La curva di Sanbapolis getta la spugna, un segnale da cogliere
Il campionato deve ancora iniziare, lo farà il 6 ottobre con la partita Itas Trentino - Casalmaggiore, e quindi della storia della squadra gialloblù nella stagione 2025-2026 non è ancora stata scritta neppure una riga, ma le prime settimane di attività non hanno portato in dote segnali confortanti, sul campo e soprattutto fuori.
Da una parte ci sono infatti i risultati delle amichevoli contro formazioni di pari categoria a indicare che il livello di gioco espresso da Monza e compagne fino ad ora non è stato quello che richiede la serie A2 ad un team che punta a rimanere anche solo nei quartieri alti. Lasciando perdere il brutale ko contro Talmassons, dato che il team friulano può contare su un organico di valore superiore a quello di tutte le concorrenti, le gialloblù sono uscite con le ossa rotte anche dalle sfide esterne contro Costa Volpino, Brescia e Altafratte. Hanno invece avuto la meglio sulle stesse Costa Volpino e Altafratte quando le hanno affrontate in casa. L’organico è al completo e quindi si tratta di test assolutamente probanti, non di allenamenti con il tabellone elettronico acceso come quelli sostenuti in questa fase dalle incompletissime formazioni della SuperLega maschile. Attediamo con una certa impazienza le prime partite che metteranno in palio punti per farci un’idea più probante del livello di gioco del team, ma intanto questi sono gli unici dati di cui disponiamo.
Dall’altra segnali poco incoraggianti sul fronte del seguito che può vantare questa squadra fra gli appassionati di pallavolo e in generale gli sportivi locali arrivano dal club dei tifosi che la sostiene. Un gruppetto di fedelissimi che, nonostante i numeri esigui, per undici stagioni consecutive ha cantato ed esultato per supportare le ragazze della Trentino Rosa prima e della Trentino Volley poi. Usiamo il verbo al passato, perché purtroppo da mercoledì la Curva Marione non esiste più, come ha comunicato ufficialmente il gruppo attraverso un post pubblicato sul proprio profilo Instagram, che trovate qui sotto. Un segnale abbastanza preciso di quanto faccia fatica il volley femminile di alto livello a ritagliarsi uno spazio a Trento, una città di 120.000 abitanti che già riempie la BTS Arena per la squadra maschile e per l’Aquila Basket e che ha ritrovato il professionismo nel calcio grazie al Trento.
Come abbiamo scritto più volte, i tempi sono ormai maturi per ragionare su un progetto diverso, che sposti il baricentro della pallavolo rosa d’elite dal capoluogo, in overdose da sport di squadra di alto livello, su Rovereto, dove potrebbe esistere un terreno fertile per far germogliare una società ben strutturata con un settore giovanile d’eccellenza, supportata da una tifoseria in parte nuova e magari anche da nuovi sponsor locali. L’impianto di via Piomarta, benché datato, sarebbe comunque adeguato per l’A2 o la nuova A3 e Trentino Volley, Volano e altre realtà come Argentario, Ata, Lagaris o Torrefranca potrebbero accordarsi per concentrare i propri sforzi su questa realtà. La prima mettendoci il titolo sportivo, la seconda il seguito e le competenze che ha maturato in tanti anni ai vertici della serie B1, le altre, soprattutto l’Argentario, l’organizzazione e le competenze per la gestione del vivaio. Il patrocinio e l’input per dare il via questa operazione deve però arrivare dai quartieri alti, ovvero dalla Provincia Autonoma di Trento, che dell’impegno della Trentino Volley in ambito femminile dopo l’addio della Trentino Rosa è stata e rimane la prima sostenitrice e le cui risorse sarebbero imprescindibili per avviare un progetto, che dovrebbe nel medio periodo annoverare anche la costruzione di un nuovo palasport nella città della Quercia (magari al posto del secondo impianto cittadino, sicuramente utile ma la cui necessità non appare stringente) nonché la costruzione di una foresteria, imprescindibile per dare vita ad un settore giovanile di alto livello. Prima se ne comincia a parlare meglio sarebbe per il bene del volley femminile trentino.