Alla Diatec la battaglia di Verona, risorge ad un passo dal ko
Battaglia doveva essere, vista l'importanza della posta in palio, e battaglia è stata. La Diatec Trentino ha espugnato il PalaOlimpia di Verona, sfida cruciale per assegnare il terzo posto al termine del girone di andata, partendo alla grande finendo nella buca e ad un passo dal tracollo per quasi tre set ed infine dando il colpo di coda decisivo nel finale di quarto set e nel tie break. Una gara dai tre volti, al termine della quale si può scegliere se vedere il bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto: nel primo caso si guarda alla classifica e al miracoloso recupero di due punti con due match ball consecutivi annullati alla Calzedonia, nel secondo si guarda al fatto che la squadra di Giani ha dovuto fare a meno, per un problema alla schiena, del suo bomber Starovic, e ha dovuto inventarsi soluzioni diverse per mettere mano all'assenza.
Primo set (21-25), Urnaut e Djuric mettono in scacco una Verona poco lucida nel finale
Si parte dunque con Bellei in diagonale con il motivatissimo Baranowicz, determinato a sfruttare l'occasione per dimostrare di meritare la nazionale quanto il golden boy Giannelli. L'opposto della Calzedonia viene servito poco (6 palloni su 22), ma quanto basta perché la sua prestazione incida sull'esito della frazione. E inciderà. Sul 4-1 i padroni di casa hanno già realizzato tre break point, uno dei quali è un errore in attacco di van de Voorde, già in difficoltà. La prima risposta trentina è un bel muro a uno di Urnaut su Bellei (5-4), poi ci pensa la coppia Urnaut – Djuric a riportare prima al situazione in parità e poi a mandare avanti la Diatec: lo sloveno conquista un cambio palla e batte benissimo su Sander concedendo lo smash a Djuric (8-9), che poi batte bene e realizza personalmente anche il break del 9-12, massimo vantaggio trentino. È la prima volta che le due braccia pesanti di Stoytchev giocano assieme a questi livelli. La Calzedonia però è viva e agguanta la parità grazie ad un errore di Lanza, ancora in letargo, e ad un ace di Anzani su Urnaut (12-12). Sul 15-15 Anzani mura Djuric (break) e un attimo dopo Kovacevic spreca la palla del 17-15 attaccando out contro muro a uno. Trento ringrazia e con cinismo va a prendersi il set. Solé batte bene per due volte, nella prima occasione Djuric è cinico sul contrattacco, la seconda è un ace su Lecat (entrato per Bellei). Il colpo di grazia per gli scaligeri arriva da un altro servizio violento di Djuric mal gestito da Sander, che Van de Voorde pianta a terra (18-21). Poi torna in scena Urnaut con il cambio palla del 20-23 e il break finale del 21-25, avviato da una strepitosa difesa di Max Colaci.
I numeri - Bene l'attacco trentino (61% contro il 50% di Verona), ma la Diatec va peggio nei fondamentali break, ovvero la battuta (un ace e 4 errori contro un ace e e 3 errori) e il muro (1-2). Lanza ha lo 0% in ricezione, come Kovacevic, Pesaresi il 25%. Urnaut svetta in attacco (80%) Bellei (33%) è nella buca.
Secondo set (25-23), nel finale Verona ruggisce e Djuric tradisce
Anche stavolta i padroni di casa, in campo nuovamente con Bellei opposto, partono bene (9-6), sfruttando il muro al centro dei due centrali (Zingel su Van de Voorde e Anzani su Solé), un errore di Urnaut in difesa, un ace di Lecat su Colaci e un bell'attacco di Kovacevic. La partita sembra cambiata radicalmente e il set sembra sfuggire fin troppo presto dalle mani degli ospiti (13-9 con un ace di Bellei su Lanza), quando la coppia Giannelli – Urnaut si catica la squadra sulle spalle e la trascina addirittura al sorpasso in due sole rotazioni: lo sloveno firma in attacco i punti numero 11, 12 e 15, Giannelli batte bene per tre volte conquistando anche un ace. Sul 14-15 Giani decide che il match di Bellei può terminare qui e inserisce Lecat. Sul 16-17 Djuric mura proprio il francese, lanciando apparentemente la propria squadra verso la conquista del set, ma stavolta la Calzedonia non ci sta. Anzani trafigge Lanza con un altro ace (19-19), al quale risponde un errore di Sander (19-21). Poi Lecat si scopre protagonista al servizio: ace fra Colaci e Urnaut, muro di Zingel su Djuric (22-21), poi sul 24-23 Djuric sbaglia fuori un attacco e chiude la frazione.
I numeri – Pur attaccando ancora meglio (56% contro 50%) la Diatec incassa ben 4 ace (contro 1), che fanno la differenza. Le ricezioni continuano a fissare numeri da incubo (20% Verona, 32% Trento), Urnaut (71%) e soprattutto Kovacevic (89%) sono strepitosi in attacco. Bene anche Lanza (67%).
Terzo set (25-22), la Diatec alza bandiera bianca, Verona difende alla grande e annichilisce Urnaut e Djuric
Evitato il peggio, la Calzedonia prende fiducia nei propri mezzi e si carica a mille, sospinta dai 4.600 del PalaOlimpia. Dopo una bella partenza ospite dovuta però a due omaggi avversari (2-5 con un errore di Lecat e uno di Zingel), lo stesso centrale australiano mette in croce Lanza in ricezione per due volte: il veronese sbaglia in attacco e poi incassa pure l'ace del 6-6. Un rarissimo (unico) muro di Van de Voorde (su Kovacevic) vale il 6-8, poi il palco è tutto e solo per la Calzedonia. Un muro di Anzani su Urnaut vale la parità (9-9), poi sul turno avviato dai servizi di Sander Kovacevic tocca (forse) il muro trentino a tre e poi Djuric sbaglia (14-13). Sul 17-16 le jump float di Kovacevic mandano in aceto la ricezione di Lanza, grandinano così quattro break point consecutivi sulla squadra di Stoytchev: errore di Djuric, ormai nella buca, muro di Lecat su Urnaut, smash di Lecat, attacco di Kovacevic da seconda linea, da opposto puro su una palla vagante, che fa esplodere il palazzetto. Siamo 21-16 e il set è di fatto terminato. Con i servizi di Mazzone, entrato nel frattempo per un Van de Voorde inesistente a muro, la Diatec interrompe la sinfonia scaligera con due break (Urnaut ed errore di Sander), ma è tardi per la rimonta. Giannelli tira in rete il servizio sul 23-20, poi sul 24-22 chiude un primo tempo di Zingel.
I numeri – La ricezione trentina finisce a brandelli (22% di positive e 13% di perfette), la Calzedonia mura e batte meglio (1 ace a 0 e 3 a 1), Urnaut (30%) e Djuric (20%) sbandano vistosamente in attacco. Il dato che non si vede sulle tabelle è la grande prova in difesa di Verona, che toglie fiato agli attaccanti ospiti.
Quarto set (25-27), Verona spreca due match ball, la Diatec si riscopre cinica ad un passo dal baratro
Ora è Trento che deve provare ad invertire l'inerzia di un match che le sta sfuggendo di mano. Stoytchev stavolta schiera Mazzone al posto di Van di Voorde fin dall'inizio, Giani non ha motivo di cambiare. Giannelli mura subito Sander, che poi sbaglia in attacco regalando il 3-5 alla Diatec. Con Solé al servizio piovono altri due break: Djuric mura Kovacevic e Lanza supera il muro a tre (4-8). Fino al 6-10 c'è una sola squadra in campo, ma poi riecco i problemi. I servizi di Anzani fanno male, Lecat restituisce il muro a Djuric e Sander trova il 9-10 dopo che Mazzone si è fatto difendere un raro primo tempo. Poi Lecat picchia forte dalla linea dei nove metri e per i campioni d'Italia sono dolori: ace su Urnaut e attacco di Sander per il sorpasso sul 14-13. Sul 14-14 sono i servizi di Urnaut a tenere Baranowicz lontano dalla rete: Kovacievic sbaglia, Djuric mura Sander e Trento rimette la testa davanti (14-16). Il black out è dietro l'angolo e tanto per cambiare lo propiziano le battute di uno dei due centrali, stavolta Zingel con la complicità di Djuric (errore) e di Kovacevic (due attacchi vincenti) Sul 22-21 Solé si sveglia da un lunghissimo torpore murando Sander, ma sul 23-22 Kovacevic regala due match ball a Verona. Il primo lo annulla un attacco violento di Djuric, sul secondo Baranowicz si trova la ricezione sopra le testa e deve solo scegliere chi smarcare per chiudere la partita: opta per la soluzione personale, il tocco di prima intenzione che dovrebbe far saltare il PalaOlimpia, ma Solé decide si saltare in opzione su un eventuale primo tempo e finisce per intercettare in ascesa il tocco del regista, murandolo fra l'incredulità generale. Tutto da rifare. Il 25-24 è una inopinata doppia in palleggio di Solé, il 25-25 un attacco di Lanza. A questo punto Stoytchev lancia in campo Bratoev per Solé in battuta: la prima jump float del bulgaro viene ricevuta bene e Kovacevic scaglia una diagonale strettissimo sul quale Lanza difende alla grande per poi chiudere personalmente uno dei più bei punti del match (25-26), la seconda jump float sarebbe destinata out, ma Lecat decide di palleggiarla subendo l'ace che manda tutti al tie break.
I numeri – Cresce l'attacco trentino (45% contro 39%), la Diatec domina la scena a muro (6-1) e si aggrappa ad un Lanza mostruoso (70%) in attacco. Verona viaggia alla grande al centro (7 su 9), ma perde il gioco di palla alta (9 su 27). Gli ospiti sbagliano la bellezza di sei servizi.
Quinto set (10-15), la miglior Diatec viene fuori nel finale, ancora Lanza sugli scudi
Rimane un tie break da giocare. Verona parte con due errori, Kovacevic al servizio e Anzani in attacco, poi un'invasione di Mazzone pareggia i conti sul 3-3. Un muro di Zingel su Urnaut vale il sorpasso 5-4, poi sull'8-8 i giochi si decidono. Batte Solé, prima Sander manda out, poi Lanza vince due prove di forza con il muro veronese, portando i suoi 8-11, anche grazie ad una difesa finalmente decisiva. Il 9-12 è un muro di Mazzone su Sander, il 10 13 un altro attacco di Lanza, che nel finale viene sostituito, anche per rifiatare, da Bratoev al servizio: il bulgaro non si smentisce e porta due break su due tentativi, con la complicità di Kovacevic (attacco lungolinea out) e Djuric, che scaglia a terra il 10-15 finale.
I numeri - La Calzedonia crolla in attacco (26% contro il 50% trentino), Lanza viaggia a velocità doppia rispetto agli altri attaccanti (62%), la Diatec riceve molto meglio di Verona (56% contro 30%).