La Diatec Trentino espugna Modena ed è ancora Campione d'Italia
Ad inizio stagione lo aveva detto: «L'obiettivo è uno solo, vincere. Partiamo dietro a squadre più attrezzate della nostra, ma quello che conta è come ci si piazza alla fine, non all'inizio». Radostin Stoytchev l'estate scorsa si presentò alla stampa con queste testuali parole. Pochi presero sul serio l'idea che la sua squadra potesse vincere lo scudetto, mettendosi dietro formazioni come la scudettata Treia, l'ambiziosa Modena, la quotata Perugia. Invece alla fine hanno dovuto tutte chinare il capo. Dopo un solo anno di digiuno Trento è di nuovo campione d'Italia!
L'ultima partita stagionale, giocata ieri sera al PalaPanini, è stata il trionfo del granitico gruppo allenato dal tecnico bulgaro, che ha messo in campo una solidità mentale e tecnica incredibile. Tutti, nessuno escluso, hanno giocato un match spietato, che nulla ha concesso a Modena, scesa sul mondoflex carica come una molla, ma anche prigioniera di tante paure, che hanno cominciato ad ingenerarsi dopo aver perso quella incredibile e cruciale gara-1, si sono accresciute dopo la scoppola ricevuta domenica ad ora di pranzo e sono diventate ingestibili dopo quel 24-26 nel primo set di gara-4. L'ennesimo perso al fotofinish, rimontato da 24-23 a 24-26. I numeri parlano chiaro: nelle ultime due partite la Diatec ha vinto 6 set contro 0 della Parmareggio e ciò non è avvenuto per caso, ma in virtù di una capacità di giocare al massimo le partite e i punti cruciali, che questo gruppo ha fatto propria in otto stagioni ai massimi livelli.
Ieri sera la forza mentale della Diatec non più Energy T.I. (sponsor che avrebbe potuto far propria una cavalcata fantastica, invece si è via via defilato versando a singhiozzo le rate pattuite) si è mostrata fin dalle prime battute. Il timore di assistere ad un remake di gara-2 è vivo, anche perché la cornice è ancora quella che tanto ha aiutato Ngapeth e compagni una settimana prima. Il fattore campo è proprio così determinante, come lo fu nelle cinque sfide contro Piacenza di due stagioni fa? Stando alla spettacolare cornice di pubblico le premesse ci sono tutte, invece poi...
Primo set (24-26), è la prova di forza che scardina gli equilibri
Si comincia con i settetti annunciati. Stoytchev non può che dare fiducia a Giannelli, confermando la definitiva transizione alla nuova diagonale palleggiatore - opposto, Lorenzetti conferma i propri sette, invertendo la posizione di Verhees e Piano. Fino al 3-3 le squadre si studiano, poi Lanza scioglie ogni dubbio sulla propria condizione di forma, murando in solitaria un attacco di Vettori da seconda linea. Modena sbaglia due battute consecutive, due turni importanti (Bruno e Ngapeth), invece al primo tentativo dai nove metri Giannelli mette in crisi la ricezione di casa e serve una pipe imprendibile a Kaziyski in ricostruzione (5-7). I gialli sentono odore di bruciato e reagiscono sfruttando due belle battute del loro miglior giocatore, Matteo Piano, cresciuto a vista d'occhio nel corso della serie: Colaci va per due volte nel pallone e per due volte Vettori lo punisce, la seconda con uno smash facile facile (8-7). Inizia la fase più combattuta del match, fatta di break e controbreak. Lanza ruggisce in attacco e in battuta (comodo primo tempo di Solé), poi sul 10-10 Vettori trova un punto indicibile: toccando alla disperata con un piede un attacco di Djuric, che manda la palla, di piatto, in una parte di campo trentino completamente sguarnita. Il palasport esulta e Trento va in confusione per alcuni minuti: invasione di Giannelli, muro di Ngapeth su Djuric, ace di Verhees su Kaziyski, fissano il punteggio sul 14-11, massimo vantaggio modenese dell'incontro. Dopo aver subito in ricezione lo stesso Kaziyski spara due fucilate in battuta nel campo modenese, manna per Giannelli che va a murare Ngapeth e croce per la ricezione di casa, che incassa un ace senza muovere un passo (14-14). La Parmareggio non ha alternative, deve forzare il servizio come ha fatto con Verhees se vuole staccare un avversario tanto tenace e lo fa con Bruno, almeno per una volta. Mette in difficoltà ancora Colaci, non impeccabile in questa frazione, e la Diatec pasticcia. Poi tocca a Ngapeth picchiare forte in battuta, assecondato da un muro di Piano su Lanza. Siamo 18-15 e l'inerzia sembra premiare i canarini. Pian piano Djuric comincia a carburare, così come Solé, che mura con autorità Vettori per il 19-18 e rimette tutto in gioco. Sul 20-19 doppio break trentino, grazie a una straordinaria pipe contro muro a tre di Kaziyski e a un muro granitico di Djuric su Petric, che tira forte e si vede respingere la palla ancora più forte. Ora è a Trento ad avere in mano il pallino, ma quando sembra pronta a dare la zampata letale, commette due ingenuità clamorose: Djuric batte con violenza, la palla torna nel campo ospite e Kaziyski, indeciso fra lo smash e il palleggio, si incarta e la palla che gli rimane fra le mani. Ancora: Boninfante, inserito per Verhees, trova un ace su Lanza con una jump float senza pretese. Dal possibile 21-23 siamo 23-22. Nulla di irreparabile, sia ben chiaro, ma anche tutto da rifare. Sul 24-23 Djuric soffoca il primo ed unico set ball emiliano, poi Birarelli batte con sagacia e prima Ngapeth spara largo da posizione impossibile (pessima alzata spinta di Bruno), poi Djuric si trova fra le mani la palla decisiva e la spara a terra con violenza inaudita: è 24-26!
I numeri: La Diatec viene premiata da un attacco migliore (41% contro 44%), supportato da una ricezione positiva (71%), anche se bassa nei tocchi perfetti (25%). Modena vanta un ace in più, ma anche due errori in più in battuta. Kaziyski e Djuric realizzano cinque punti a testa. Petric è inchiodato al 29% in attacco, Vettori al 36% (come Djuric e Kaziyski). Veleggiano al 75% Lanza e Birarelli.
Secondo set (20-25), Modena non si dà per vinta, ma commette troppi errori
Persa la prima frazione in quel modo, la squadra di Lorenzetti accusa il colpo e parte male dopo il cambio di campo. Dopo un ace di Kaziyski su Ngapeth, altri due break si materializzano con un errore di Vettori e una difesa sconclusionata di Ngapeth (1-4). In mancanza d'altro tocca a Verhees acclerare in battuta (smash di Ngapeth) e ancora a Ngapeth valorizzare una difesa dei compagni su un primo tempo fiacco di Solé (5-5). Come vuole il copione di serata, però, non appena Modena riesce ad agguantare gli avversari, poi va di nuovo sotto. Lanza accelera al servizio, Vettori commette un'invasione di piede e poi ecco l'ace su Petric (5-8). Lo schiacciatore serbo (29% in attacco nel primo set) è ancora nella buca. Ngapeth prova a rimediare con un ace su Colaci, all'aggancio pensa ancora Verhees, che mura al centro Birarelli. Il capitano si rifa con due belle battute, che permettono a Lanza di mettere a terra con un lungolinea l'11-13, seguito da un altro errore di Vettori (11-14). Tutto da rifare per Modena, che si aggrappa per l'ultima volta alle battute di Verhees: ace su Lanza e muro di Piano su Lanza per una parità (14-14) che regge a forza di cambi palla fino al 17-18, quando Kaziyski incanala lo scudetto verso Trento, grazie a due servizi micidiali: muro di Birarelli sulla pipe di Ngapeth e perentorio attacco da seconda linea di Djuric (18-21). Modena a questo punto è alle corde e ha esaurito le energie nervose. Non ha la forza per una rimonta "alla Diatec" e sul 20-23, dopo uno spettacolare tocco all'indietro di Giannelli che risolve una ricezione lunga, manda il baby palleggiatore bolzanino a devastare la ricezione di casa: il break del 20-24 viene da una incredibile difesa di Colaci, che finisce nell'angolino di posto-5, osservata dallo sconsolato Kovacevic, quello del 20-25 è uno splendido ace su Ngapeth.
I numeri: Aumenta la superiorità trentina in attacco (48% - 55%), le ricezioni rimangono ancorate a valori elevatissimi (77% - 80%). Stavolta gli errori complessivi di Modena pesano come macigni (9 contro 3). In attacco Ngapeth scende al 33%, Petric si risolleva un po' (50%), ma attacca pochi palloni. Brilla Djuric (100%).
Terzo set (19-25), Modena non ci crede più, la Diatec ha campo libero
Avanti 2-0 al PalaPanini, la Diatec vede la preda ormai esausta e la stende subito con uno 0-4 da paura. In battuta c'è Solé, piovono un muro di Djuric su Ngapeth, un ace su Rossini e un evidente fallo in palleggio di Bruno. Superbo il muro di Giannelli su Vettori per il 2-7. Con le ultime risorse i gialli respirano grazie a una bordata di Vettori (4-7) e a un suo ace su Lanza (7-9). La Parmareggio vede vicino l'avversario, ma non riesce mai a trovare lo spunto per agguantarlo, ha il fiato cortissimo. Si arriva senza grandi sussulti sul 13-16, dopo che Kaziyski ha macinato cambi palla su cambi palla (e Giannelli un tocco vincente), quando il regista bolzanino si veste ancora da killer in battuta, permettendo a Djuric di scagliare a terra il pallone del 13-17 e raccogliendo un altro ace su Petric. Trento dilaga, sul 17-21 Colaci va a recuperare un pallone impossibile contro il palo di posto-4 e Djuric da seconda linea fa secco il muro a tre (17-22), il resto lo fanno Kaziyski, Ngapeth (battuta out) e Solè in primo tempo. Poi è festa grande, anzi piccola, riservata ai 350 tifosi trentini.
I numeri: I due attacchi giocano due sport diversi (38% - 64%): l'83% di Kaziyski e il 67% di Djuric nascondono il 25% di Lanza. Giannelli realizza la bellezza di 4 punti. A muro è parità (2-2), in quanto ad ace vince la Diatec 2-1.