Emilia Weske: «È in Italia che si gioca la pallavolo migliore»

Arrivata a Trento da pochi giorni, l’opposta tedesca Emilia Weske, nata a Münster nel marzo del 2001, ha già fatto vedere di che pasta è fatta. Il suo rendimento, d’altronde, sarà uno dei fattori chiave per determinare gli obiettivi ai quali potrà puntare la squadra gialloblù, che nelle prime amichevoli non ha propriamente brillato, nonostante le buone prove di Emilia.
In questa intervista, realizzata giocoforza in lingua inglese, la giocatrice della nazionale bianconera ci racconta i suoi cinque anni trascorsi nei college americani, nei quali si è dedicata intensamente in parallelo a studio e sport, fino a quando non ha conseguito la laurea in relazioni internazionali, che ha chiuso la sua lunga parentesi a stelle e strisce. Il ritorno in Europa le ha permesso di ritrovare i suoi amici, racconta, ma anche lo stile di vita e la cucina continentali, che le erano mancate. In quanto all’Italia, confessa che le piacerebbe rimanerci il più a lungo possibile, perché qui si gioca la pallavolo migliore del mondo e qui di cresce più velocemente.
Sul piano tecnico, premesso che ha sempre giocato da opposta perché con la ricezione non ha mai avuto un grande feeling, si sta applicando per migliorare l’attacco da posto-2 e per difendere di più. Alla domanda su chi sia la sua giocatrice modello, ha risposto la cubana di passaporto turco Melissa Vargas. Ecco l’intervista completa.