Finali nazionali U17f: l'Argentario vicecampione d'Italia!
CHIAVENNA (So) - Il sogno tricolore dell'Argentario si infrange contro la concretezza e la reale forza dello Zambon San Donà, una società che da anni sforna continuamente giovani talenti di massimo livello.
Il 3-0 rotondo con cui le venete si sbarazzano delle trentine, tuttavia, è un ko che non fa male alla squadra di Mongera ma, anzi, legittima ancora di più la forza di questa squadra. Il San Donà tricolore di Chiavenna, infatti, è solo il simbolo di una società che opera su un bacino di ben 1900 atlete, divise in numerose società satellite che ogni sabato si confrontano in 28 campionati diversi. Numeri che da soli spiegano la forza di un unione di intenti che da tempo a questi livelli fa la differenza. Da qualche anno a questa parte anche Ata (con l'Argentario) e Torrefranca (con il Marzola e Villazzano) hanno operato in questo senso sul settore giovanile, unendo le risorse per ben figurare anche fuori dalle regione. Il secondo posto nazionale conquistato dall'<ArgentAta> è solo il primo risultato di un progetto che alla lunga potrebbe portare (ce lo auguriamo di cuore) i propri frutti anche nei campionati di serie. Il vento forse sta cambiando.
Intanto negli occhi di tutti i protagonisti di questa quattro giorni restaranno per sempre la grande soddisfazione del risultato storico ottenuto. Prima di stasera, infatti, mai nessuna squadra trentina di volley si era spinta tanto in alto nei risultati.
La cronaca del match. Tra Argentario e San Donà l'approccio migliore alla partita lo ha la squadra di Cognola che schiera Gardumi al palleggio, Pivato opposto, Marconcini e Prandi in banda, Penasa e Tomasi al centro, Casalini libero. La formazione di Cognola ottiene con regolarità il cambiopalla e gioca una pallavolo priva di sbavature, tanto da portarsi avanti nel primo parziale fino al 21-17. La palla alta veneta fatica ad andare a segno, mentre Gardumi varia il gioco nel migliore dei modi. Sul +4 Argentario, Visentin azzecca un turno al servizio "letale" e rimporta in corsa San Donà. Le battute float della laterale veneziana mandano in crisi il sistema di gioco trentino, tanto che San Donà prima pareggia i conti (21-21) e poi fa suo il primo set per 25-22.
Il contraccolpo psicologico del primo set si fa sentire anche nel secondo parziale, che scivola via veloce a favore dello Zambon grazie anche ai tanti errori punto (alla fine saranno 32) della compagine di Cognola. Si va sul 2-0 con il punteggio di 25-16.
Nel terzo set l'andamento prende subito una piega sbagliata. San Donà si spinge avanti anche di 10 lunghezze (16-6) e fa l'errore di pensare di avere già il tricolore in tasca. La rabbiosa reazione d'orgoglio delle trentine porta la firma della Prandi e della Penasa che, a suon di pipe e combinazioni al centro, riportano a galla l'Argentario. Incredibile ma vero, 16-16. "Quando ho visto rimontare in quella maniera le mie ragazze - ammetterà poi Mongera al termine della partita - ho pensato che fosse fatta, che saremmo andati a vincere lo scudetto". Invece tre errori punto delle trentine (nell'ordine un fallo di posizione, una doppia fischiata alla palleggiatrice e un invasione peraltro indiscutibili) ridestano San Donà che, fiutato il pericolo, si mette d'impegno per chiudere la contesa e corona il sogno di diventare campione d'Italia imponendosi per 25-18. Lo Zambon festeggia, ma anche dall'altra parte della rete non si è da meno. Onore a tutti, vincitori e vinti, anche se mai come in questa circostanza i primi coincidono con i secondi.