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B1 Femminile

Il Torre pensa ad Elisa Casagrande. Gasperotti seconda alzatrice?

TRENTO - Se quella che stiamo per raccontarvi si rivelerà una bufala di mercato di mezza estate o invece una succosa notizia che SporTrentino è riuscito a darvi in anteprima, in ogni caso, lo scopriremo presto. Il DeltaDator Torrefranca che sta per prendere parte al prossimo torneo di serie B1 femminile ha in serbo due colpi di mercato davvero sorprendenti. Uno esterno e uno "interno".
Il primo, il più "plausibile" fra i due, vedrebbe l'arrivo di Elisa Casagrande, schiacciatrice o opposta dell'Ata della scorsa stagione, in maglia biancoblu. La società delle Ghiaie e la giocatrice di Martignano, per usare un eufemismo, non si sono lasciate troppo bene, tanto che Elisa stava meditando di smettere o di tornare a giocare in serie C con l'Argentario. Tuttavia l'idea Torrefranca non sarebbe poi così da scartare e fornirebbe a Koja un'alternativa su palla alta. Elisa sarebbe il primo cambio per le bande o per l'opposto, visto che nel ruolo di laterale dalla prossima stagione non ci sarà più Sara Gasperotti (e qui passiamo alla seconda "bomba" dell'articolo).
La giocatrice di Povo, infatti, nella prossima stagione cambierà radicalmente ruolo e proverà a ricoprire la carriera di palleggiatrice come seconda di Alessandra Danese. Persa Chiara Facchin (che ha preferito disimpegnarsi per motivi di studio), Koja ha deciso di puntare sulla Gasperotti nel ruolo di regista e sembra proprio che un colloquio fra il coach albanese e la giocatrice sia stato fondamentale per convincere Sara a questa "mutazione genetica". Una bella sfida, sia per la Gasperotti, sia per il Torrefranca, ma che proprio per questo merita rispetto e tutto il nostro tifo incondizionato.
Prima di lei, solo Chiara Cestari nella stagione 1995-96 con la maglia dell'Ata si era cimentata in un passaggio di ruolo così radicale (da centrale a palleggiatrice) a questi livelli. La Cestari sostituì per un paio di partite l'infortunata regista Francesca Bergamaschi (l'allore regista di titolare) e non sfigurò affatto, anzi. Con lei in campo l'Ata Sipar conservò l'imbattibilità interna in quella stagione che portò la squadra trentina al salto di categoria. Un precedente che fa ben sperare.

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