La Diatec sfodera una prestazione super e rifila un 3-0 a Modena
Il mezzogiorno di fuoco, alla fine, ha premiato la Trentino Volley. La squadra di Stoytchev, dopo la prestazione sottotono offerta in gara-2 a Modena, ha capitalizzato i quattro giorni disponibili per preparare la sfida di oggi, riportando in condizione alcuni giocatori particolarmente stanchi (come Lanza, Birarelli e Solé) e preparando nel migliore dei modi l'assalto al 2-1 nella serie, il vantaggio che ha il compito di assegnare due opportunità per chiudere ad una delle due formazioni. Di definitivo, come sempre, non c'è nulla, perché mercoledì sera i canarini potranno provare ad offrire di nuovo una prestazione di alto livello, sostenuti dai cinquemila del PalaPanini, e avranno l'opportunità per demandare il verdetto finale a gara-5. Quella in cui il fattore campo c'entra, ma fino ad un certo punto, ricordando ciò che è avvenuto nel recente passato. Quel che conta, per la Diatec, è che ora la squadra è a tre set dal titolo tricolore. Ma potrebbero essere anche di più.
La sfida di questa mattina, giocata ad un orario insolito, ma gradito dal pubblico, che poi si è potuto godere la splendida giornata di sole, ha proposto tre set molto tirati, finiti tutti nelle mani della squadra trentina, più lucida nel gestire i rush finali, esattamente come lo era stata la Parmareggio mercoledì scorso. Stoytchev si è convinto a schierare Simone Giannelli nello starting seven e la scelta ha dato ottimi frutti, dato che il giovane palleggiatore bolzanino ha offerto un'altra prestazione maiuscola, costruita anche sull'esperienza maturata in gara-2 a Modena. Le differenze fondamentali a favore della Diatec rispetto al match precedente possono essere così riassunte: 1) gioco più veloce e imprevedibile con Giannelli in regia, 2) prestazione concreta di Lanza, in difficoltà nelle precedenti occasioni, 3) prestazione sotto tono di Petric, mattatore nelle prime due sfide, 4) servizio trentino più efficace di quello modenese.
Primo set (25-23), dopo un inizio difficile la riscossa arriva dagli ace di Lanza
Il match prende il via con una cornice di pubblico sognata dall'inizio della stagione: il PalaTrento è esaurito, come è giusto che sia per una finale scudetto, i tifosi modenesi occupano per intero la curva ovest. Non risuona l'inno d'Italia prima del via, la Lega ha deciso di lanciarlo solo prima delle gare che possono assegnare il tricolore, non si capisce bene perché, visto che i punti assegnati dalle vittorie contribuiscono tutti allo stesso modo al successo finale di una delle due concorrenti. Stoytchev, dopo aver osservato gara-2 dalla tribuna, decide di affidarsi fin dall'inizio a Simone Giannelli.
L'incontro si apre con un poco beneaugurante ace di Ngapeth su Kaziyski, che però glielo restituisce tre rotazioni dopo (4-2). Un errore di Djuric in attacco dà ossigeno a Modena (5-5), ma il primo scatto in avanti lo compie la Diatec quando Giannelli serve bene per due volte, innescando il primo tempo di Solé e l'attacco in rete di Petric. Nemmeno il tempo di annotare l'8-6, che Bruno risponde al giovane collega con due ottimi servizi: dopo il primo Djuric mette a terra il pallone, ma Modena chiama il videocheck per una presunta invasione del greco, che le immagini confermano. Così il regista brasiliano può battere nuovamente e infilzare Kaziyski con un ace. Djuric alza la voce (attacco del 10-10 e muro su Petric dell'11-10), ma dopo una serie di cambi palla il serbo di Modena scarica tre ottimi servizi nel campo trentino: invasione aerea di Giannelli (molto contestata dal pubblico), ace fra Colaci e Kaziyski, ace sul neo-entrato Mazzone. Sul 13-16 gli ospiti si galvanizzano e raccolgono un altro break point, grazie ad un muro di Piano su Lanza (14-18). Si arriva così sul 16-19, quando, a sorpresa, Lanza si inventa tre servizi micidiali, per potenza e precisione: doppio ace su Petric ed ace su Kovacevic, appena entrato al suo posto. Rinfrancata, sul 20-20 la Diatec sente l'odore del sangue avversario e Djuric lo azzanna con due belle battute, premiate da un errore in attacco di Petric e da un ace sullo stesso serbo (23-21). Sul 23-22 Vettori estrae dal cilindro un ace su Kaziyski, ma poi sbaglia e un intelligente attacco di Djuric (che finta la diagonale, ma appoggia nell'angolino di posto-5 in extra-rotazione) chiude la frazione, accompagnato da un boato.
I numeri: La Diatec attacca con il 61% di positività, Modena con il 55%. I trentini sono più fallosi (3 errori contro 1), ma vantano un muro in più, che annulla l'ace di vantaggio di Modena (5-4). Nonostante l'elevato numero di punti complessivi raccolti dalla linea dei nove metri, le ricezioni vantano ottime percentuali (71% Trento, 67% Modena). Fra i singoli in attacco girano a mille i due opposti (Djuric 67%, Vettori 83%), e due bande (Kaziyski 75%, Ngapeth 100%).
Secondo set (25-23), la Parmareggio rimonta nel finale, ma un'invasione di Ngapeth è fatale
Si riparte con un break trentino made in Solé (primo tempo). Vettori silura Lanza con un ace (3-3), Giannelli gli risponde con una battuta vincente sul corpo di Petric, che respinge la sfera direttamente in tribuna. Si combatte senza esclusione di colpi e per il pubblico è adrenalina che scorre. Lanza si ritaglia ancora uno spazio da protagonista con un muro su Ngapeth e un ace sul solito Petric (6-4), sempre più in difficoltà, ma ci sono i compagni che rimettono le cose a posto, in particolare Verhees, che esce dall'assoluto anonimato con due belle battute, valorizzate da una pipe di Ngapeth e da un muro di Piano su Kaziyski (6-7). Modena prende coraggio e trova un altro break grazie allo scatenato Vettori (8-10), ma sul 9-11, dopo un cambio palla da paura di Kaziyski (diagonale contro muro a tre), lo stesso Matey spara tre servizi micidiali nel campo dei gialli, esaltando Birarelli (muro su Petric e muro su Vettori) e chiudendo la serie con un ace su Rossini. Ora il pallino è nelle mani della Diatec, che dilaga: muro di Giannelli su Petric, che costringe Lorenzetti a sostituirlo con Kovacevic e attacco sull'antenna di Vettori, anche lui in debito di ossigeno, per il 15-11 che illude i trentini di avere in pugno la situazione. Non è così, perché Kovacevic sgomita per trovare spazio e batte molto bene, cogliendo un ace su Kaziyski, colpevole di lasciarsi cadere il pallone a poche spanne, e mandando Vettori a ritrovare confidenza con il punto (16-15). Poi, ecco il pareggio, grazie ad un muro di Piano su Lanza. Si arriva allo sprint finale sul 20-19 e il colpo di reni stavolta la Diatec lo dà attraverso il braccio violento di Kaziyski in battuta: errore di Vettori, ace su Rossini e smash di Birarelli su ricezione lunga. Ma non è ancora finita, perché la Parmareggio, sul 24-20, dopo la solita battuta sbagliata da Casadei, arma il braccio di Vettori ancora dalla linea dei nove metri: per due volte Kovacevic va a segno sfruttando pessime ricezioni trentine, poi sul 24-23 Kaziyski attacca in maniera scoordinata una pipe, mandandola fuori di un metro, ma l'urlo della curva modenese, che saluta l'aggancio, viene strozzato dall'arbitro Cesare, che vede un'invasione di Kovacevic a muro. Il francese non protesta nemmeno, in quanto consapevole di averla compiuta. Un'ingenuità che costa la frazione a Modena.
I numeri: l'attacco trentino scende ad un drammatico 35% (Modena è al 50%), ma intervengono il muro (5-2), la battuta (4 ace a 2) e gli errori su azione (1-3) a compensare. Kaziyski soffre in attacco (33%) e ricezione (20%), ma è il migliore in battuta. Vettori batte Djuric con un 55% contro 20%.
Terzo set (25-22), la diagonale Djuric - Giannelli trascina Trento al successo
Ottima partenza trentina, dopo il cambio di campo (2-0 con due punti di Djuric), ma Piano indovina l'ace sull'incerto Kaziyski. Poi Modena prova a giocarsi le ultime carte, schizzando avanti 3-6 grazie alle battute di Bruno, che valgono tre break point grazie a due gentili omaggi trentini (errore di Birarelli e Djuric di seguito) e a un bell'attacco di Ngapeth contro muro schierato (3-6). Sul 7-9 Lanza trova altre due belle battute, che permettono a Djuric di esaltarsi a muro su Kovacevic, rimasto in campo dopo il buon finale di secondo set e a Djuric di sfondare il muro con un mani e out che vale l'aggancio (9-9). Parità fino al 12-12, poi Vettori manda out l'attacco in diagonale e poco dopo Giannelli è super a muro sullo stesso serbo, che sul 15-13 guadagna la panchina, lasciando spazio a Petric. Il tira e molla continua, stavolta le imprecisioni sono tutte di marca trentina, come un battuta in rete di Birarelli, un attacco lungo di Solé e un muro di Vettori sull'amico Lanza, che fanno 15-16. Non c'è un attimo di pausa, perché Giannelli sfodera due ottimi servizi, permettendo finalmente a Solé di festeggiare un muro (su Petric, tanto per cambiare) e a Djuric di esultare per il 18-16. Modena è nel match (18-18 con un altro muro di Piano), che diventa 20-18 quando Kaziyski devasta il muro a tre emiliano. Sul 21-20 Bruno mura in solitaria Kaziyski, una perla che vale il 21-21, ma poi arriva il momento dei servizi di Djuric, dopo un suo preziosissimo cambio palla: Giannelli mura Ngapeth, facendo saltare i tifosi, Kaziyski trova un mani e out strepitoso e siamo 24-21. Ngapeth firma il 24-22 e poi Bruno scaglia lungo il servizio e il match si chiude sul 25-22.
I numeri: Questa volta è l'attacco modenese ad andare in aceto (31% contro il 48% della Diatec), a muro entrambe le squadre fanno grandi cose (5-5). Le ricezioni funzionano alla grande (78%-79%), ma la Parmareggio non la valorizza. Fra i singoli Djuric e Lanza raggiungono il 50% in attacco, come Ngapeth, Vettori sprofonda al 22%, Kovacevic al 17%, Petric rimane a secco.