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Il Neruda espugna Pergine dopo una maratona di cinque set

Di sicuro nessuno è rimasto deluso: tutto quello ci si poteva attendere da un derby è accaduto. Rimonte, nervosismo, grandi scambi, sudore, qualche battibecco, giocate stupende ed errori grossolani, per oltre due ore gioco. Alla fine ad esultare, tutto sommato meritatamente, è stato il Neruda, che ha portato a casa il tie break.

Le due squadre in campo (foto da altavalsuganavolley.it)
Le due squadre in campo (foto da altavalsuganavolley.it)

Le attese protagoniste del match non hanno disatteso le aspettative: da una parte Marchioron (28 punti) e Fondriest (16), dall'altra la coppia Kostadinova-Papa (51 punti in due) hanno picchiato senza sosta, facendo divertire il pubblico presente. Non è facile in una gara così equilibrata (104-106 la somma totale dei punti fatti) capire cosa abbia fatto la differenza. I due terzetti di palla alta si sono alla fine equivalsi: 53 punti per Marchioron, Rubini e Cester, 54 per Kostadinova, Papa e Penasa-Waldthaler. Leggermente migliori le centrali della Delta (24 punti per Fondriest e Todesco, 18 per Magnelli e Bogatec) e sostanziale parità anche nella sfida tra Fiori e Bresciani. Anche nella conta degli errori vince l'equilibrio (20 per la Delta, 19 per il Neruda). Probabilmente a fare la differenza è stato il servizio: 9 errori e 4 ace per le trentine, 4 errori e 11 ace per le altoatesine. Ciò implica anche uno scarso rendimento della ricezione delle padrone di casa, che hanno subito parecchio in particolare i flottoni di Cumino. A ulteriore dimostrazione di come il servizio sia stato la chiave del match, va detto che il decisivo tie break è iniziato con uno 0-3 per il Neruda grazie a due ace di Cumino.

Tra le singole il titolo di Mvp se lo contendono le due schiacciatrici altoatesine: Kostadinova ha chiuso con 26 punti (con 5 errori), mentre Papa con 25 (0 errori ma 7 muri subiti). Le due picchiatrici sono riuscite quasi sempre a trasformare in punto anche ricezioni non perfette, facendo venire il mal di testa al muro difesa trentino. Kostadinova ha poi messo a terra tutti i palloni importanti (ha chiuso lei sia il secondo sia il terzo set). Buone anche le prove di Bogatec (molto costante anche se poco appariscente) e Bresciani, mentre Cumino, ottima al servizio, non ha "inventato" nulla affidandosi con costanza alle sue due "pupille". Così così Magnelli (4 punti in attacco a fronte di 5 errori e 3 muri subiti), mentre l'opposto Penasa è uscita dopo il primo set lasciando il posto a Waldthaler, che non ha mai attaccato ma ha saputo dare equilibrio alla seconda linea. In casa Delta Marchioron ha attaccato tantissimo (26 su 51 il suo score) e bene. Ottima poi Fondriest (11 su 16 in attacco), che ha toccato moltissimo a muro soprattutto nella prima parte di gara. Bene, anche se non benissimo come ci aveva abituati Rubini (13 su 39 in attacco con 6 errori). Negativa invece la prova di Cester, che ha tutto sommato retto in ricezione (anche se 7 ace subiti sono troppi), ma ha "tradito" in attacco, chiudendo con 6 su 30. Pesce, quando assistita dalla ricezione, ha fatto ampiamente il proprio dovere, mentre Todesco non ha espresso a pieno le sue migliori qualità, ovvero servizio e muro. Bene, molto bene, Fiori. Infine ottimo l'apporto di Giora e Fogagnolo, entrate dalla panchina in momenti delicati e subito protagoniste, così come di Pirv, che ha fatto il proprio dovere.

Detto questo aggiungiamo come chiave del match la grande reazione avuta dal Neruda dopo essere stato preso a "pallate" nel primo set: Kostadinova e compagne non hanno minimamente subito la prestazione della Delta, hanno cambiato campo, si sono scrollate di dosso la polvere dalle spalle e hanno, come se nulla fosse accaduto, ripreso (o meglio iniziato) a giocare alla grande.

Infine un applauso ai due arbitri che, nonostante la respirabile tensione della gara, non hanno sbagliato praticamente nulla. Chapeau.

LA CRONACA

Il primo set è un monologo della Delta. Dal 4-4 (praticamente solo errori da una parte e dall'altra), le trentine scappano sul 10-4. E' l'allungo decisivo, con Fondriest al servizio. Nel finale Rubini pianta due muri che fanno saltare in piedi il pubblico e a chiudere ci pensa la pipe di Marchioron. Si cambia campo e non c'è più Penasa. E il Neruda inizia a macinare gioco. Papa e Kostadinova, Kostadinova e Papa mettono a terra tutto. Marchioron non molla, Todesco piazza un ace, ma il finale è tutto per le ospiti. Terzo set a due volti: prima solo Neruda (1-5, 4-11 e 6-16), poi la reazione d'orgoglio della Delta, con i muri di Fondriest e Todesco e l'ace di Pesce, 22-23. Quando l'epica rimonta pare completata si spegne nuovamente la luce e il Neruda, freddo quasi glaciale, chiude. Il quarto set è quello delle grandi emozioni. La Delta pare voler alzare bandiera bianca (3-8, 6-12 e 12-16). Poi Marchioron stampa Papa e l'inerzia cambia. Kostadinova attacca out due volte e Cester invece mette a terra un pallone strepitoso, 22-21. Si prosegue punto a punto tra errori, azioni lunghissime, esultanze e proteste. Fondriest è scatenata ma a chiudere sul 27-26 ci pensa Rubini. Il tie break è un monologo altoatesino. A chiudere ci pensa l'unica ragazza di Pergine in campo, ovvero Bogatec che stampa Rubini. Festa grande in casa Neruda, sguardi bassi in casa Delta. Ma gli applausi vanno a tutte.

(fonte Delta Informatica)

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