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L'Itas Trentino porta Perugia al tie break, ma non passa

Contro questa Perugia non si passa. L’Itas Trentino si gioca al meglio le proprie carte nello scontro casalingo offertole dal calendario, la partita sulla carta più pericolosa dell’intera stagione regolare per gli uomini di Anastasi, ma anche questa volta non riesce ad avere la meglio. Rimane la consolazione di aver trascinato fino al tie break la contesa, ed è la prima volta in questa stagione che la Sir Safety cede un punto, e di aver riempito come un uovo la Blm Group Arena come non accadeva da anni, ma l’obiettivo era un altro, non solo per difendere il secondo posto in classifica, che ora è di Modena, ma anche per dare un segnale di speranza in chiave playoff e Champions League.

Ieri sera i gialloblù hanno vinto il primo set con autorità, sfruttando una serie di leggerezze e di imprecisioni degli ospiti, sono andati brutalmente sotto nel secondo e nel terzo, quando gli umbri hanno accelerato al servizio, hanno saputo rimontare alla grande nel quarto, ma nel quinto sono stati abbattuti dagli attacchi e dai servizi dei due cubani Leon ed Herrera, che già sul 5-9 hanno saputo mettere in caldo la vittoria finale. Il fatto è che con tre attaccanti di palla alta di questo tipo (basti pensare che l’anello debole ieri è stato Semeniuk) e con gente come Plotnytsky e Rychlicki di ricambio, che ieri non hanno visto il campo, puoi rimediare ad ogni situazione difficile anche se la giornata non è delle più felici. Così una delle migliori Itas Trentino della stagione ha comunque dovuto pagare dazio, seppur di poco, in tutti i fondamentali: 49%-52% in attacco, 11-13 a muro, 11-8 ace, 44%-48% in ricezione.
La squadra di Lorenzetti è stata brava a non disunirsi dopo aver perso il secondo e il terzo set ed essersi trovata sotto per 6-10 nel quarto, trascinata dalla coppia Michieletto - Podrascanin; è stata brava a mascherare l'assenza di Lisinac, ben sostituito da D'Heer (anche se non è la stessa cosa); è stata brava ad alternare i due liberi, sfoderando un ottimo Pace nel momento in cui Laurenzano è finito nella buca; è stata brava a limitare al minimo sindacale (4 contro 11 di Perugia) gli errori in attacco, a dimostrazione di una qualità di gioco molto alta, ma tutto questo anche stavolta non è bastato. E a questo punto della stagione si fatica a capire in quali aspetti del gioco ci sia ancora margine per limare ulteriormente questo distacco.

La cronaca

Negli starting seven si nota la presenza di Wout D'Heer al centro della rete al posto di Lisinac, che non va nemmeno a referto, così come Sebastian Solé non è nemmeno presente nell'organico degli umbri.

La prima frazione, come è accaduto quasi sempre nelle ultime sfide fra queste due squadre, vede l’Itas Trentino sviluppare la migliore pallavolo di giornata, o quanto meno la migliore che le lascia giocare Perugia. Particolarmente incisiva è la fase break dei gialloblù, che rispondono colpo su colpo agli umbri, aiutati da una serie di errori: quello di Semeniuk, Gualberto e Giannelli al servizio, quelli di Herrera (ben 3) e Gualberto in attacco. Una mole di imprecisioni abbastanza insolita per un team così attrezzato, di cui non può non approfittare la formazione di casa, che ci mette del suo al servizio e al primo time out utilizzato da Anastasi vanta un importante 13-9 a proprio favore. Podrascanin, che difficilmente sbaglia questo tipo di partite, è in giornata e firma il 15-12 con un muro su Herrera e in 16-12 con un ace in zona di conflitto fra Semeniuk e Leon. La strada verso il successo parziale è spianata, perché la Sir Safety fatica a risvegliarsi dal torpore e nel finale subisce un break point quasi in ogni rotazione trentina: 18-13 con un muro di D’Heer su Semeniuk, 21-15 con un errore di Plotnytskyi (entrato per Leon) in attacco, 23-16 con un ace di Kaziyski su Leon. Chiude un servizio out di Herrera.
Un set nel quale le due squadre si equivalgono in attacco (43%), ma Perugia commette 5 errori contro 0 dei trentini, che vantano anche 3 ace contro 1. I sei giocatori di palla alta viaggiano tutti su percentuali molto basse.

Impensabile che la Sir possa disputare un’altra frazione a regimi così bassi in una sfida così importante. Infatti nella seconda decolla e per l’Itas c’è poco da fare. Subito 1-4 con gli errori di Podrascanin e Michieletto e un muro di Herrera sul numero 5 trentino, ma almeno questo strappo viene subito riassorbito grazie ad un attacco e a un muro di Kaziyski sullo stesso Herrera (6-6). I tifosi sperano che sia uno slancio verso un nuovo set giocato da protagonisti, invece ci pensano le battute di Leon a smorzare ogni entusiasmo: attacco di Russo, muro di Gualberto su Michieletto, ace sul numero 5 trentino e gli umbri volano sul 6-10. Ci pensa ancora Kaziyski, perfettamente calato nella parte, a ricucire per l’ultima volta, con un ace su Leon e una seconda ottima battuta, che frutta un errore di Semeniuk. La parità (11-11) sfuma in un attimo, quando l’arbitro sanziona in maniera eccessiva un palleggio di Kaziyski e quando Herrera si esalta a muro (su Lavia) e poi al servizio, propiziando l’errore di Sbertoli, che non si intende con Lavia, e l’attacco di Leon del 13-19. Di lì al 18-25 finale è un attimo, anche perché Trento sbaglia tre servizi e incassa l’ace corto di Giannelli su Laurenzano.
Questa volta l’attacco perugino viaggia ad una velocità quasi doppia rispetto a quello trentino (52%-32%), così come il muro (4-2). Michieletto e Lavia (25% e 14%) non passano.

La spinta degli umbri si estende anche al terzo set, sul quale mettono le mani fin dai primi scambi: 0-4 con i servizi di Semeniuk (Herrera mattatore a muro e in attacco), 2-9 con quelli dell’opposto cubano, che realizza due ace su Kaziyski e Michieletto e poi conclude personalmente la ricostruzione del 2-9. Laurenzano è sulle ginocchia e Lorenzetti getta nella mischia Pace, che dà vigore alla seconda linea, ma non può bastare. Un ace di Leon su Michieletto vale il 3-11, poi comincia a giocare anche l’Itas Trentino, che trova in Michieletto il proprio locomotore: suo il muro del 6-12, gli attacchi del 7-13 e dell’8-14, suo il muro su Leon del 10-14. Perugia si tutela con un altro ace di Herrera (11-17), ma nel finale rischia di dilapidare il vantaggio, subendo le battute di Kaziyski (18-21) e gettando i primi tre set point con tre errori (servizio out di Herrera, doppio errore in attacco di Semeniuk). Sul 22-24 ci pensa Leon.
È una frazione in cui i due attacchi girano a pieno regime (59% per l’Itas, 62% per la Sir), con Michieletto sugli scudi (75%), ma Perugia può contare su tre ace in più (4-1), decisivi.

Il quarto set diventa quello della sopravvivenza per i gialloblù e lo giocano alla morte, mostrando tanto carattere. Un errore di Herrera e un ace di Kaziyski su Leon annullano l’allungo iniziale degli umbri (3-2), che subito dopo accelerano, pensando e sperando di poter gestire la frazione come le due precedenti: un errore di Kaziyski e due ace del solito Herrera su Laurenzano costruiscono un pericolosissimo 6-10, ma stavolta non è decisivo. La prima scossa all’Itas Trentino la danno le battute di D’Heer, che fruttano un muro di Podrascanin su Semeniuk e un ace su Leon (10-11), Michieletto mette a terra la palla del 12-12 e infiamma la Blm Group Arena. La lotta si fa furiosa, Gualberto mura Kaziyski (12-14), ma un errore di Herrera (17-17) rimette le cose a posto. Poi tocca al muro gialloblù: Kaziyski blocca Herrera e Podrascanin ferma Gualberto (21-19). Una splendida azione avviata da una difesa di Michieletto si chiude con il primo tempo del Potke (23-20), Leon fa 23-22, ma Lavia e Michieletto (pipe) portano a casa i cambi palla che valgono il tie break (25-23).
Questa volta è l’attacco di Trento a fare la voce grossa (65% contro 50%) con un Michieletto sontuoso (88%) e un Lavia preciso (3 su 4).

Si va dunque al quinto set. Il 2-0 di Kaziyski e Michieletto viene annullato da una battuta out di Matey e da un attacco di Leon. A fare la differenza, a questo punto, sono i servizi di Herrera, tre bordate, che mandano Sbertoli nel campo di Perugia, Leon a segno, mentre il 4-7 è un ace su Michieletto. Sono tre colpi brutali per l’entusiasmo dell’Itas, che poi subisce anche il muro di Russo sul marcatissimo Michieletto e quello di Gualberto su D’Heer. Impossibile rimontare da 6-11, servirebbero una serie di servizi devastanti, invece arriva solo un muro di Podrascanin su Gualberto (9-12). Un suo servizio out chiude il match sull’11-15.

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Autore
Andrea Cobbe
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