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Un'Itas a corrente alternata si guadagna un punto

L’Itas Trentino finisce nuovamente ko in uno scontro diretto che metteva in palio punti pesanti. Le assenze di Pamio e Laporta continuano a pesare come macigni e a rendere la coperta cortissima, anche se stavolta la squadra di Beltrami è riuscita comunque a portare a casa un punto, la cui importanza si potrà valutare solo fra qualche mese. Il problema non è solo la ricezione, che con Andrich in campo offre il fianco alle avversarie, ma anche la qualità dell’attacco, calata moltissimo nelle ultime due esibizioni. Troppo spesso la contesa diventa una sorta di “Lazda contro tutte” che contro team strutturati come Messina e Melendugno finisce male.

Con una Dominika Giuliani a segno appena 13 volte su 55 (24%) e le due centrali Marconato e Cosi in grado di garantire appena il 36% e il 27% vincere partite di questo tipo diventa una vera impresa. Il muro ha fatto ampiamente il suo (15-13), molto meno la battuta, che ha generato appena 3 ace (contro 8), ma è un fatto che per lunghi tratti del match Sofia Monza abbia dovuto letteralmente aggrapparsi a Irbe Lazda per tenere la squadra in partita.
In quanto alle assenti, Alice Pamio ha tolto il gesso alla mano, ma servirà ancora qualche settimana prima che possa schiacciare e murare, mentre con Rebecca Laporta si naviga a vista, ma prima di un mese difficilmente la vederemo in campo, quindi almeno per altri tre match la situazione non cambierà. E servono punti.

La cronaca

L'Itas Trentino inizia il match con il sestetto di emergenza dimostratosi più affidabile nelle ultime giornate, ovvero con le diagonali Monza - Lazda, Giuliani - Andrich, Marconato - Cosi e con Ristori Tomberli nel ruolo di libero. Le ospiti confermano Giorgia Avenia in cabina di regia, la ex Maria Teresa Bassi opposta, l'altra ex Jessica Joly con l'argentina Daniela Bulaich in banda, Maria Babatunde con Chiara Riparbelli al centro, mentre il libero è Aurora Morandini.

Le ospiti approcciano decisamente meglio il primo set, visto che in appena quattro rotazioni hanno già conquistato quattro break point, aiutate dalle difficoltà trentine in attacco, ma anche da un ace di Bassi e da un facile smash di Babatunde. Il time out chiamato da Beltrami sul 3-7 dà una scossa alle proprie ragazze, che decollano grazie alle battute di Marconato e Monza: in pochi minuti la squadra gialloblù va al sorpasso sul 13-12, sfruttando la buona vena di Lazda e Giuliani in attacco, nonché un bel muro di Cosi al centro su Babatunde e un’invasione della stessa centrale pugliese. Trento va sul + 2, subito annullato da due errori quasi consecutivi di Andrich, il secondo uno smash senza muro. Sul 18-18 Marconato mura Bassi, poi le due squadre si superano fino al 20-21, quando attacco di Joly fissa il + 2. A ricucire ci pensano Giuliani e Lazda, ma nulla possono quando l'ace di Bassi su Zeni, utilizzata senza maglia da libero, regala due set point al Melendugno: il secondo è quello buono, convertito in 23-25 da Joly.
Numeri alla mano Trento paga dazio soprattutto alla differenza di ace (0-2), entrambi realizzati da Bassi, minima, ma decisiva.

Anche l'inizio del secondo set non è favorevole alla squadra di casa, che si trova subito sotto 0-3, ma si riporta in parità grazie a Giuliani e a tre errori consecutivi di Jolie e Bulaich. Basta poco per rompere gli equilibri, da una parte e dall'altra, le due squadre si sorpassano fino al 13-11, poi Babatunde prenota il premio finale di mvp con due attacchi e un muro vincente, che uniti a un contrattacco di Bulaich lanciano Melendugno sul 13-15. Da qui in poi, però, c'è solo l'Itas Trentino in campo. Una serie di buoni servizi di Giuliani e la prolificità di Lazda in attacco, nonché di Cosi a muro (block su Babatunde e Bassi), le permettono di portarsi sul 18-15. Questa volta le ospiti riescono ad accorciare le distanze solo fino al 21-19, nel finale le battute di Andrich mettono in grave difficoltà il cambio palla pugliese e le ragazze di Beltrami volano a chiudere sul 25-19 con Marconato e Lazda sugli scudi.
Quasi tutti i numeri convergono nel disegnare la superiorità trentina in questa frazione, soprattutto l’attacco (14-11) e gli errori (4-8). Lazda ha all’attivo già 12 punti.

La reazione di Melendugno alla scialba frazione appena giocata è veemente. Le giocatrici di Simone Giunta aggrediscono le padrone di casa con il servizio, ma soprattutto mandano in una buca Dominika Giuliani, che “firma” il diagonale out dell’1-4, subisce il muro del 2-6 da Riparbelli e quello del 4-9 da Babatunde. Poi ci si mettono anche Marconato (fast fuori dal campo), Ristori, che incassa un ace da Bassi, e Lazda, alla quale esplode il pallone in mano nel tentativo di palleggiare. Sul 5-12 non esistono possibilità di rimonta, quindi a poco vale la crescita del gioco gialloblù, appoggiato anche sui muri di Cosi e Colombo, entrata al posto di Andrich proprio sul 5-12. Il Narconon amministra comunque la situazione senza affanni, giocando una pallavolo pulita, che non regala nulla alle avversarie. Chiudono gli attacchi di Avenia e Bassi: 18-25.
Fra i dati della frazione spiccano lo 0 alla voce errori su azione di Melendugno, contro i 4 trentini, ma anche i due ace in più (0-2) e i tre punti in più in attacco con la coppia Bassi – Joly autrice di 12 punti.

Nella quarta frazione Beltrami lascia in campo Emily Colombo al posto di Andrich per ottenere qualcosa in più al servizio e in ricezione (non certo in attacco), ma l’Itas Trentino inizia il quarto set nel peggiore dei modi, più o meno come era avvenuto nel terzo. Con le ottime battute di Babatunde, cresciuta moltissimo rispetto alla stagione scorsa, Melendugno va subito sull’1-4, non disdegnando il gioco al centro. Fino all’8-12 la squadra ospite domina la scena, ora supportato anche da Bulaich, che sembra essersi risvegliata dal torpore delle prime tre frazioni. Poi il vento cambia direzione abbastanza improvvisamente grazie ai servizi di Cosi (arriva anche un ace) e agli attacchi di Ladza, che ancora una volta si carica la squadra sulle spalle. Sul 12-12 inizia un’altra storia, fatta di sorpassi e contro sorpassi: 15-18 con un muro, un attacco e un ace di Bassi, sempre sul pezzo, poi nuova rimonta gialloblù grazie a tre errori pugliesi e a due muri di casa (Cosi e Colombo), che valgono il 20-19. Tutto è pronto per il gran finale, che risulta a dir poco avvincente.
Comincia a fare la voce grossa la squadra pugliese, che con le battute di Avenia, i contrattacchi di Bulaich e Bassi e un muro di Riparbelli su Lazda si procura tre match ball (21-24). Sembra tutto finito, invece l’Itas li annulla tutti, uno dopo l’altro, con un muro e un attacco di Lazda e con una schiacciata di Andrich, provvidenzialmente rimandata in campo, poi Lazda ci aggiunge anche un ace su Bulaich, che rovescia le parti (25-24). Un videocheck annulla il 27-25 di Monza per un’invasione, poi Giuliani e Cosi si guardano mentre un primo tocco cade in mezzo a loro e regala a Melendugno un altro match ball (27-28). Lazda lo annulla, poi Cosi mura viva Babatunde al centro ed infine Ristori chiude un’azione lunga mandando in bagher il pallone nell’angolino di posto-1 dove non può arrivare nessuno, un’azione rocambolesca che vale il 30-28 e il tie break.
In questo set l’Itas Trentino gira meglio in attacco (18-16), a muro (5-3) e in battuta (2-1), ma mette a repentaglio il tutto con tre errori in più su azione.

Si va al tie break, come a Costa Volpino. Trento lo inizia molto bene, scappando sul 5-1 grazie ad Andrich, Marconato (muro), Avenia (errore) e Lazda (2 attacchi), ma a quel punto Simone Giunta opera un cambio sulla diagonale apparentemente disperato: fuori Avenia e Bassi, dentro Sturniolo e l’opposta Colombino, che invece ribalta il tavolo, dato che la regista messinese del 2003 inizia a massacrare la ricezione e il cambio palla trentini, battendo per nove volte consecutive, raccogliendo due ace (uno su Ristori e uno sul nastro), affiancati dagli errori di Giuliani, Marconato e Lazda e da due muri di Babatunde. L’Itas non si riprende più da quel micidiale 5-10, anche se con gli attacchi di Colombo e un ace di Marconato per un attimo spera di ripetere il miracolo del quarto set (10-12), ma poi ci pensano due attacchi di Bulaich e un ace dell’altra nuova entrata, Colombino, a regalare i due punti al Narconon.
La differenza la fanno soprattutto due ace in più (1-3) e due errori in meno (4-2), in una frazione nella quale i due attacchi stentano terribilmente (7-6).

Il tabellino completo

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Autore
Andrea Cobbe
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