L'Itas Trentino gioca un solo set e Vallefoglia passeggia
La prima avventura in serie A1 femminile di una squadra gestita dalla Trentino Volley si sta trasformando in un calvario. Un bottino così misero, rappresentato da appena due punti dopo nove giornate di campionato, non rappresenta un record negativo, perché negli ultimi dieci campionati ci sono state squadre che ne hanno raccolto anche uno solo (Club Italia e Chieri nel 2018 e Bologna nel 2012) o addirittura zero (Urbino nel 2014), ma rischia di tagliare fuori dalla lotta per salvezza l’Itas con largo anticipo sulla fine della regular season e di togliere quindi significato al lavoro delle giocatrici, che anche ieri sera contro Vallefoglia non hanno mai lottato alla pari con le avversarie se non nel primo set, portato fino ai vantaggi. Più dei due soli attuali punti in classifica dicono tanto i 6 set conquistati in nove gare, metà dei quali nell’unica partita vinta, quella del 12 novembre contro Cuneo. Significa che nelle altre otto Guiducci e compagne ne hanno fatti propri 3 perdendone 24, un bilancio pallavolisticamente terrificante.
Se la squadra si è ficcata in questo vicolo cieco non è però solo per l’inferiorità tecnica della rosa rispetto a gran parte delle avversarie, ma anche per una serie di assenze causate dagli infortuni, il cui elenco assomiglia ad un bollettino di guerra, che ha già portato al siluramento della preparatrice atletica Nadia Centoni. Due dei tre acquisti più importanti dell’estate ad oggi è come se non esistessero: l’opposta Valentina Zago, che nella passata stagione aveva trascinato Pinerolo alla salvezza, non ha praticamente mai visto il campo per problemi agli addominali e la centrale americana Madeleine Gates ha giocato (bene) solo il primo match a Treviso, per poi mettersi ko da sola fra le mura di casa. Rossella Olivotto è stata indisponibile nelle prime due giornate e subito dopo la bella prestazione offerta contro Cuneo (20 punti personali) si è fermata Giulia Angelina, mentre è fresco di questa settimana il problema al ginocchio operato lo scorso anno che sta bloccando la regista Martina Stocco. In una situazione del genere Marco Sinibaldi si deve limitare a mandare in campo le superstiti e, cosa ancora più importante, non può mai proporre un sei contro sei in allenamento. Difficile, quindi, capire in che modo potrà cambiare marcia questa squadra, che ieri sera si è difesa nel primo set, ma poi è sparita dal campo, lasciando campo libero a Vallefoglia, che ha passeggiato verso il 3-0 finale.
Un ricezione modesta (47% di tocchi positivi e 24% di perfetti) ieri sera ha innescato un attacco ancora più modesto (33%), che purtroppo viaggia a questa velocità inadeguata alla categoria dall’inizio della stagione: 30% contro Conegliano, 33% contro Milano, 30% contro Casalmaggiore, 36% contro Firenze, 42% contro Novara, 26% contro Scandicci, 42% contro Cuneo, 33% contro Chieri. L’unica attaccante di palla alta che dà un minimo di garanzie a Guiducci è Carly DeHoog, che avrebbe dovuto essere un semplice cambio per Valentina Zago. In posto-4 è buio pesto, tanto che Sinibadi alterna di continuo Michieletto e Mason in diagonale a Shcherban, tutte largamente insufficienti fino ad ora.
Dall’altra parte della rete sono passate del tutto inosservate sia l’assenza della formidabile russa Tatiana Kosheleva sia la giornata poco brillante dell’azzurra Alice Degradi, anche per merito di una super Beatrice Gardini, atleta ravennate che in estate ha conquistato la medaglia d’argento ai Mondiali Under 21, che ieri ha messo a terra il 58% dei palloni attaccati, senza commettere errori e senza subire alcun muro. La sua prova e quella dell’opposta Camilla Mingardi sono state sufficienti per demolire l’Itas Trentino, che in posto 4 ha messo a terra 17 palloni su 54.
La cronaca
Gialloblù in campo con Guiducci al palleggio, DeHoog opposta, Shcherban e Michieletto schiacciatrici, Olivotto e Moretto al centro, Parlangeli libero. Biancoverdi schierate da Andrea Pistola con Laura Dijkema in regia, Camilla Mingardi opposta, Alice Degradi e Beatrice Gardini in banda, Maja Aleksic e Giulia Mancini al centro, Sara Panetoni libero.
Il match comincia all’insegna dell’equilibrio. Un ace di Guiducci su Degradi, che battezza erroneamente out la palla, potrebbe avviare una bella partenza trentina, subito rallentata da un errore di Michieletto rilevato dal videocheck (il tocco del muro non c’è). Degradi firma il 7-9, ma una fast fuori misura di Mancini ristabilisce la parità a quota 11. Il botta e risposta viene riproposto un attimo dopo: Vallefoglia allunga sul 9-12, grazie ad un errore della cercatissima DeHoog e ad un muro di Mancini su Michieletto, ma le trentine rispondono per le rime quando Mingardi attacca fuori dal campo e la coppia Olivotto - Michieletto confeziona due muri consecutivi su Mingardi e Mancini. Dal 14-13 al 22-22 domina l’equilibrio, con qualche tentativo di fuga subito annullato, poi l’Itas si scava la fossa da sola, dato che Francesca Michieletto prima sbaglia un attacco e poi si fa murare da Mingardi. De Hoog e Shcherban ci mettono una pezza (24-24), ma poi Mingardi e la solita Gardini fanno esultare la Megabox (24-26).
La partita finisce di fatto qui, perché le due frazioni successive sono una formalità per il Vallefoglia. Nella seconda le marchigiane scappano sullo 0-5 con il servizio di Degradi, sul 2-8 con quello di Mingardi e addirittura sul 4-12 con le battute di Gardini, che ha già all’attivo 5 punti solo in questa frazione. Carly DeHoog lotta da sola contro tutte le biancoverdi, che poi allungano ancora (6-15) grazie ad un contrasto di Dijkema su Olivotto e a muro di Aleksic su DeHoog. Si corre rapidi verso il 18-25 finale con Mason e Marconato in campo al posto di Michieletto e Moretto. La schiacciatrice padovana riesce a mettere a terra 4 palloni prima di tornare in panchina a fine set.
Nel terzo il Megabox scappa subito sul 2-8, trascinato da Gardini e Mingardi, e Chiara Mason fa ritorno in campo. Le ospiti chiudono anzitempo la frazione sull’8-16, sempre per merito dei due martelli italiani di Vallefoglia, che finalizzano le continue occasioni break create dalle compagne. Poi Dijkema serve qualche palla alle centrali, mentre gli ultimi due punti delle ospiti sono frutto di altrettanti errori di Mason. Nell’intera frazione l’Itas Trentino conquista un solo break point e ne incassa 11.