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Il pagellone dopo Nbv Verona - Itas Trentino

Simone Giannelli – palleggiatore – 7,5

Al rientro dopo due settimane di quasi totale inattività, il palleggiatore bolzanino si è ritrovato improvvisamente gettato in una giostra che lo ha fatto girare vorticosamente per due ore e 19 minuti. Ha fatto ciò che era nelle sue possibilità e soprattutto nelle sue forze, eleggendo Abdel-Aziz, Lucarelli e Podrascanin a proprie ancore di salvezza, dato che ha servito loro ben 99 palloni su 135.
Nel gioco di palla alta non sempre è stato preciso, soprattutto in avvio, e forse nei primi due set ha insistito troppo su Nimir, ma ha comunque tenuto botta fino alla fine, se possibile aumentando la propria lucidità in progressione inversamente proporzionale alla disponibilità di energie. Ha il merito di aver fatto volare i due centrali (24 su 34). A muro non è andata male (2 punti), al servizio paga la mancanza di energie (1 solo break point). Su tutto, va comunque premiato l’enorme sforzo che ha dovuto compiere.

Nimir Abdel-Aziz – opposto – 7,5

Tornato nell’abituale ruolo di contromano dopo quattro partite in regia, all’inizio ha scontato la mancanza di allenamento nei movimenti dell’opposto e forse anche un po’ la voglia di scaricare sul pallone, in maniera liberatoria, lo stress accumulato in questo periodo. Il primo set lo ha chiuso con il 42%, il secondo con un misero 15%, il terzo con un 45% ed inoltre in queste prime tre frazioni, nel quale non ha raggiunto la sufficienza, ha commesso 4 errori e subito altrettanti muri. Meglio sono andate le cose nel quarto (57%) e nel quinto (60%), non a caso tenuti quasi sempre in pugno dall’Itas. A far lievitare la sua prestazione ci ha pensato il servizio, dato che con 4 ace e 12 break point ha rappresentato, come spesso avviene, un incubo costante per il cambio palla scaligero e per Kaziyski in particolare.

Ricardo Lucarelli – schiacciatore – 8-

Il brasiliano conferma la qualità di gioco mostrata nella tre giorni di Champions League ed è una fortuna per l’Itas Trentino di Verona, priva di Kooy e con un Michieletto un po’ in ombra nella prima metà della gara. Non c’è un solo set nel quale “Luca” finisca sotto il 50% (60%, 50%, 50%, 57% e 66%), nonostante la grande mole di palloni ricevuti e la stretta marcatura del muro scaligero. Estrae dal cilindro bordate sul muro, diagonali stretti, pallonetti e palle piazzate, un intero campionario in stile verdeoro. In ricezione se la cava abbastanza bene (49% e 21%), pur subendo 3 ace, ma al di là dei numeri bisogna considerare che si è preso carico di ben 39 tocchi sugli 86 complessivi, una mole di lavoro notevole. Spicca, poi, ed è il passaggio decisivo per guadagnare un voto alto, nel fondamentale del muro, secondo solo al francese Aguenier con i suoi 4 centri.

Alessandro Michieletto – schiacciatore – 6,5

Schierato fin dal primo scambio nello starting seven, impiega un po’ a calarsi nella battaglia con il giusto spirito. Nella prima frazione non va né in attacco (17%) né in ricezione (33%), nella seconda cresce in ricezione (57%), ma rimane fermo al 33% in attacco, nella terza trova un po’ di fiducia (40%) sulle schiacciate, che lievita nel quarto (1 su 1) e decolla nel quinto (3 su 4) set. Le cose migliori arrivano però dal servizio, che porta un ace e 6 break point. Nelle prossime gare avrà modo di farsi le ossa.

Marko Podrascanin – centrale – 9

Il Potke si conferma il giocatore trentino più continuo in questo avvio di stagione. A Verona ha raggiunto un rendimento altissimo, anche grazie alla grande fiducia che ripone in lui Giannelli, come dimostra il fantastico 79% in attacco su una quantità industriale di assist (15 su 19), gli stessi ricevuti da Michieletto, per fare un paragone. La velocità del suo braccio e la capacità di girare la sfera evadendo quasi sempre dal controllo delle braccia avversarie, ne ha fatto un vero incubo per gli scaligeri. Ci ha poi messo del suo a muro (2 punti) e ha fatto la differenza al servizio, non tanto per l’ace conquistato, quanto per i 14 break point avviati, un cifra enorme se si considera che Nimir si è fermato a quota 12 e nessun veronese è andato in doppia cifra. Non capita spesso di vedere un centrale chiudere match con 18 punti in saccoccia. A 33 anni sembra aver raggiunto un’affidabilità esemplare.

Srecko Lisinac – centrale – 7

Anche il numero 20 trentino riceve una bella quantità di assist da Giannelli (15) e anche lui ripaga la fiducia ricevuta con un buon 60%. A differenza di Podrascanin ci mette però un errore e incassa due muri. In battuta prova a forzare con continuità, ma non danneggia granché il cambio palla veronese (3 break point). La cosa importante è comunque la conferma di una condizione che cresce.

Salvatore Rossini – libero – 7,5

Chiude quale miglior ricevitore del match, grazie al 50% di tocchi positivi, anche se quelli perfetti sono pochini (18%). Incassa 2 ace, uno dei quali realizzato da Kaziyski nel primo set, con palla millimetricamente sulla riga vista dal videocheck e comunque vince la sfida con Bonami (33%), che però ha dovuto fare i conti con i missili di Nimir.

Autore
Andrea Cobbe
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