A Urbino l'impegno non basta, Itas Trentino battuta 3-0
Trasferta amara per l’Itas Trentino. In terra marchigiana le gialloblù si inchinano in tre set al cospetto di un’impeccabile Megabox Ondulati Savio Vallefoglia, rendendo però la vita complicata alle marchigiane nelle prime due frazioni. Prova corale di qualità offerta dalla formazione di casa, più incisiva a muro (7 a 1), in attacco (46% contro il 36% dell’Itas) e in difesa, con il libero Panetoni premiata a fine partita come mvp del match. Tra le singole da menzionare le prestazioni di Mingardi, top scorer con 19 punti e il 54% in attacco e Aleksic, ottima al centro della rete con 11 punti personali, 5 dei quali firmati a muro.
Nella metà campo dell’Itas Trentino in doppia cifra DeHoog con 10 punti e la subentrata Shcherban con 12, la migliore tra le gialloblù come testimoniano il 90% in ricezione e il 44% in attacco con cui ha chiuso la sfida del PalaMegabox. Nel corso della sfida Mazzanti ha cercato risposte da tutte le giocatrici a referto, con Trento che ha tenuto il passo di Vallefoglia nei primi due parziali, giocati con personalità e ottimi numeri dall’Itas, per alzare invece ben presto bandiera bianca nel terzo set.
La cronaca
Mazzanti si affida inizialmente a Guiducci in regia, DeHoog opposto, Michieletto e Acosta in posto 4, Marconato e Olivotto al centro e Mistretta libero. Andrea Pistola, tecnico di Vallefoglia, risponde con Dijkema al palleggio, Mingardi opposto, Kosheleva e Degradi laterali, Aleksic e Mancini al centro e Panetoni libero.
Partenza decisamente favorevole al sestetto di casa con Mazzanti che sull’8-3 ha già esaurito i time out a disposizione. L’ingresso di Shcherban per Acosta regala però la scossa all’Itas Trentino che con Olivotto al servizio si rifà prepotentemente sotto, trovando addirittura la parità sul 10-10 con Shcherban grande protagonista in posto 4. Le marchigiane non si scompongono e allungano nuovamente, questa volta con Dijkema e Aleksic (17-13). Entra Stocco in cabina di regia, ma l’ace di Olivotto (19-17) è l’ultimo sussulto del set delle trentine: Aleksic fa buona guardia a muro (22-18), mentre un’ispirata Mingardi firma i mani-out del 25-21.
Le gialloblù ritrovano brillantezza dopo il cambio di campo, beneficiando del positivo apporto al palleggio di Stocco. Sono i lampi di Michieletto e Olivotto a permettere all’Itas di mantenere il passo della Megabox (14-14) e di tentare l’allungo con le difese di Mistretta e l’uno-due ravvicinato di Shcherban (14-15). Come nel set precedente la Megabox riprende in mano le redini del gioco, allungando con Dijkema (muro) e Mingardi (attacco), un gap annullato però da DeHoog e Shcherban sull’ottimo turno in battuta di Stocco (19-19). L’Itas spreca il contrattacco del possibile 22 pari, Vallefoglia non si fa pregare e dopo il 24-23 firmato al centro da Olivotto trova il mani-out con Degradi che vale il 25-23.
L’avvio del terzo set ricalca quello del set d’apertura con Trento in difficoltà in ricezione e Mazzanti costretto ad interrompere il gioco (4-0). Sul 6-1 il coach di Trento ha già esaurito i time out discrezionali, entrano Parlangeli, Acosta, Guiducci e Scholten ma il sistema muro-difesa di casa continua a fare la voce grossa con le attaccanti trentine incapaci di trovare le soluzioni giuste per mettere palla a terra con la regolarità dei due set precedenti (9-1). La frazione ha ormai poco da raccontare con la Megabox che corre spedita verso il successo aggrappandosi alla verve di Aleksic (attacco e doppio muro su Scholten per il 18-6) e alla potenza di Mingardi (23-11), prima del 25-15 firmato da posto 4 da Degradi.
Le dichiarazioni
«Abbiamo giocato due buoni set con probabilmente i nostri migliori numeri dell’anno, sia in ricezione sia in attacco, sprecando qualcosa in avvio del primo parziale e sul finale del secondo set. - ha spiegato a fine gara il tecnico dell’Itas Trentino Davide Mazzanti - In quei frangenti dovevamo solamente rischiare un po’ di più, perché Vallefoglia ci ha concesso dello spazio ma ne abbiamo approfittato solo a sprazzi. Nel terzo set siamo calati in ricezione soprattutto per demerito nostro, perdendo lucidità anche negli altri fondamentali».