace in più (1-2). Ladza in attacco torna ad alti livelli (7 punti), ma attorno le dà una mano solo Andrich (3).

Il tabellino completo

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Autore
Andrea Cobbe
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