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SuperLega

Si chiude l'era Lorenzetti, si apre quella di Fabio Soli

Dopo l’era Stoytchev e l’era Lorenzetti si sta per aprire l’era Soli? È presto per dirlo, ma questa è la speranza della Trentino Volley, che venerdì mattina ha presentato alla stampa il nuovo allenatore. Il tecnico modenese arriva in gialloblù per sostituire un collega che ha appena vinto uno scudetto, una circostanza a dir poco curiosa, che ha pochi precedenti nella pallavolo italiana, ma che si motiva con il desiderio del cda di cambiare aria, a prescindere dai risultati, dopo il settennato, la stessa durata di un presidente della Repubblica italiana, di Angelo Lorenzetti.

«Non siamo una società che mangia gli allenatori» ha affermato non a caso Bruno Da Re nel corso della conferenza stampa di presentazione del nuovo tecnico, che si è svolta giovedì mattina a Palazzo Geremia. Se si eccettua il fugace passaggio di Andrea Burattini, che nel 2005 subentrò in corsa all’unico tecnico esonerato dalla Trentino Volley nella propria storia, Silvano Prandi, in gialloblù se ne sono alternati appena sette in 23 anni nella massima serie, con una durata media, quindi di 3,3 anni ciascuno. Una rarità assoluta non solo nella pallavolo italiana, ma anche negli sport di squadra ad alto livello.

In questo il club di via Trener ricorda da vicino la Sisley Treviso, non a caso guidata dallo stesso Bruno Da Re, dalla quale ha mutuato, a ben guardare, anche altre caratteristiche peculiari, come la spina dorsale italiana della squadra, come l’attenzione per il settore giovanile dal quale ogni anno viene lanciato in Superlega un atleta, come, e giungiamo al punto, la capacità di rinnovarsi anche quando si vince. Non è banale questo passaggio e non è comune a tante realtà sportive, ma era normale alla Ghirada e ha quasi sempre pagato. L’addio ad Angelo Lorenzetti dopo la conquista dello scudetto numero cinque (ma anche quello a Matey Kaziyski, per ragioni diverse) risponde a questa filosofia. Creare nuovi stimoli e valorizzare nuove risorse è un rischio, e può far storcere il naso a qualcuno, ma è anche l’unico modo per rimanere sulla breccia senza subire gli eventi, ma anticipandoli.

Questo ideale passaggio di consegne da Lorenzetti a Soli, ha rappresentato anche l’avvio di una nuova fase non solo per la squadra, ma anche per la società. Non è passata inosservata la presenza di Mauro Poli sul tavolo dei relatori, nella sala Falconetto di Palazzo Geremia, così come l’accento posto da Bruno Da Re (non giovedì, ma in altre circostanze) sul fatto che il suo tempo alla Trentino Volley sta per finire. Ecco perché l’insediamento sulla panchina tricolore del giovane Fabio Soli, classe 1979, ha rappresentato qualcosa di più di un semplice cambio della guida tecnica, ma ha segnato un momento di cesura con il passato, che a breve riguarderà altri tasselli della squadra e del club.

Le dichiarazioni

«Sono felicemente emozionato, – ha ammesso Fabio Soli nel corso della conferenza stampa - credo che il mondo dello sport sia in grado di far provare tanti sentimenti di questo tipo, molto forti, e io sono fiero di provare emozioni nell’essere qui. La chiamata di Trentino Volley è arrivata in maniera inaspettata, ma è quella che ogni allenatore vorrebbe ricevere prima o poi durante la sua carriera. L’accordo è stato trovato in pochissimo tempo. Metterò tutto l’impegno possibile, non posso promettere risultati, ma sicuramente qualità del lavoro. Un allenatore deve avere tante peculiarità per riuscire ad emergere, fra le principali io credo che debba avere la capacità di calarsi bene nella realtà in cui si trova, di adattare il proprio stile, di interpretare una pallavolo magari differente da quella che lui ritiene ideale per riuscire ad ottenere il massimo dalla squadra che allena. Sono reduce da due stagioni a Cisterna con un gruppo molto diverso da quello che troverò ad agosto in palestra, perché l’Itas Trentino arriva dalla splendida vittoria dello Scudetto e merita che sia io, per primo, a cercare di capire come mettermi al servizio della squadra per ottenere i risultati migliori. Non sono abituato a guidare un team che avrà un calendario così fitto di impegni fra manifestazioni nazionali ed internazionali, ma è sicuramente una novità molto stimolante per me. Farlo con giocatori che hanno già vinto tanto e vissuto molte esperienze a grandi livelli sarà però un vantaggio e un continuo stimolo per migliorarmi e migliorarci insieme».

«Nella sua lunga storia ad altissimo livello, Trentino Volley non è mai stata una società che cambia spesso allenatori. - ha sottolineato il presidente Bruno Da Re nel corso della presentazione - Ringraziando ancora Angelo Lorenzetti per l’ottimo lavoro svolto negli ultimi sette anni, oggi diamo il benvenuto a Fabio Soli. È un tecnico giovane, che ha maturato grande esperienza sia nella SuperLega italiana sia in campo internazionale. Abbiamo sottoscritto con lui un contratto biennale ma, come in accaduto in passato, spero che questo sia solo l’inizio di lunga collaborazione; gli daremo in mano una squadra collaudata, troverà un gruppo molto giovane ma già consolidato. Il nostro è stato un cambiamento radicale rispetto al passato; questa esperienza per Soli può rappresentare un momento di crescita importante. Vogliamo restare ad altissimo livello a lungo, non pensando solo alla vittoria singola ma ad un percorso nel tempo. Sono convinto che Fabio sia la persona giusta; la sua forza e le sue capacità ci saranno di grande aiuto. È stata una scelta ponderata per dare futuro alla Società; dovevamo trasformarci ed il suo arrivo è solo il primo passo di un progetto che guarderà sempre avanti, con grande fiducia».

Tutti gli allenatori della Trentino Volley

BRUNO BAGNOLI (dalla stagione 2000/01 alla stagione 2002/03 – 88 partite, 40 vittorie): il mantovano fu il primo storico allenatore di Trentino Volley, ma anche quello che, in precedenza, aveva fatto approdare la pallavolo provinciale in Serie A guidando dalla panchina l’allora Itas Mezzolombardo alla promozione dalla B1 alla A2 nella stagione 1996/97 e poi anche nell’annata successiva. Il suo ritorno a Trento nel 2000, dopo l’esperienza di Modena, fu decisivo per conquistare la salvezza nelle prime due stagioni di A1 e la prima storica partecipazione ai Play Off Scudetto nella terza, conclusa solo a gara 5 dei quarti di finale proprio contro Modena Campione d’Italia in carica.

SILVANO PRANDI (stagioni 2003/04 e 2004/05 – 61 partite, 38 vittorie): il Professore piemontese sedette sulla panchina gialloblù subito dopo Bagnoli e portò a Trento tutta la sua grande conoscenza, che permise al Club di vincere la sua prima storica regular season (proprio nella stagione d’esordio) e qualificarsi di conseguenza quindi per la Top Teams Cup nell’annata successiva (prima partecipazione alle Coppe Europee). Nella stagione successiva la sua avventura si fermò alla quintultima giornata di campionato (6 marzo), momento in cui venne esonerato.

ANDREA BURATTINI (stagione 2004/05 – 10 partite, 3 vittorie): il tecnico marchigiano, arrivato a Trento nel 2004 per sviluppare il settore giovanile, subentrò a Prandi a partire da marzo 2005 e, su richiesta della Società, ricoprì il ruolo di primo allenatore sino al termine di quella stagione, sfiorando l’accesso alle semifinali Play Off Scudetto, svanito solo a gara 5 dei quarti di finale in casa di Piacenza. Nelle due annate successive ricoprì il ruolo di Assistant Coach di Lattari prima di tornare a dedicarsi al vivaio, con cui ottenne la vittoria della Scudetto Under 18 nel 2006 e della Junior League 2011.

RADAMES LATTARI (stagioni 2005/06 e 2006/07 – 64 partite, 31 vittorie): al coach brasiliano si deve la prima storica qualificazione alle Semifinali Play Off Scudetto, eliminando alla gara di spareggio Modena nei quarti di finale proprio nella sua prima annata a Trento, contraddistinta anche dalla qualificazione alla Final Four di Coppa Italia eliminando Macerata poi Campione d’Italia. La seconda stagione fu caratterizzata da un appassionante sfida nei quarti di finale Play Off con Cuneo (persa solo al tie break della “bella”).

RADOSTIN STOYTCHEV (dalla stagione 2007/08 alla stagione 2012/13 e dalla stagione 2014/15 alla stagione 2015/16 – 389 partite, 319 vittorie): il bulgaro è il tecnico più presente e più vincente della storia gialloblù, avendo diretto in panchina otto stagioni (non consecutive) del Club di via Trener. Arrivato nel 2007 ed in grado di centrare subito la vittoria del campionato, aprì il ciclo di successi che rese leggendaria Trentino Volley, che con lui al timone vinse 4 Mondiali per Club, 3 Champions League, 4 Scudetti, 3 Coppe Italia e 1 Supercoppa. Dopo un anno di pausa in Turchia fra il 2013 e 2014, tornò a Trento vinse di nuovo il campionato, sfiorando poi il successo di un’altra Champions League nel 2016.

ROBERTO SERNIOTTI (stagione 2013/14 – 47 partite, 29 vittorie): dopo aver ricoperto il ruolo di Assistant Coach di Stoytchev nelle precedenti tre stagioni, il piemontese divenne capo allenatore nel 2013, conquistando subito la vittoria di una Supercoppa (l’unica vinta in casa) e centrando anche la qualificazione alla Final Four di Coppa Italia. Cedette il testimone di nuovo a Stoytchev al termine dell’annata contraddistinta dalla partecipazione a due mondiali per Club nel giro di sei mesi (ottobre 2013 e maggio 2014).

ANGELO LORENZETTI (dalla stagione 2016/17 alla stagione 2022/23 – 337 partite, 232 vittorie): l’allenatore marchigiano si è seduto sulla panchina gialloblù per sette stagioni, secondo solo a Stoytchev non solo per quanto riguarda il numero di partite dirette ma anche per la percentuale di incontri vinti (69%). Nel corso della sua lunga esperienza trentina ha vinto quattro titoli (Mondiale per Club 2018, Coppa CEV 2019, Supercoppa 2021 e Scudetto 2023), portando la squadra a giocare ben tredici finali, sei di queste in campo internazionale.

Autore
Andrea Cobbe
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