Il Volano parte lento, ma poi strappa i tre punti a San Donà
Impegnato sul campo della squadra più giovane (e più ricca di potenziale talento) del girone, il Volano sabato scorso è riuscito a far valere la propria esperienza e a conquistare tre punti importantissimi per continuare la marcia di risalta dalle zone base della classifica in cui si era cacciato dopo le tre sconfitte inaugurali: 1-3 il risultato finale. La squadra di Luca Parlatini, ancora imbattuto, è stata brava a mettersi alle spalle un primo set nel quale ha preso a lungo lezioni di volley da un team quasi perfetto, cominciando a reagire con forza nella parte finale di quest’ultimo per poi proseguire d’impeto nel secondo e nel terzo, prima di ingaggiare una battaglia campale nel quarto, che si è trasformato in una produzione industriale di errori dalle quale è uscito inevitabilmente vincitore chi ne ha commessi meno, il Volano, pur avendo messo a terra la miseria di 6 palloni con l'attacco.
Tutto è bene quel che finisce bene, quindi, ma la squadra biancorossa deve ancora lavorare molto se vuole giocare una pallavolo che le permetta di tornare nella parte alta della classifica. Inoltre sabato ha dovuto anche fare i conti con l’infortunio di Carlotta Petruzziello, una distorsione alla caviglia sinistra in una torsione del corpo impegnato in una difesa, nel secondo scambio del secondo set: è stata sostituita dignitosamente da Anna Bacchin, adottando uno schema di gioco che l’ha coinvolta in ricezione, esattamente come fa San Donà con l’opposto Orso, ma è evidente che l'opposta modenese rimane un elemento irrinunciabile dell’organico, per questo ora sarà importante capire se e quanto dovrà rimanere fuori dai giochi.
La cronaca
Le padrone di casa iniziano la sfida con il settetto base, interamente composto da ragazze del 2008, 2009 e persino del 2011 (la romena Raisa Enescu), che vede Alessia Manda al palleggio, Giorgia Orso opposta, Julia Gordon e la stessa Enescu in banda, Zoe Airhienbuwa e Ginevra Gibelli centrali, Alessia Forte libero. Il Volano punta sulle diagonali Zara – Petruzziello, Ferrari – Costalunga e Agbortabi – Tomasetig con Pierobon libero.
L’inizio del match è esclusivamente di marca veneziana. Il San Donà gioca una pallavolo quasi perfetta, fatti di ricezioni precise, muri e difese ordinatissimi, attacchi precisi da altezze difficili da gestire per i muri di B1. Il punteggio scivola sul 5-2 con una pipe, un attacco, un ace di Gibelli e un muro di Manda su Ferrari, poi sul 7-4 con attacco profondo di Orso, poi sul 13-7 con le stoccate delle imprendibili Orso e Gordon e con un altro ace di Enescu. Sul 14-8 si possono solo applaudire le giovani venete, il Volano non ha granché da rimproverarsi, se non la scarsa capacità di provare a dare un scossa al set. Poi, però le cose cominciano lentamente a cambiare. Si annota solo una serie infinita di cambi palla, indicatori di un livellamento dei valori, ma anche alcuni break point trentini portati da una pipe di Costalunga (14-10), da un primo tempo out di Airhienbuwa (17-14), da un altro attacco di Costalunga (19-17), da un muro di Ferrari su Airhienbuwa (22-20), da un errore di Enescu alla ricerca del lungolinea (23-22). A quel punto tutto sarebbe riaperto, ma San Donà va a chiudere con due attacchi di Enescu: 25-23.
La squadra di Gregoris si giova di una netta superiorità in attacco (17-12) e di un 3-0 per quanto concerne di gli ace, ma rischia di vanificare il tutto commettendo 9 errori contro i soli 4 del Volano. Un antipasto di quello che accadrà in seguito.
Le crepe apertesi nel gioco del San Donà nella seconda parte del primo set diventano ancora più ampie nel secondo parziale, che però si apre con una tegola in testa al Volano: sullo 0-1, subito dopo una ace di Costalunga, Carlotta Petruzziello rimane a terra dopo una difesa, vittima di una distorsione alla caviglia sinistra procurata da una violenta torsione del corpo. Entra Anna Bacchin, che ha così la possibilità di giocare nel palazzetto che è stato suo nelle ultime due stagioni.
Si annotano solo cambi palla fino al 6-7, quando torna al servizio Costalunga, che rimane lì fino al 6-12. Un break fatale per le venete, che pagano gli errori in attacco di Enescu, i due attracchi vincenti di Ferrari (uno è uno smash) e il muro di Tomasetig su Manda. C’è una sola squadra in campo, che dilaga con un fortunato ace sul nastro di Zara e un errore di Orso, poi con un altro errore di Gordon (ma la palla era in campo), un muro e uno smash della scatenata di Agbortabi: 10-20. Il finale è un allenamento, che regala qualche punto a San Donà, utile solo a limare il pesante passivo, comunque fissato nel 17-25 finale.
La superiorità lagarina è evidente in ogni fondamentale: in attacco (10-14), a muro (1-2), al servizio (0-2) ed anche alla voce errori (7-4).
Nella terza frazione le padrone di casa provano a riportare il match sui binari della prima, tornando a giocare una pallavolo pulita, anche se il Rothoblaas non si fa sorprendere. Ad aiutare le venete, sulle prime, sono un’invasione di Tomasetig e una ace sul nastro di Airhienbuwa (7-4), ma la fuga dura pochissimo, perché dopo un attimo una pipe di Ferrari e un ace di Bacchin in zona di conflitto, fra Enescu e il libero Forte, pareggiano i conti (7-7). Il Cortina ci prova ancora con un ace di Gibelli su Pierobon (11-9), ma poi in campo c’è solo la squadra ospite, che va a ricostruire la parità grazie a Bacchin (11-11), si porta in vantaggio grazie a Costalunga (12-13) e poi decolla con i servizi di Agbortabi, aiutato dagli errori di Gordon e Orso (che forzano sempre il colpo), un attacco di Costalunga “on fire” e un muro di Tomasetig su Gordon. Sul 14-18 il Volano ha in mano la frazione e affonda ulteriormente il colpo poco dopo (ace di Bacchin su Forte). San Donà non si dà per vinta, riesce a rimontare fino al 19-20, ma poi un altro muro di Tomasetig, un altro ace lagarino (di Costalunga) in zona di conflitto e altri due errori veneti (di Gordon e Orso in attacco) spianano la strada alle ospiti: 19-25.
I numeri finali confermano che a penalizzare le venete sono soprattutto gli errori (7-3), ma stavolta a fare la differenza in maniera vivida è anche il muro (1-4), dato che in attacco San Donà si esprime comunque sempre ad alto livello (12-11).
Se il numero di errori commessi dalle giovani di Gregoris è stato determinante nel terzo set, lo diventa ancora di più nell’ultimo, nel quale fioccano da una parte e dall’altra, alla fine ancora a vantaggio del Volano, che stavolta parte meglio (3-4) proprio grazie ad un primo omaggio di Enescu. In seguito, però, l’elemento che fa la differenza a favore di San Donà è il servizio, dato che il Rothoblaas ne sbaglia tre consecutivi, mentre le locali mettono sul piatto l’ace di Enescu su Bacchin del 10-7, che, sommato ai due muri consecutivi con i quali la regista Manda blocca Ferrari, creano il massimo vantaggio veneto nel set, un pericoloso 12-8. Le due squadre si somministrano un ace a testa (Tomasetig su Gordon e Manda su Bacchin), poi la frazione prende una nuova precisa direzione per mano della incontrollata produzione di errori del Cortina, una macchina da punti per le avversarie: tre attacchi out dell’intero terzetto di palla alta, un fallo di portata e attacco out di Airhienbuwa, ai quali si sommano un muro di Bacchin su Gordon e due ace corti consecutivi di Ferrari, che aprono un’autostrada verso il successo ospite (15-20). Il problema è che sul 19-23 i servizi di Virginia Vian, inserita ad hoc, iniziano a demolire il cambio palla biancorosso, mentre le attaccanti del San Donà ritrovano lucidità ed è un attimo ritrovarsi al set ball a loro favore sul 24-23, grazie ad un muro di Manda su Costalunga. A questo punto Vian commette l’errore di regalare un cambia palla delicatissimo al Volano, sbagliando il suo sesto servizio consecutivo e sul 25-25, dopo che Costalunga ha restituito il favore, ci pensano i muri di Tomasetig e Agbortabi su Enescu e Gordon a chiudere set e match sul 25-27.
I numeri della frazione sono a dir poco anomali, dato che il peso dei due attacchi risulta davvero esiguo: appena 8 punti su 25 conquistati da una parte (San Donà) e la miseria di 6 su 27 dall’altra (Volano). Sul piatto ci sono quindi tanti muri (4-5), tanti ace (4-3), che messi insieme pareggiano i conti (8-8), ma soprattutto ben 13 errori veneti contro i “soli” 9 trentini, un diluvio di 22 regali reciproci che non depone certo a favore del livello di gioco espresso dalle due formazioni in questo set finale.